Gubbio: “la destra” propone un mutuo sociale per famiglie non proprietarie di immobili

Creato il 23 luglio 2012 da Goodmorningumbria @goodmrnngumbria

Parte anche a Gubbio, per la volontà dei rappresentanti della destra sociale, Angelo Riccardini Consigliere Comunale eletto nelle file del PDL e Giuseppe Zangarelli Segretario Comunale de La Destra, la richiesta al Comune della costituzione dell’istituto del mutuo sociale. In questi giorni il Consigliere Comunale Angelo Riccardini ha depositato presso l’ufficio protocollo del Comune di Gubbio una Mozione Urgente ed una proposta di delibera riguardante l’attuazione dell’Istituto del Mutuo Sociale. Al pari di quanto già avvenuto in altri comuni oltre che in Consiglio Regionale della Regione Lazio, questo istituto se recepito dalla maggioranza presente nel Consiglio Comunale cittadino, nel rispetto dell’art. 47 della Costituzione della Repubblica Italiana, darà il via alla creazione di un ente comunale che attingendo ai fondi regionali a disposizione per l’emergenza abitativa, per le politiche di edilizia residenziale pubblica e i fondi europei specifici ( a titolo esemplificativo e non esclusivo si cita la L. 431/98 Art.11), avrà lo scopo di creare abitazioni residenziali da vendere a prezzo di costo concordato a famiglie non proprietarie di immobili, con la formula del mutuo sociale, ovvero una rata di mutuo senza interesse, che non superi 1/5 delle entrate della famiglia e che in caso di disoccupazione totale dei membri della famiglia assegnataria sospenda la rata senza pericolo della perdita dei diritti sull’immobile, fino ad un nuovo impiego delle persone assegnatarie. Di fatto la casa ottenuta con il mutuo sociale è da ritenersi economicamente inerte, e deve essere utilizzata esclusivamente come abitazione per la famiglia che ne è proprietaria, non può essere quindi ne pignorata ne confiscata. L’essenza di questa proposta voluta dai promotori per il Comune di Gubbio, Angelo Riccardini e Giuseppe Zangarelli, nasce dalla visione della abitazione non come lusso, ma come integrazione spirituale alla vita dell’uomo, quindi non più chimera per le persone meno abbienti.



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