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Behind a great author there are always great beta readers and a great editor.
Stephanie Dagg has been my editor since I started my career in the English market and I’m very grateful to have met her. She has already written below everything worth writing, so please enjoy her guest post about her professional path as an editor. And you know what? She was 30! Coincidence?
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Steph today with his grown up baby Benj
I’m delighted to be taking part in Stefania’s 30th birthday celebrations (CLICK HERE FOR THE UPDATED SCHEDULE), and not only because we share the same lovely name. Being now on the less popular side of 50, celebrating Stef’s jubilee has prompted me to think back to when I was 30. Too often, especially when you hit middle age, it seems to be all about plodding onwards, head down and, well, just being grateful you’re still here! It’s good to look back and take stock and appreciate what got you where you are today.
The year I turned 30 – 1992 – was a watershed in my life. I became an expat and self-employed, two pretty huge events and both within a few months of each other. Both were due to my husband’s redundancy. One moment we were settled in our first ever decent house with our new baby, me a content full-time mum; the next we were without an income and running out of money fast. So a job offer took us abroad to rural County Cork, Ireland. Talk about culture shock for a couple of townies. Fearful that the rug would be pulled out from under feet again, I set about establishing myself as a part-time freelance editor, so that we had a back-up source of income. Armed with a postgrad degree in Publishing Studies, I’d previously worked in publishing for a number of years (and also accountancy, but let’s not talk about that!) so I had the experience. I didn’t have many contacts, so with baby in buggy, I brazenly hit Dublin and called on every publisher I could find. You’re fearless when you’re 30! I still work with some of these firms today. I also studied – whenever my son slept – to become accredited in indexing, which again I’m still benefiting from.
I’ve been an editor since I was 30. I’ve added authoring along the way too, but the biggest change to my business came when I became an expat for the second time, when a second redundancy gave us the chance to move to France. Here on our 75 acre farm, complete with three carp lakes, a holiday cottage and an ever-growing menagerie of animals, I’ve embraced the self-publishing era. From working only for publishing companies – well, they were the only customers when I was 30 – I now work almost exclusively with indie authors, and that’s how I’ve had the wonderful luck to meet Stef. I’ve had to be flexible to meet this changed demand (old dogs most definitely can learn new tricks) and provide a whole range of modern editing services at prices that my new market can afford – indies have far more limited budgets than traditional publishing houses. I probably work far harder than I did in 1992, but the work is so varied and interesting, who cares!
But I wouldn’t be where I am today if my year of being 30 had turned out differently. I truly hope Stef will have an equally momentous year – but hopefully with slightly less upheaval!
Stephanie Dagg is an English expat, aged 30+++, now living in France with her family and an awful lot of animals after fourteen years in Ireland. She has worked in publishing, more or less continuously, since 1985. Steph is the author of about 50 books, both traditionally and self-published.Her personal blog is at www.bloginfrance.com and her business website is at www.edit-my-book.com. Find Steph also on Twitter.
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La mia editor Steph oggi con il suo bambino Benj, ormai cresciuto
Dietro un grande scrittore ci sono sempre dei grandi beta reader e un grande editor.
Stephanie Dagg è il mio editor da quando ho iniziato a scrivere per il pubblico anglofono, e sono molto felice di averla incontrata sulla mia strada.
Lei ha già detto tutto nel guest post che segue. Steph ci racconta della sua carriera professionale che – guarda un po’ – è iniziata proprio a 30 anni. Coincidenza? ;)
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Sono davvero lieta di prendere parte alle celebrazioni per i trent’anni di Stefania (CLICCA QUI PER IL PROGRAMMA AGGIORNATO), e non solo perché condividiamo lo stesso delizioso nome. Ora mi trovo nella zona meno popolare dei 50, il Giubileo di Stef mi ha spinto a guardare indietro ai miei trent’anni. Troppo spesso, specialmente nella cosiddetta mezza età, sembra che tutto sia una questione di tirare avanti a testa bassa ed essere grati al cielo perché si è ancora vivi! É bello guardarsi indietro, fare il punto della situazione e apprezzare quello che ti ha portato dove sei oggi.
L’anno che ho compiuto trent’anni – era il 1992 – è stato uno spartiacque nella mia vita. Sono diventata un’immigrata e una libera professionista, due grossi eventi arrivati entrambi nel giro di qualche mese, uno appresso all’altro. Entrambi sono stati causati dallo stato di cassa integrazione di mio marito.
Un momento prima ci eravamo appena sistemati nella nostra prima casa decente con il nostro neonato, ed ero una contenta mamma a tempo pieno; il momento dopo ci siamo ritrovati senza un’entrata fissa e quasi a secco di soldi. Un’offerta di lavoro ci ha quindi portato a spostarci all’estero, nell’are rurale di County Cork, Irlanda. É stato uno shock culturale per noi, gente di città. Con la paura che ci mancasse la terra sotto ai piedi di nuovo, mi sono creata un piccolo business da editor freelance part time, giusto per avere una fonte di reddito “di riserva”. Ero armata del mio dottorato in Editoria (non è propro tecnicamente lo stesso titolo di studio rispetto a quello italiano, ma rende l’idea, ndr) e dell’esperienza di lavoro nel campo dell’editoria, durata un po’ di anni; non potevo sbagliare. Non avevo molti contatti, perciò mi sono sfacciatamente messa sulla strada di Dublino, bambino e passeggino inclusi, e sono andata a bussare alla porta di tutte le case editrici che avevo trovato. Non hai paura, a 30 anni!
Ancora oggi, lavoro con alcuni di quei contatti. Mi sono anche messa a studiare di nuovo – quando il mio bambino dormiva – per prendermi il titolo di indicizzazione, che ancora oggi mi torna utile.
Sono un editor letterario da quando avevo trent’anni. Ho affiancato anche la carriera di autrice più tardi, ma il più grande cambiamento nella mia carriera è avvenuto quando abbiamo cambiato nazione per la seconda volta, quando un’altra cassa integrazione di mio marito ci ha dato l’opportunità di trasferirci in Francia.
Qui, oggi, abbiamo una fattoria di 75 acri, con tre laghi (carpe incluse), un cottage per le vacanze e un sempre crescente esercito di animali. E qui ho abbracciato l’era del self publishing. Da lavorare con le case editrici – che poi erano i miei unici clienti quando avevo 30 anni – ora collaboro solo e quasi esclusivamente con scrittori indipendenti. Ecco come ho avuto la meravigliosa fortuna di conoscere Stef.
Sono stata abbastanza flessibile da riconoscere il cambiamento di richiesta del mercato (le vecchi volpi imparano sempre nuovi trucchi) e offrire una vasta gamma di servizi di editing adatti ai tempi, a prezzi che il nuovo target di può permettere – gli scrittori indipendenti hanno budget più limitati rispetto alle case editrici tradizionali.
Probabilmente oggi lavoro molto di più duramente rispetto al 1992, ma il lavoro è così variegato e interessante che… chi se ne frega!
In ogni caso, non sarei mai stata qui oggi se a trent’anni avessi deciso diversamente. Spero davvero che il trentesimo anno di Stef sia un anno cruciale come è stato il mio… ma spero con meno subbuglio!
Stephanie Dagg è inglese, espatriata prima in Irlanda e poi in Francia, età 30+++. Vive in Francia con la sua famiglia e un inverosimile numero di animali. Ha lavorato nel settore dell’editoria più o meno continuativamente dal 1985. Steph è anche autrice di circa 50 libri, pubblicati sia da case editrici tradizionali che da self-publisher.Il suo blog personale è su www.bloginfrance.com mentre il suo sito da editor è www.edit-my-book.com. Steph è anche su Twitter.
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