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Guggenheim a Vercelli.

Creato il 25 marzo 2010 da Enricobo2
Guggenheim a Vercelli. Arrivano le rondini e con esse l'appuntamento annuale a Vercelli con le collezioni del Guggenheim. E' ormai una consuetudine imperdibile, anche perchè è l'occasione per rivedere cari amici con cui le ore passano veloci e con piacere. Quest'anno la mostra ha presentato una cinquantina di opere, pescate tra la collezione di New York e quella di Venezia, che percorrono un secolo di movimenti artistici illustrando con completezza le strade dell'astrazione a partire dai primi segnali che già si coglievano nel postimpressionismo di Cezanne e Seurat, passando attraverso Matisse, Braque, Legier e Delaunay per arrivare a Kandinsky, Mondrian ed ai mobiles di Calder, con una sezione finale dedicata agli italiani appartenuti a queste avanguardie, da Balla fino a Vedova. Non c'è niente da dire se non soggiacere al fascino del colore e se non sottolineare che tutta l'arte moderna e contemporanea ha bisogno (specie per gli ignorantoni come me) di un continuo e costante accompagnamento e di un adeguato commento, che noi abbiamo avuto, puntuale e competente, da un giovane, ma assai esperto storico dell'arte, che ci ha consentito quantomeno di cercare di capire e solo in questo modo di poter apprezzare e di goderne nella giusta maniera. Una mostra che vi suggerisco comunque di non perdere, anche perchè allo stesso tempo potrete scoprire il contenitore della mostra stessa, l' ex-mercato, ex Chiesa di San Marco, dove sono emersi affreschi di grande qualità, dei quali si è cominciato il recupero. Pensate che lungo tutte le pareti ed i soffitti delle quattro navate della enorme costruzione, ogni saggio esplorativo compiuto ha rivelato sottostanti affreschi, tali da far pensare al ritrovamento di uno dei più grandi cicli figurativi del quattrocento in Piemonte. Le parti di cui è appena terminato il restauro, sono affascinanti e tali da creare una grande attesa per quanto rimane da fare. Ma converrete con me che non di sola cultura vive l'uomo, è necessario nutrire la mente certo, ma non si devono trascurare le esigenze del corpo per non comprometterne la lucidità, d'altra parte, arte è quella pittorica, ma altrettanto può essere quella che si produce nel campo culinario. E qui abbiamo toccato un bel vertice che, naturalmente vi consiglio. Infatti, gli amici saggi ed avveduti, hanno scelto per la bisogna un interessante ristorante, da poco stellato dalla Rossa, Cinzia - Da Christian e Manuel al cui sito vi rimando, (C. Magenta 71, Vercelli) specializzato giustamente in risotti dal territorio. Qui potrete testare menù guidati da 5 a 9 portate che vi illustreranno lo lo stile dei due giovani chef. Noi abbiamo spaziato, dopo un preantipasto di stocafisso in salsa con sfoglia di parmigiano aGuggenheim a Vercelli.ccompagnato da un buon flut di champagne, passando poi per gamberi rossi ai sapori d'autunno , bocconcini di astice ed un delizioso battuto di fassone con bagna caoda e uova di quaglia. La distinzione del ristorante sta poi nei risotti di cui avrete a disposizione una vastissima scelta (date un'occhiata al menù) e noi abbiamo navigato a vista tra la tradizionale Guggenheim a Vercelli.panissa, un Carnaroli ai profumi dell'orto con crudo di spigola e un risottino verde con scampi freschi scottati. Profumi e sapori da sballo. Finale di dolci ottimamente presentati dalla Risaia d'inverno (crema, cioccolato su un lettodi riso soffiato) alla palla di cioccolato ripiena di cremino delicato da rompere con apposito martellino o il più classico zabaglione accompagnato dai tradizionali bicciolani vercellesi, il tutto preceduto da una entrée dolce gentilmente offerta dalla casa. Il caffè e la piccola pasticceria golosissima ci ha imposto di lasciare a malincuore questo luogo di delizie. Certo, la qualità si paga, ma per la verità eravamo ospiti; più di così!
Guggenheim a Vercelli.
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