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Guerre Stellari - Capitolo VII: Il Risveglio della Forza

Creato il 21 dicembre 2015 da In Central Perk @InCentralPerk
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Esci dal film più atteso di sempre, esci dal film che è diventato un evento, l’evento cinematografico dell’anno e alla gioia irrefrenabile, all’emozione che si fa sentire come non mai, agli occhi che continuano a sbrilluccicare, si insinua un pensiero, un’ansia: come fare a scriverne?
Come poter mettere in parole tutto quello che si è provato, tutto quello che si è visto ora che chiunque ne sta scrivendo, che chiunque ha il suo punto di vista, spoilera senza riguardi, ci tiene a far sapere la sua opinione, ora che il mondo social si è diviso tra fan scatenati e entusiasti, e persone a cui di Star Wars mai è fregato niente e ci tengono a farlo sapere con ancora più forza?
Come fare?
Guerre Stellari - Capitolo VII: Il Risveglio della Forza
Si potrebbe partire parlando per l’appunto di quell’emozione, di quella gioia nel ritrovarsi in una galassia lontana lontana di nuovo, in una galassia in cui sono passati 30 anni, in cui ritroviamo vecchi amici che fanno sgorgare anche qualche lacrima -che sia un robot, un alieno peloso, o anche solo un'astronave-, ma troviamo soprattutto nuovi amici e nemici, da conoscere, amare e odiare.
Si potrebbe, vero, ma il rischio di rivelare troppo, di dire di più del fatto che Finn, Rey e Poe non hanno nulla da invidiare ai veterani Leila, Han e Luke e Chewbe, e che nemmeno il nuovo, buffo e simpaticissimo BB-8 ha nulla di meno rispetto a R2-D2 e C-3PO, il rischio, si diceva, è alto.
Vietato dire di più.
O forse sì. Qualcosa si può dire, come che tutti gli attori danno il meglio di sé, che di Daisy Ridley e John Boyega sapremo ancora parlare, e a lungo, che Harrison Ford, Mark Hamill e Carrie Fisher saranno anche invecchiati non benissimo, ma ti sanno strappare l’emozione più grande, che i giovani Oscar Isaac, Adam Driver e Domnhall Gleeson coronano un sogno, e lo fanno bene.
Ma come tacere il fatto che questo episodio 7 ha una trama fitta fitta, una gestione della sceneggiatura, dei momenti di azione, dei duelli, dell’ironia e dell’amarcord, così perfetta?
Come tacere che sì, questa struttura emoziona tanto più chi alla saga si è appassionato, chi in questi giorni si è dato a un bel recupero, che capirà le piccole citazioni, i piccoli riferimenti e soprattutto i legami verso personaggi e oggetti, ma che anche chi arriva vergine alla visione ha di che appassionarsi, ha di che stare attento tra lotte potenti, rivelazioni stupefacenti, fughe impossibili e duelli, e le grida e l’attenzione dei bambini in sala con me ne sono la conferma. Perché questo Risveglio della Forza è costruito bene, dall’inizio alla fine, non dando per scontato il passato o il futuro, ma nemmeno appoggiandocisi troppo.
Guerre Stellari - Capitolo VII: Il Risveglio della Forza
Si potrebbe partire con il parlare della trama, allora, ma in quel caso, oltre al rischio spoiler, oltre a rivelare i fantastici pianeti in cui si ambienta l’azione, si metterebbe in secondo piano il reparto tecnico, un reparto tecnico che rispetto al passato ha sì a disposizione mezzi e capacità migliori, ma non per questo si fa affidamento agli effetti speciali trasbordanti come specchietti per le allodole. Tutto è ben dosato, tutto, dai voli ai duelli, dalle astronavi agli alieni, è perfettamente integrato con il reale, stupendo così ancor più.
E che dire della regia, sapiente e maestosa, della fotografia, impressionante, che regala emozioni al solo sguardo, tuffi al cuore nel verde, nella sabbia, nel mare, della musica, da sempre caratterizzante, qui come sempre indimenticabile, silenziosa e preponderante.
Guerre Stellari - Capitolo VII: Il Risveglio della Forza
Ma continuando a parlare di un reparto tecnico che J. J. Abrams ha saputo guidare come il migliore dei fan, non si dimenticherebbe quello che è riuscito a creare, con questi mezzi, con i suoi collaboratori?
Non si dimenticherebbe la storia che ha saputo intrecciare, con quell’eterna lotta tra bene e male mai sopita, in cui il bene non sempre trionfa totalmente, senza perdite, e in cui non sempre il male è sconfitto per sempre? Non si dimenticherebbe la capacità di portarci in quella galassia lontana lontana di nuovo, di farcela amare con nuova passione, senza farci dimenticare il perché, che cosa Lucas ha saputo creare per il mondo del cinema?
Ed è questa la risposta a tutto, la risposta da dare a chi chiede “Cosa avrà Star Wars di così speciale? Cos’è tutto questo parlare di Star Wars? Perché ovunque, dalla radio alla TV, dai giornali ai social, si parla solo di Star Wars?”: perché si è saputo creare un universo intero, una storia intera, dei personaggi unici, diventati icone, in cui si è espresso al suo meglio cosa una mente sa fare, creare, realizzare.
Dando così la possibilità anche ad altri, anche a un J. J. Abrams di andare avanti, di tornare indietro, di creare qualcosa di nuovo che non dimentica il vecchio.
Guerre Stellari - Capitolo VII: Il Risveglio della Forza
E allora si potrebbe partire da qui, o da lì, ritornare a quella gioia, a quell’entusiasmo, a quell’emozione e a quegli occhi che non smettono di sbrilluccicare, che finalmente hanno assistito alla magia su grande schermo, e che ora, qui, davanti allo schermo del computer, sperano di poter trasmettere lo stesso entusiasmo, di zittire i diffidenti, tacere sui particolari per farli scoprire come li ho scoperti io che mi sono tenuta lontana da articoli e trailer, di coinvolgere tutti, di fronte a un film che magari non è profondo come altri, magari non è intellettuale come altri, magari non è divertente, o serio, o universale, ma sa accendere quell’entusiasmo, sa ricordare cosa una mente, più menti, cosa il cinema sa fare.
E scusate se è poco.
Guerre Stellari - Capitolo VII: Il Risveglio della Forza
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