Città del Messico, nel mezzo della calura primaverile a 30 e passa gradi C. Di passaggio in moto nella via o calle Soledad, solitudine. Strapiena di gente e bancarelle a dir la verità. Il dedalo di strade è fatale per chi non ha un ottimo senso dell’orientamento e tanta fortuna. In molte vie del centro storico come questa, in particolare nel settore orientale, è pieno di altari semovibili della Santissima Muerte ma quelli di San Giuda Taddeo sono ancora più numerosi e fanno pensare a una strategia di lotta da parte della Chiesa cattolica che cerca d’imporre il suo “Santo delle cause disperate” contro la Santa dei dimenticati scarnificata e “bonita”. Il dicembre scorso la diocesi di Città del Messico aveva assunto degli esorcisti per cercare di limitare l’espansione grandiosa del culto alla Santa Muerte, una devozione popolare messicana che avrebbe tra i 2 e i 10 milioni di seguaci in molte parti del mondo, soprattutto negli Usa, in Messico e America centrale. Come se si trattasse di gente posseduta da qualche demonio! Non ci siamo. La gente è semplicemente stufa dei santi tradizionali e della distanza sociale e l’esclusione che la religione istituzionale ormai rappresenta a queste latitudini. La Santa Muerte invece non discrimina.
I due altari sono posizionati uno di fronte all’altro come in un’epica sfida per la conquista delle anime, una specie di guerra di religione. In realtà i devoti della Santa Muerte non smettono di definirsi cattolici e in generale sono anche affezionati alle Vergine di Guadalupe, la Madonna messicana per eccellenza. Perché tanto accanimento allora? Perché sfuggono all’autorità e reinventano forme di convivenza e credenza che la Chiesa pensava di poter controllare totalmente mentre invece non è più così (o non lo è mai stato, dato che il culto ha forse due o tre secoli di vita). Il controllo della vita e della morte, delle cerimonie e delle liturgie viene ripreso dalla gente comune che lo fa proprio al di fuori dello stato e della chiesa.Non per fare il partigiano ma vorrei ricordare che San Judas o San Giuda Taddeo è stato sovrapposto negli ultimi 20-30 anni al patrono della capitale messicana che è San Ippolito ed è stato scelto come protettore della città nel 1528, a soli 7 anni dalla fine dell’impero azteca provocata dagli spagnoli che erano capeggiati dal sanguinario Hernàn Cortès. I templi del popolo sconfitto vennero distrutti e al loro posto si eressero chiese e ville ad uso e consumo dei nuovi potenti. San Judas è molto amato nelle classi popolari così come la Santa Muerte. Ciononostante San Judas rappresenta il continuatore della conquista spirituale cominciata oltre 500 anni fa in terra americana ed è il Santo prescelto dalle gerarchie ecclesiastiche per riguadagnarsi i fedeli perduti. Ogni 28 del mese migliaia di devoti portano nel metro e per le strade le immagini e le statue del Santo e vanno in pellegrinaggio fino al tempio di San Ippolito presso la fermata della Metro” Hidalgo”.