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Guerra e Pace

Creato il 23 febbraio 2013 da Siboney2046 @siboney2046

tolstoj guerra e pace

Il 2012 si è concluso con questa lettura che si è protratta per la maggior parte di gennaio 2013: nonostante io legga piuttosto in fretta Guerra e Pace è pur sempre un mattonazzo! Credo di aver già espresso in alcuni post passati il mio scarso amore nei confronti della letteratura russa: per fare solo qualche nome, perché voglio prendermi le mie responsabilità, Delitto e castigo è stata una cocente delusione e con Anna Karenina non è andata meglio. Sarà perché sono un tipo più da romanzi francesi o sudamericani (mi piacciono le storie passionali) o perché preferisco romanzi in cui non si parli di massimi sistemi ma di vite vere, vissute, ancora meglio se drammatiche; fatico a portare a termine libri troppo riflessivi o didascalici, anche perché studiare materie scientifiche mi induce a consumare molte energie e quasi tutta la materia grigia cosicché sono costretta a cercare dello svago nella lettura serale. Questa premessa per dire che, nonostante ciò, nonostante sappiamo bene di che pasta sono fatti i romanzi di Tolstoj, Guerra e pace mi è proprio piaciuto!

Non sto qui a raccontarvi la trama perché un riassunto in poche battute sarebbe impossibile; diciamo che sono narrate le vicende di alcune famiglie nobili russe sullo sfondo della guerre napoleoniche. I personaggi sono definiti con un grado di realismo quasi tangibile: vi fanno pensare che siano persone in carne ed ossa che conoscete bene. I loro pregi, i loro difetti, i loro punti di forza o le loro debolezze ve li fanno amare (come ho amato il principe Andrej Bolkonskij), ve li fanno odiare (come ho odiato Hélène Kuragina), vi fanno irritare (come hanno fatto Natalija Rostova o Marja Bolkonskaja) o vi lasciano perplessi (come Pierre Bezuchov o Sonja Rostova). Le vicende di questi e dei molti altri personaggi, che si snodano tra i salotti pietroburghesi, i balli e i ritiri nelle case di campagna, sono intramezzate dalle guerre contro napoleone di cui viene fatta una precisa e minuziosa cronaca mescolando personaggi reali (Napoleone stesso oltre allo zar Alessandro o al generale Kutuzov, solo per citare qualcuno) con quelli fittizi del romanzo: Tolstoj non si limita a narrare i fatti ben noti a tutti attraverso le testimonianze storiografiche, ma si cimenta anche in una personale ricostruzione di alcuni momenti storici salienti  così come si immagina siano avvenuti. I campi della narrazione non si limitano alle vicende storiche e a quelle riguardanti i protagonisti del romanzo, ci sono anche lunghe digressioni e riflessioni sul significato di alcuni avvenimenti e sull’approccio alla storia così come, secondo Tolstoj, dovrebbe essere fatto dagli storici che, tuttavia, generalmente operano in maniera diversa. Trovo interessante analizzare fatti così noti del passato attraverso gli occhi di chi è vissuto subito dopo e che ne ha scontato più da vicino le ripercussioni.

Inutile dire che le parti che ho preferito sono state quelle relative ai Bolkonskij e ai Rostov, in cui il trasporto emotivo era fortissimo (vi confesso una forte commozione alla morte del terribile principe Nikolaj Bolkonskij); anche le narrazioni sui singoli eventi bellici sono decisamente travolgenti; tuttavia verso la conclusione, dal quarto libro in poi, ho iniziato ad accusare il colpo: la lezione di storia (o meglio di approccio alla storiografia) per me è divenuto pedante ed insostenibile, specialmente nel lungo epilogo, tuttavia per tutto ciò che viene prima ne è valsa decisamente la pena.

Per quanto ci siano alcune parti di struggente bellezza non è un libro che consiglierei a tutti: è una lettura difficile e a tratti impegnativa, affatto adatta a chi fatica ad approcciarsi ai classici perché questo è Il Classico per antonomasia! Lo trovo perfetto, anzi, doveroso, per chi studia storia o ha una passione per la materia perché non è solo un racconto di eventi storici ma è un vero è proprio manuale per chi si accinge ad uno studio sistematico di questa materia (ho trovato letteralmente straordinaria l’approccio differenziale alla trattazione della storia nel primo capitolo della parte terza del Libro Terzo… sì, forse è una deformazione professionale!)

Avete letto Guerra e Pace? Qual è la vostra opinione?

 

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