E proprio così si chiama la collezione: Météorites Blossom, tra rilettura della cipria in toni del rosa e dei colori confetto, di fard rosati e di un trio di smalti che voleva per l’appunto ricordare i toni della cipria stessa.
Tra questi tre smalti, ammetto di essermi fatta tentare da Stardust, il “principe” della collezione, uno smalto inedito perché non bianco, non perlato, non perlescente e neppure argentato. Eppure tutto ciò insieme!
Visto nella sua bellissima bottiglietta tentatrice in profumeria sembra un gioiello.
Appare meraviglioso, con quel tappo elegante con la scritta Guerlain dorata, la forma sfaccettata e quelle sfumature davvero pazzesche: una base bianca perlata con brillanti intensità di oro, verde e azzurro.
Indescrivibile. Proprio come la coda di una cometa, alla quale si vuole ispirare.
Che dire? Mi sono avvicinata, lo preso tra le mani, lo rimirato e l’ho portata alla cassa… Con grande tristezza (di nuovo) della mia carta di credito che si sente sempre più usata e abusata.
E mentre la mia carta piangeva lacrime amare per quei 23 euro (!!!) spesi in uno smalto così particolare, il mio super-ego da blogger gioiva. Certo, pochi smalti possono vantare di essere così particolari e la coscienza di risparmiatrice veniva messa a tacere con la scusa del fatto che dopotutto non avevo mai acquistato uno smalto Guerlain.
Ed eccomi a casa, alla prova dello smalto. Che dire? Questo Stardust è una vera e propria sirena tentatrice! Purtroppo nella sua elegante bottiglietta sembra una meraviglia. Appena ne esce e si deposita elegantemente sulle mie unghie, assume purtroppo una faccia molto, troppo convenzionale. Per utilizzarlo da solo, dovreste sudare sette camicie perché non vi basteranno tre strati per evitare l’effetto orribile dell’unghia semicoperta: come quegli smalti “vedo non vedo” che potreste acquistare sulle bancarelle dei mercatini. Eh no, mannaggia!§
Invece, Stardust assume una dignità quando viene utilizzato come top coat. L’ho provato su uno smalto bianco (Eastern Light di Chanel per esempio) e su una base bianca regala un finish interessante, finalmente sfoggiando quella promessa da caleidoscopio ammaliatore.
Però, onestamente, non ne vale la pena. Insomma, bellissimo in bottiglia. Un po’ meno sulle unghie…