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Rilancio dell’arte nera – Nuovo laboratorio tipografico tra passato e futuro

Creato il 09 maggio 2015 da Dismappa

Giovedì 7 maggio 2015 - Inaugurazione
Cooperativa S. Giovanni Calabria

LABORATORIO TIPOGRAFICO PER IL RILANCIO DELL'ARTE NERA

L'iniziativa nasce grazie a un joint project con l'Università di Verona in partnership con la start-up veronese Lino's Type e con Verona Innovazione, che si sono aggiudicate il concorso nazionale indetto dalla Fondazione Telecom Italia sulla valorizzazione dei beni invisibili e il recupero delle tradizioni artigianali attraverso l'utilizzo delle nuove tecnologie.

L'obbiettivo è rivitalizzare la stampa a caratteri mobili, storica eccellenza del territorio veronese, anche grazie ai processi digitali, per creare occasioni di integrazione sociale, di lavoro, di formazione, cultura e nuova imprenditorialità.

La presentazione del progetto è in programma giovedì 7 maggio alle ore 18.30 nella sede della Cooperativa S. Giovanni Calabria (Via Gardesane 212 a Verona, zona Bassona)

Il nuovo affascinante laboratorio tipografico è perfettamente accessibile a chi si muove in sedia a rotelle, a piano terra senza scalini o altre barriere architettoniche.

L'introduzione di Francesco Benedetti

La presentazione di Daniela Brunelli

Galleria fotografica dell'inaugurazione

A tutti gli invitati è stata regalata la stampa a torchio in tiratura limitata di un estratto della poesia " Ode alla tipografia " di Pablo Neruda:

Rilancio dell’arte nera – Nuovo laboratorio tipografico tra passato e futuro

ODE ALLA TIPOGRAFIA

Lettere lunghe, severe,
verticali,
fatte
di linea
pura,
erette
come l'albero
della nave
nel mezzo
della pagina
piena
di confusione e turbolenza,
Bodoni
algebrici,
lettere
esatte,
slanciate
come levrieri,
sottomesse
al rettangolo bianco
della geometria,
vocali
elzeviri
coniati
nel piccolo acciaio
del laboratorio vicino all'acqua,
nelle Fiandre, nel nord
ricco di canali,
cifre
dell'ancora,
caratteri di Aldus,
stabili come
la statura
marina
di Venezia
nelle cui acque madri,
come vela
inclinata,
naviga il corsivo
curvando l'alfabeto:
l'aria
degli scopritori
oceanici
si chinò
per sempre al profilo della scrittura.
Dalle
mani medioevali
avanzò fino ai tuoi occhi
questa
N
questo 8
doppio
questo
J
questa
R
di re e di rugiada.

si lavorarono
come se fossero
denti, unghie
metallici martelli
dell'idioma.
Batterono ogni lettera,
la eressero,
piccola statua scura
nel biancore,
petalo
e piede stellato
del pensiero che prendeva forma
di copioso fiume
e che al mare dei popoli navigava
con tutto
l'alfabeto
illuminando
la foce.
Il cuore, gli occhi
degli uomini
si riempirono di lettere,
di messaggi,
di parole,
e il vento passeggero
o permanente
sollevò libri
pazzi
o sacri.
Sotto
le nuove piramidi scritte
la scrittura
era viva,
l'alfabeto bruciava,
le vocali,
le consonanti come
fiori curvi.
Gli occhi
della carta, quelli che guardarono
gli uomini
che cercavano
i loro regali,
la loro storia, i loro amori,
che estendevano
il tesoro
accumulato,
che divulgavano improvvisamente
la lentezza della saggezza
sopra la tavola
come un mazzo di carte,
tutto
l'humus
segreto
dei secoli,
il canto, la memoria,
la rivolta,
la parabola cieca,
improvvisamente
furono
fecondità,
granaio,
lettere,
lettere
che camminarono
e incendiarono,
lettere
che camminarono
e vinsero,
lettere
che si svegliarono
e crebbero,
lettere
che liberarono,
lettere
a forma di colomba
che volarono,
lettere
rosse sopra la neve,
punteggiature,
strade,
edifici
di lettere
e Villon e Berceo,
trovatori
della memoria
appena
scritta sopra il cuoio
come sopra il tamburo
della battaglia,
arrivarono
alla spaziosa nave
dei libri,
alla tipografia
navigante.
Ma
la lettera
non fu solamente bellezza,
ma anche vita.
fu pace per il soldato,
scese nelle solitudini
della miniera
e il minatore
lesse
il volantino duro
e clandestino,
lo nascose nelle pieghe
del segreto
cuore,
e in alto,
sopra la terra,
fu un altro
e un'altra
fu la sua parola.
La lettera
fu la madre
delle nuove bandiere,
le lettere
procrearono
le stelle
terrestri
e il canto, l'inno ardente
che riunisce
i popoli,
da
una
lettera
unita
a un'altra
lettera
e a un'altra,
da popolo a popolo andò elevando
la sua autorità sonora
e crebbe nella gola degli uomini
fino a imporre la chiarezza del suo canto.
Ma,
tipografia,
lasciami
lodarti
nella purezza
dei tuoi
puri profili,
nel matraccio
della lettera
O,
nel fresco
vaso da fiori
della
Y
greca,
nella
Q
di Quevedo
(come può passare
la mia poesia
davanti a questa lettera
senza sentire l'antico brivido
del saggio moribondo?),
al giglio
multi
moltiplicato
della
V
di vittoria,
nella
E
scaglionata
per salire al cielo,
nella
Z
con il suo volto di fulmine,
nella P
arancione.
Amore,
amo
le lettere
dei tuoi capelli,
la
U
del tuo sguardo,
le
S
della tua vita.
Nelle foglie
della giovane primavera
risplende l'alfabeto
diamantino,
gli smeraldi
scrivono il tuo nome
con iniziali fresche di rugiada.
Mio amore,
la tua chioma
profonda
come selva o dizionario
mi copre
con la sua totalità
di idioma
rosso.
In tutto,
nella scia
del verme
si legge,
nella rosa si legge,
le radici
sono piene di lettere
contorte
dalla umidità del bosco
e nel cielo
di Isla Negra, nella notte,
leggo,
leggo
nel
firmamento freddo
della costa,
intenso,
diafano di bellezza,
dispiegato,
con le stelle maiuscole
e minuscole
e esclamazioni
di diamante gelato,
leggo, leggo
nella notte del Cile
australe, perduto
nelle celesti solitudini
del cielo,
come in un libro
leggo
tutte
le avventure
e nell'erba
leggo,
leggo
la verde, la sabbiosa
tipografia
della terra agreste,
leggo
le navi, i volti
e le mani,
leggo
il tuo cuore
dove
vivono
intrecciate
la iniziale
provinciale
del tuo nome
e
la scogliera
dei miei cognomi.
Leggo
la tua fronte,
leggo
la tua chioma
e nel gelsomino
le lettere
nascoste
elevano
l'incessante
primavera
finché io decifro
la sotterrata
punteggiatura
del papavero
e la lettera
scarlatta
dell'estate:
sono gli esatti fiori del mio canto.
Ma,
quando
dispiega
i suoi rosai
la scrittura,
la lettera
il suo essenziale
giardinaggio,
quando leggi
le vecchie e le nuove
parole, le verità
e le esplorazioni,
ti chiedo
un pensiero
per colui che le ordina
e le innalza,
per colui che ferma
il carattere,
per il linotipista
con la sua lampada
come un pilota
sopra
le onde del linguaggio
che ordina
i venti e la schiuma,
l'ombra e le stelle
nel libro:
l'uomo
e l'acciaio
una volta ancora riuniti
contro l'ala notturna
del mistero,
navigando,
perforando,
componendo.
Tipografia,
sono
solamente un poeta
e sei
il fiorito
gioco della ragione,
il movimento
degli alfieri
dell'intelligenza.
Non dormire
di notte
né d'inverno,
circola
nelle vene
della nostra
anatomia
e se dormi
volando
durante
qualche notte o sciopero
o fatica o rottura
di linotipia
scendi nuovamente sul libro
o sul giornale
come nube
di uccelli al nido.
Ritorna
al sistema,
all'ordine
inappellabile
dell'intelligenza.
Lettere,
continuate a cadere
come precisa pioggia
sul mio cammino.
Lettere di tutto
quello che vive
e muore,
lettere di luce, di luna,
di silenzio,
di acqua,
vi amo,
e in voi
raccolgo
non solo il pensiero
e il combattimento,
ma anche i vostri vestiti,
significati
e suoni:
A
di gloriosa avena,
T
di trigo e di torre
e
M
come il tuo nome
di mela.

ODA A LA TIPOGRAFÍALetras largas, severas,
verticales,
hechas
de línea
pura,
erguidas
como el mástil
del navío
en medio
de la página
llena
de confusión y turbulencia,
Bodonis
algebraicos,
letras
cabales,
finas
como lebreles,
sometidas
al rectángulo blanco
de la geometría,
vocales
elzeviras
acuñadas
en el menudo acero
del taller junto al agua,
en Flandes, en el norte
acanalado,
cifras
del ancla,
caracteres de Aldus,
firmes como
la estatura
marina
de Venecia
en cuyas aguas madres,
como vela
inclinada,
navega la cursiva
curvando el alfabeto:
el aire
de los descubridores
oceánicos
agachó
para siempre el perfil de la escritura.Desde
las manos medioevales
avanzó hasta tus ojos
esta
N
este 8
doble
esta
J
esta
R
de rey y de rocío.
Allí
se trabajaron
como si fueran
dientes, uñas,
metálicos martillos
del idioma.
Golpearon cada letra,
la erigieron,
pequeña estatua negra
en la blancura,
pétalo
o pie estrellado
del pensamiento que tomaba forma
del caudaloso río
y que al mar de los pueblos navegaba
con todo
el alfabeto
iluminando
la desembocadura.
El corazón, los ojos
de los hombres
se llenaron de letras,
de mensajes,
de palabras,
y el viento pasajero
o permanente
levantó libros
locos
o sagrados.
Debajo
de las nuevas pirámides escritas
la letra
estaba viva,
el alfabeto ardiendo,
las vocales,
las consonantes como
flores curvas.
Los ojos
del papel, los que miraron
a los hombres
buscando
sus regalos,
su historia, sus amores,
extendiendo
el tesoro
acumulado,
esparciendo de pronto
la lentitud de la sabiduría
sobre la mesa
como una baraja,
todo
el humus
secreto
de los siglos,
el canto, la memoria,
la revuelta,
la parábola ciega,
de pronto
fueron
fecundidad,
granero,
letras,
letras
que caminaron
y encendieron,
letras
que navegaron
y vencieron,
letras
que despertaron
y subieron,
letras
que libertaron,
letras
en forma de paloma
que volaron,
letras
rojas sobre la nieve,
puntuaciones ,
caminos,
edificios
de letras
y Villon y Berceo,
trovadores
de la memoria
apenas
escrita sobre el cuero
como sobre el tambor
de la batalla,
llegaron
a la espaciosa nave
de los libros,
a la tipografía
navegante.

LA FONDAZIONE TELECOM SCEGLIE UN PROGETTO VERONESE

PER RILANCIARE UN BENE INVISIBILE: L'ARTE DELLA TIPOGRAFIA

Recuperare la stampa a caratteri mobili per legare tradizioni artigiane e nuove tecnologie: un'eccellenza del territorio si rinnova per creare lavoro, formazione, cultura, attività sociali

Capofila dell'iniziativa è la Cooperativa sociale Centro di lavoro San Giovanni Calabria, in joint project con l'Università di Verona e la partnership di Verona Innovazione. Il concept e il supporto strategico è della start-up veronese Lino's Type, giovane start-up creata da un gruppo di imprenditori veronesi già attivi nell'ambito del web, delle nuove tecnologie, del marketing e della strategia aziendale per legare professionalità innovative e manifattura artigianale

L'obbiettivo è rivitalizzare la stampa a caratteri mobili, storica eccellenza del territorio veronese, anche grazie ai processi digitali, per creare occasioni di integrazione sociale, di lavoro, di formazione, cultura e nuova imprenditorialità.

Un progetto innovativo che rilancia le tradizioni della tipografia veronese, l'"arte nera" che vanta solide radici già nel Quattrocento, fin dall'adozione della stampa a caratteri mobili, e ha generato realtà artigianali e industriali d'eccellenza. Verona è un distretto di valore internazionale che però sta soffrendo la crisi globale e la concorrenza internazionale, al punto che ogni anno sul territorio vanno perdute decine di imprese.

L'iniziativa, che unisce le abilità degli antichi mestieri alle più recenti applicazioni della tecnologia digitale e ai nuovi modelli di business, è stata scelta da Fondazione Telecom Italia con altri sette progetti su ben 478 idee presentate..

Il progetto, che si svilupperà lungo un arco di 18 mesi, potrà contare su un ingente investimento per dare vita a impresa, lavoro, cultura e solidarietà. L'obiettivo finale è la creazione di un nuovo modello di progettazione e di distribuzione dei servizi tipografici tradizionali, in grado di riattivare il settore e di confrontarsi con un mercato globale sempre più competitivo

- See more at: http://www.veronainnovazione.it/servizi/eu-projects/progetto-arte-nera#sthash.7pVh6Mn7.dpuf

ARTIGIANI E INNOVAZIONE. Progetto in joint project con l'Università

Francesca Lorandi

Domani l'inaugurazione del nuovo centro tipografico alla Cooperativa don Calabria

mercoledì 06 maggio 2015 ECONOMIA, pagina 9

Rilancio dell’arte nera – Nuovo laboratorio tipografico tra passato e futuro

Torchio Albion della metà '800

Un torchio Albion della metà dell'Ottocento come simbolo di una tradizione artigianale del territorio, l'arte nera, che torna a rivivere grazie ai processi digitali e ai nuovi modelli di business. Ruota intorno a questo antico strumento il nuovo centro tipografico che domani verrà inaugurato alla Cooperativa San Giovanni Calabria: si tratta di un laboratorio che fa parte di un ampio progetto, in joint project con l'Università di Verona, proprietaria del torchio, in partnership con Verona Innovazione e con il supporto strategico e operativo fornito dalla start-up Lino'sType.
In questo laboratorio docenti e studenti dell'ateneo potranno fare ricerca e formazione, approfondendo i segreti dell'arte tipografica. Ma lo spazio sarà anche il cuore del progetto "Il digitale per rilanciare l'arte nera" volto a generare impresa, lavoro, cultura e solidarietà.
L'obiettivo finale è la creazione di un nuovo modello di progettazione e di distribuzione dei servizi tipografici tradizionali, in grado di riattivare il settore, rendendolo in grado di confrontarsi con un mercato globale sempre più competitivo. Si parte da un presupposto: "Verona è stata una capitale dell'artigianato tipografico, ma le attività stanno chiudendo al ritmo di venti all'anno perché non sono state in grado di adeguarsi al mercato globale", spiega Tommaso Cinti di Lino's Type, project manager, "vogliamo quindi ripensare il mestiere, al fine di usare questi strumenti secondo il gusto moderno".
Questo significa anche passare attraverso le nuove tecnologie: torchio e attrezzature storiche saranno usate con cliché e caratteri mobili prodotti da stampanti 3d e "laser cutter", semplificando l'utilizzo e riducendo pure i costi. Attraverso new media ed eventi verrà sensibilizzato il pubblico, che potrà comporre e richiedere stampe in rilievo via web o app, dando lavoro a giovani grafici e alle tipografie artigiane locali. E qui entra in gioco Verona Innovazione, grazie alla quale verranno coinvolti 480 aspiranti e imprese già attive.
Ci sarà anche un risvolto sociale, perché grazie alla Cooperativa San Giovanni Calabria, presieduta da Francesco Bendetti, saranno avviate al lavoro le persone diversamente abili o socialmente svantaggiate, alle quali verranno affidate alcune lavorazioni. Il progetto è stato premiato da Fondazione Telecom Italia, che ha lanciato il bando "Beni invisibili: luoghi e maestria delle tradizioni artigianali", per sostenere con un investimento di 1,5 milioni di euro otto progetti (su 478 idee presentate), volti alla conservazione e al recupero di un patrimonio culturale sconosciuto, per rivitalizzare lavori e territori.
La Fondazione ha premiato il progetto veronese con 200mila euro, necessari per raggiungere nei prossimi diciotto mesi questi diversi obiettivi.


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