di Atropa Belladonna
Il frammento epigrafico di Nora è una delle più belle testimonianze dell'alfabeto cosiddetto di transizione dal proto-cananaico al fenicio propriamente detto (1). Variabilmente, e secondo i gusti, denominato old canaanite o archaic phoenician (1,2,3), comprende una serie di documenti che vanno grosso modo dal XII sec. A.C fino ai primi decenni del X, provenienti dall'area libanese e siro-palestinese. Il corpus più numeroso (ca. 60 esemplari) è rappresentato dalle punte di freccia iscritte (3), purtroppo per la maggior parte provenienti dal mercato clandestino o semi-clandestino. Cross fece del frammento epigrafico di Nora (vd. anche tabella paleografica parziale dal rif. 2) un'analisi piuttosto sofisticata (1), ma noi limitiamoci a due lettere: la het (quella specie di comodino con due cassetti nella seconda linea) e la ’aleph, la prima lettera in alto a destra. La het siffatta, un semplice scatolotto senza segmenti estesi sopra o sotto, è tipica delle punte di freccia dell'XI secolo, dove viene utilizzata nella parola ḤṢ = freccia. Ancora più diagnostica è la 'aleph, che con questo stilismo non ebbe vita lunga: comparve all'inizio dell'XI secolo e scomparve durante i primi decenni del X (3). Prima e dopo questo periodo - che forse marcò anche un certo influsso culturale, non determinato - la 'aleph assomiglia molto di più ad una A latina. Come esempio ho portato l'ostracon di Qubur Walaydah (5), che risale al XIII-XII secolo a.C. ed in cui qualcuno potrebbe leggere senza troppa fatica GIAFAGI, alla latina. Ma, ovviamente non è così ed a nessuno verrebbe in mente di farlo. Come non è ovviamente così nella pietra del nuraghe Pitzinnu di Norbello, una delle epigrafi a mio parere più significative tra le tante di epoca nuragica. Negletta, anzi ignorata dagli epigrafisti sardi ed italiani, bene in vista ed esposta ai vandalismi ed a chi vi vuole per forza riconoscervi lettere latine. Si potrebbe dire che quella pietra è un guazzabuglio di proto-sinaitico e proto-cananaico, di elementi pittografici e lineari e che quindi non può essere un'epigrafe. Ovviamente se si dimenticano che vi sono precedenti illustri, per i quali nessuno mette in dubbio che siano scritti. Porto due esempi: uno è la daga di Lachish in terra di Canaan, la cui precisa interpretazione sfugge, finora, agli epigrafisti (6). Quel che è certo è che reca una bella testa (probabilmente una R di stampo proto-sinaitico), due caratteri lineari al di sotto di essa ed, in alto, un segno composto. E' catalogata come uno degli esempi più antichi di proto-cananaico. L'altro esempio è un sigillo-amuleto trovato in Egitto (5). L'unico ad averne tentato una lettura è Gordon Hamilton: il sigillo è un tale casino (per noi, non per chi lo scrisse) che Hamilton deve rifarsi ai segni di svariati documenti, proto-sinaitici, proto-cananaici, dalle epigrafi di Wadi el-Hol fino all'ostracon di Izbet Sartah - due documenti, questi ultimi, separati tra loro da almeno 400 anni. Ne concludo che la pietra di Norbello è molto meno assurda di quanto possa sembrare all'apparenza. Ne concludo anche che vorrei davvero sapere come viene giustificata la presenza di una epigrafe come quella frammentaria di Nora: frammentaria ma monumentale, senza paralleli nella terra Fenicia. E mi chiedo: se essa fosse stata rinvenuta in Fenicia, una epigrafe monumentale in pietra sarda, cosa si sarebbe concluso?(1) F.M. Cross The Oldest Phoenician Inscription from Sardinia: The Fragmentary Stele from Nora, David M. Golomb, ed, Working with no Data: Semitic and Egyptian Studies Presented to Thomas O. Lambdin. Winona Lake: Eisenbrauns, 1987, pp. 65-74 (2) F.M. Cross, (1991) The invention and development of the Alphabet, in: Wayne M. Senner (editor). The Origins of Writing. Lincoln and London.ch. 5(3) Elayi, J. (2005) ‘Four New Inscribed Phoenician Arrowheads’, Studi epigrafici e linguistici 22: 35–45. (4) Gordon J. Hamilton , The House That Albright Built, Near Eastern Archaeology, (2002), 65: 35-42 (5) Gordon J. Hamilton, From the Seal of a Seer to an Inscribed Game Board: A Catalogue of Eleven Early Alphabetic Inscriptions Recently Discovered in Egypt and Palestine, 2010, Letter.(6) Simons, F. (2011) Proto-Sinaitic – Progenitor of the Alphabet,Rosetta 9: 16-40.