A proposito della riforma delle news, Gubitosi dice ancora: "Stiamo aspettando il parere della Commissione di Vigilanza, atteso per inizio gennaio, stiamo dialogando con le organizzazioni sindacali alla ricerca di punti di convergenza; abbiamo la sensazione che si stia radicando la convinzione che non si può lasciare tutto fermo, fingendo che il mondo intorno a noi non sia cambiato. La BBC ha illustrato alla CdV come il nostro piano sia coerente con i modelli dei grandi broadcasters internazionali e la TV francese ha annunciato un piano molto simile al nostro. Non si deve fermare il progresso per paura del futuro o per difendere gli interessi di pochi. 'Non c’è nulla di più forte di una idea il cui tempo è arrivato'…".
Prima di congedarsi con gli auguri il dg, sottolinea: "Il 2015 sarà l’anno in cui si completerà il mandato di questa consiliatura. I mesi che ci restano possono essere pochi o molti in funzione di come saranno impiegati". Infine una citazione: "Vi lascio con un link ad un filmato tratto dal mio film preferito sul giornalismo, 'Good Night and Good Luck', che alcuni di voi ricorderanno ho già mostrato nella convention aziendale di Settembre 2013. E’ la storia, vera, di un giornalista che si è battuto per l’indipendenza della Stampa dalla politica negli USA degli anni ’50. E’ molto toccante e contiene una bellissima citazione dal Giulio Cesare di Shakespeare: 'Il nostro futuro Bruto non è nelle stelle ma in noi stessi'", conclude Gubitosi.
Nel tracciare una panoramica dell'anno trascorso, invece, Gubitosi sottolinea che la Rai "ha dato prova di grande professionalità, di saper reagire, di far bene". "La quotazione di Rai Way -sottolinea- ci permette di chiudere ancora una volta l’anno in utile, con una gestione industriale sostanzialmente equilibrata, l’indebitamento in forte calo ed una società controllata che ha catturato l’attenzione dei principali investitori internazionali. Complimenti a chi ha portato a termine una operazione il cui esito non era né facile né scontato".
"E’ stato un anno di programmi dai grandi contenuti -aggiunge- Non si è ancora spento l’eco del successo dei Dieci Comandamenti. Roberto Benigni ci ha dato due serate meravigliose, un grande regalo di Natale a tutti gli Italiani. Roberto è stato straordinario, ecco la bella televisione!", rileva.
"Ma vi sono stati molti altri bei programmi. Uno fra tutti la fiction Qualunque cosa succeda, il caso Ambrosoli. Sono orgoglioso che la Rai abbia celebrato la memoria di un grande eroe civile, tramandandone l’esempio. Questa è la Rai che fa la differenza. Noi siamo diversi dai broadcasters commerciali e dobbiamo continuare ad esserlo", dice. "Dobbiamo essere -prosegue- sprone, esempio, incitamento, guida, pungolo per un Paese che ha bisogno di esempi positivi e di speranze per costruirsi un futuro migliore. Dobbiamo passare messaggi che facciano riflettere, illuminino, accrescano e spingano tutto il meglio che c’è nel nostro grande Paese".
Passando alle sfide del nuovo anno, Gubitosi mette in primo piano quelle tecnologiche: "La digitalizzazione sta avanzando, perfettamente in linea con il cronoprogramma, ed i risultati si vedono. Abbiamo recuperato il tempo perduto, ma quanto fatto sinora è condizione necessaria ma non sufficiente per essere competitivi. Dobbiamo portarci avanti ed essere all’avanguardia. Il futuro è la televisione non lineare, l’interattività, le piattaforme OTT, finalmente la multimedialità attuata e non semplicemente annunciata", afferma il dg di Viale Mazzini.
Ma "con l’avanzare della tecnologia -rileva Gubitosi- la nostra attuale organizzazione apparirà sempre più vecchia e inadeguata. La centralità sarà sempre più dei contenuti e non delle reti e dei canali. Il mondo sarà sempre più orizzontale e la struttura verticale cui siamo abituati diventerà motivo di rallentamento e inefficacia. Dovremo imparare a dire nostro anziché mio e a lavorare con modelli organizzativi a rete e matriciali anziché rigidamente gerarchici e burocratici. Quando tutti lavoreranno insieme spingendo nella stessa direzione, i risultanti saranno portentosi", assicura.
"L’anno nuovo -prosegue- per la Rai deve essere anche l’anno del web. Dobbiamo unificare gli sforzi fatti per permettere all’Azienda un grande salto di qualità, perché il web permei tutta la nostra attività. Abbiamo fatto molto, ma non basta; la digitalizzazione dei contenuti e del modus operandi deve continuare ed essere la base per i futuri successi della Rai. E a proposito di digitalizzazione, il 2015 sarà l’anno del “Maestro Manzi 2.0”, un grande piano di alfabetizzazione digitale che abbiamo annunciato e dovrà essere declinato in tanti modi e tempi diversi per aiutare il Paese ad accelerare il suo processo di modernizzazione. Sarà un modo per la Rai di dimostrare che può fare la differenza".
"Il 2015 -dice ancora Gubitosi- dovrà anche essere l’anno in cui riformiamo il modo con cui seguiamo la scuola. Analizzare le best practices internazionali e poi applicare il meglio al nostro Paese attraverso una piattaforma principalmente digitale è una sfida grande e densa di contenuto".
Il dg affronta anche il tema impegnativo degli immobili che ospitano le sedi della Rai: "Sarà anche l’anno del riassetto immobiliare. Viale Mazzini, Via Cernaia, Teulada, Dear sono drammaticamente invecchiate ed hanno in alcuni casi importanti problemi ambientali. Il Teatro delle Vittorie può diventare un centro culturale multisala dedicato al Cinema. Alcune sedi regionali hanno bisogno di un riassetto. La mostra dedicata alla storia può evolversi in un museo permanente".
E dopo aver parlato anche dell'imporantanza dell'impegno Rai per l'Expo di Milano, Gubitosi aggiunge: "Vi saranno altri importanti anniversari. I 100 anni dall’entrata dell’Italia nella Prima Guerra mondiale e i 70 dalla Liberazione sono i primi esempi che mi vengono in mente cui dedicare tutta la nostra attenzione. Ma dovremo anche seguire con la massima dedizione gli appuntamenti tradizionali come La Giornata della Memoria e quella della Legalità e creare nuova sensibilità verso i nostri beni culturali e la tutela del paesaggio".