Nel corso del 2013 la guerra contro l’evasione fiscale della Guardia di Finanza avrà tra i suoi target principali gli studi professionali, dei consulenti e la pubblica amministrazione. I controlli effettuati nel 2012, infatti, hanno dato buoni frutti.
Il quotidiano ItaliaOggi ha anticipato nei giorni scorsi alcuni contenuti della circolare di indirizzo per l’attività ispettiva delle Fiamme Gialle. Viene precisato che, come già avvenuto nel 2012 (leggi anche Professionisti, attenti ai controlli antiriciclaggio della Finanza! pubblicato in marzo 2012) nel 2013 continueranno le verifiche nei confronti dei professionisti, visto e considerato “che le analisi svolte hanno posto in evidenza che tali interventi garantiscono una maggiore efficacia in termini di imposte accertate e versate”.
Gli uomini della Guardia di Finanza devono individuare e accertare comportamenti evasivi delle imposte dirette e dell’Iva messi in atto dai professionisti, dai consulenti e dai contribuenti che si sono avvalsi delle loro prestazioni professionali per trasferire all’estero denaro proveniente da evasione fiscale o per realizzare frodi o elusioni fiscali complesse.
Le Fiamme Gialle controlleranno anche le pa: saranno impegnate nel monitoraggio degli interventi di spending review delle amministrazioni pubbliche. La collaborazione con il commissario straordinario per la razionalizzazione della spesa pubblica sarà fondamentale per questa fase delle operazioni di controllo.
Sempre a proposito di pubblica amministrazione, sono in corso “una serie di approfondimenti sui dati relativi agli acquisti di beni o servizi, effettuati da talune pubbliche amministrazioni, senza ricorrere alle procedure Consip, con riferimento ai quali sono emersi indici di anomalia”.
Per individuare misure idonee per la razionalizzarne della spesa della PA, la Guardia di finanza su incarico del commissario acquisirà elementi utili di valutazione in merito alla tipologia di servizi di cui necessitano le PA e ai relativi prezzi.
Ci sono novità anche nella metodologia delle verifiche della tutela della spesa pubblica. Sotto l’occhio della Guardia di Finanza nonci sarà solo il parametro della frode accertata ma si terrà conto principalmente della quantità di finanziamento controllata.
Tutto si traduce in 7 piani d’intervento.