I Contenuti
Sette anni occorsero a Tolstoj (dal 1863 al 1869) per comporre uno dei capolavori della letteratura ottocentesca. L'ossatura del romanzo, sullo sfondo delle guerre napoleoniche - dal 1805 alla travolgente insurrezione di tutto il popolo russo nel 1812 - è data dalle vicende di due grandi famiglie dell'alta nobiltà, i Rostov e i Bolkonskij, depositari dei valori autentici e genuini, intrecciate a quelle dei corrotti e dissoluti Kuragin. Spiccano, nella moltitudine di personaggi, le figure di Natasha, fanciulla e poi donna di straordinaria purezza e d'indole forte e impetuosa; del principe Andrej, che porta il suo orgoglio nella guerra, nella prigionia e nell'infelice amore per Natasha; dell'enigmatico e complesso Pierre Bezuchov, capace di autentica adesione al "dolore del mondo". Grandiosa epopea, toccante esplorazione dei lati oscuri e luminosi dell'animo umano, "Guerra e pace" si ripropone, di generazione in generazione, con immutata immediatezza e rara capacità di avvincere nel profondo.
La Recensione
It's a book that you don't just read, you liveQuesto libro non si legge semplicemente, si vive. Rubo queste perfette parole allo storico inglese Simon Schama che in modo ammirevolmente sintetico recensisce Guerra e Pace molto meglio di quanto potrei fare io in mille pagine.Mi limito a dare qualche impressione personale, perchè parlare di recensione sarebbe demenziale. Affrontiamo subito la questione della lunghezza. Ebbene sì, si parla di 1350 pagine circa, variabili a seconda dell'edizione.Troppe? Non direi.Personalmente credo che si debba essere spaventati dalla lunghezza di un libro solo quando questo è di scarso valore altrimenti di solito mi ritrovo a pensare che il libro non è lungo abbastanza o meglio ancora, in questo caso,che ha raggiunto la durata perfetta. Sette anni ci ha messo il buon Lev a completare l'opera ma ha fatto davvero le cose per bene producendo qualcosa di rivoluzionario per l'epoca ma fortemente innovativo ancora oggi, qualcosa che si avvicina molto ad essere "IL" libro.Guerra e Pace non semplicemente un romanzo ("il più grande romanzo mai scritto" a detta di molti), né tanto meno un racconto epico e ancor meno un'opera storica, è tutto questo e molto di più; volendo usare le parole dello stesso Tolstoj, Guerra e Pace è "tutto ciò che l'autore voleva ed era in grado di esprimere nella forma in cui è espresso". Fortemente colpito dalle figure di Napoleone e dello zar Alessandro I, lo scrittore si lancia in una narrazione delle Guerre Napoleoniche che va al di là della mitologia del genio militare e dell'eroico imperatore smascherando le contraddizioni, la vanità e gli errori di queste figure e di tutto l'entourage militare francese e russo proponendo una visione dei fatti storici nuova e dissacrante in cui le azioni del singolo si perdono nella volontà della moltitidine e nell'inevitabilità del fato. Senza farsi intimidire dall'aurea mitologica con cui soprattutto la figura di Napoleone è ricordata,Tolstoj si interroga più volte sull'assurdità della guerra, della quale egli aveva avuto esperienza diretta nella Guerra di Crimea, dimostrando di credere in un fatalismo quasi disturbante in funzione del quale ogni decisione presa dagli alti comandi militari risulta ridicola e vana e del tutto ininfluente rispetto agli eventi. Le battaglie con il loro ritmo incalzante, la foga, l'eroismo e l'insensata violenza fanno da contrappunto all'atmosfera ovattata dei salotti moscoviti e pietroburghesi dove, al riparo da proiettili ed esplosioni, si consuma una lotta per la vita dura quanto quella che si svolge sui campi di battaglia. La famiglia Rostov, generosa e irrazionale, intreccia il proprio destino con il disincantato e sarcastico Principe Andrej Bolkonskj e con il tormentato Pierre Bezuchov, giovane aristocratico in perenne ricerca del senso ultimo dell'esistenza.Tolstoj muove con abilità unica la sua lente di ingrandimento allargando e rimpicciolendo la sua prospettiva per includere di volta in volta il singolo personaggio o l'umanità intera, senza però permettere che lo sguardo del lettore risulti sfocato. Al contrario l'autore dimostra una capacità unica di comprendere e narrare i grandi eventi storici così come i pensieri e le emozioni più intime e complesse. Le pagine palpitano dell'ansia di vita di Natasha, l'ossessione esistenzialista di Pierre che lo porta a vivere un vita di perenne ricerca, l'idealismo e l'orgoglio guerriero del Principe Andrej, la stoica sottomissione della sorella Marja, la dolcezza di Sonja e la disgustosa corruzione della famiglia Kuragin. La complessità dei personaggi e dell'intreccio, che si sposa perfettamente col contesto più generale di un mondo in guerra, trascina il lettore che rimanse quasi annichilito dalla potenza delle parole. E questo accade nonostante esistano diversi elementi che possono irritare soprattutto il lettore più moderno. Non sono questo ineluttabile fatalismo che toglie spazio alle nostre convinzioni più radicate ma anche una sorta di anti-darwinismo per cui al termine del romanzo sembrano sopravvivere e prosperare solo i personaggi meno dotati sono elementi che personalmente ho trovato un po' fastidiosi. Allo stesso modo si fa fatica a trovare un personaggio femminile per cui parteggiare veramente: Tolstoj non sembra stimare l'intelligenza in generale, ma soprattutto in una donna per la quale valgono molto di più spontaneità, gioia di vivere e dolcezza. Se col procedere del romanzo si impara ad apprezzare la figura della principessa Marja, inizialmente scambiata per una ragazza ottusa e bigotta, neppure dopo 1300 e rotti pagine sono riuscita a farmi piacere quell'oca giuliva di Natasha Rostova, pur con tutta la sua vitalità e spontaneità. Devo dire che, in generale, la famiglia Rostov è quella per cui sono riuscita a parteggiare di meno: infatti se da un lato i Rostov si attirano le simpatie dei lettori per la loro generosità e apertura mentale dall'altro la capacità di tutti i membri della famiglia di fare sempre la scelta sbaglaita è alla lunga sfiancante.
Eppure l'opera è tale che mai mi è passato per l'anticamera del cervello di abbandonare la lettura, anzi arrivata in fondo ho provato quel senso di solitudine e vuoto che si avverte solo alla fine di un grande romanzo. Finalmente qualcosa per lui il termine capolavoro non è usato a sproposito, finalmente qualcuno di veramente rivoluzionario, finalmente qualcuno le le parole el sa usare davvero. Da rileggere, assolutamente.
Giudizio: +5stelle+
Articolo di Valetta
Dettagli del libro
- Titolo: Guerra e Pace
- Titolo originale: Война и мир
- Autore: Lev Tolstoj
- Traduttore:A.Polledro
- Editore: Newton Compton
- Data di Pubblicazione: 2010
- Collana: I Mammut
- Formato: brossura
- ISBN: 8854117331
- ISBN-13: 9788854117334
- Pagine: pagine 1056
- Prezzo: Euro 14,90
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