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Guida all’acquisto del baby monitor

Da Paola

Child baby radio monitor stack of diapers nipple soother

Dicono che per dormire sonni tranquilli, con un bambino piccolo in casa, il baby monitor sia indispensabile. Voi dormite e venite “interpellati” se il vostro bambino piange o si lamenta e potete “sorvegliarne” il sonno anche quando siete in un’altra stanza.

Personalmente non mi sono mai avvalsa di un interfono, non ho perciò esperienza diretta di questo strumento ma ho sentito, nel corso degli anni, pareri piuttosto contrastanti sull’effettiva utilità. C’è chi senza non avrebbe mai potuto dormire sonni tranquilli e chi invece incolpa l’interfono di parecchi risvegli immotivati, con conseguente immotivato spavento.

La nostra casa è abbastanza piccola perché le necessità della mia bambina vengano captate con una certa tempestività, ma posso comprendere che in abitazioni più grandi e alla presenza magari anche di un ambiente esterno alla casa, il baby monitor possa essere uno strumento molto utile.

Il baby monitor, o interfono, è costituito da due unità (genitore e bambino) ognuna delle quali funziona con batteria o a corrente. Dalle semplici radioline trasmittenti agli apparecchi superaccessoriati, lo scopo è quello di avvertire mamma e papà di suoni e rumori e, in base al modello, anche di cambiamenti di temperatura fino ad arrivare agli apparecchi più sofisticati che, grazie a uno strumento da porre sotto il materasso, consentono di essere immediatamente avvisati di eventuali interruzioni protratte del respiro.

Nel valutare l’acquisto di un baby monitor è necessario valutare alcuni aspetti.

Interferenze

Quello delle interferenze è di certo l’aspetto più importante da valutare se non volete rischiare di essere svegliati dal bambino del piano di sotto (mentre il vostro dorme beato nella sua cameretta) o precipitarvi da lui nel cuore della notte, svegliando la famiglia intera, per un semplice suono mal captato.

Con il tempo le aziende produttrici hanno di certo affinato la tecnica e reso questi dispositivi molto più efficienti. Prima di effettuare l’acquisto vi consiglio comunque di provare lo strumento o di ascoltare il parere da chi ne possiede già uno per valutare quale marca e modello soddisfi le vostre specifiche esigenze.

Durata della batteria e tempo di ricarica

Un buon apparecchio deve garantire diverse ore di funzionamento a fronte di tempi di carica ragionevoli. Diciamo che la batteria dovrebbe coprire tranquillamente le ore diurne e ricaricarsi completamente durante quelle notturne (12/15 ore di durata con 8/10 ore di carica sono già una buona prestazione).

Portata

Questa caratteristica è da valutarsi in base alle proprie esigenze. Chi ha una casa su più piani o con il giardino ha necessità che il baby monitor copra una distanza più ampia rispetto a chi vive in appartamento. I baby monitor possono arrivare a coprire una distanza anche ragguardevole ma poco vale, secondo me, visto che con un bambino piccolo in casa in linea di massima non vorrete allontanarvi più di tanto. Tra i 150 e i 300 metri (a seconda della conformazione della vostra casa) sono una portata più che sufficiente, a mio parere.

Accessori

In commercio troverete prodotti con caratteristiche aggiuntive molto varie: la presenza del display (video monitor), il controllo di temperatura e umidità, l’aggiunta di ninne nanne, luci notturne o proiettori per conciliare il sonno del piccolo e, come dicevamo, il controllo del respiro.

Tra le caratteristiche aggiunte, nei modelli di ultima generazione, ci sono anche apparecchi che consentono il controllo direttamente dal proprio smartphone o tablet senza necessità quindi del secondo ricevitore. Funzionano tramite una semplice app che può essere scaricata anche su più dispositivi che si trasformano in veri e propri “ricevitori madre” mentre il dispositivo unico rimane nella cameretta del bambino.

Dicono che utilizzando il baby monitor i genitori riescano davvero a rilassarsi quando il bambino dorme in un’altra stanza. Voi avete provato a utilizzarlo? Come vi siete trovati?


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