Se il tuo dispositivo mobile preferito, sia esso uno smartphone Android o Windows, un iPhone, un tablet o un iPad, si scarica molto prima di arrivare a fine giornata probabilmente stai pensando di acquistare un cosiddetto power bank (o powerbank), ovvero un carica batterie portatile che consiste in un pacco batterie al litio più o meno potente che può ricaricare uno o più dispositivi contemporaneamente: il mercato ne offre così tanti ed a prezzi così disparati che la guida all’acquisto del power bank spero possa venire utile a molti.
Premessa
Forse stai pensando che alla fine sono tutti uguali e che al massimo ci metteranno un po’ più di tempo a caricare… Il confine tra caricare, caricare lentamente, non caricare affatto o danneggiare il tuo smartphone o tablet è davvero sottile.
Poi i furbi sono dappertutto, quindi anche le fregature sono sempre dietro l’angolo. Quindi questa guida nasce con la speranza di evitare gli errori più comuni nell’acquisto dei power bank visto che non sempre “ogni soldo risparmiato è un soldo guadagnato”.
Linee guida
Vediamo allora insieme quali sono le regole fondamentali nell’acquisto di un power bank:
- Verifichiamo la capacità delle batterie dei dispositivi da ricaricare: la “potenza” o “capacità” di queste batterie portatili è espressa in Ampere-ora o, contratto, Ah (anche se molto più spesso è espresso con il sottomultiplo mAh, o Milliampere-ora: 1000mAh = 1Ah). Per effettuare una stima corretta di quanti mAh dovrà avere il power bank che acquisteremo dovremo conoscere la capacità della batteria che equipaggia il nostro dispositivo o, se ne vogliamo caricare più di uno la somma degli stessi, che possiamo trovare direttamente sulla batteria, se non integrata, o nelle specifiche sul sito del produttore (ad esempio il mio S3 Neo è equipaggiato con una batteria da 2100 mAh e il mio Kindle Fire HD 4400 mAh). Probabilmente stai pensando che basterà fare la somma, calcolala ma bisognerà tenere conto ancora di due cose (vedi punto 2 e 3)
- Teniamo conto dell’energia che verrà persa: durante la carica della batteria, purtroppo, l’energia non viene trasferita tutta, ma vi sono delle perdite data dalla resistenza che oppone l’elettricità a “fluire” attraverso il circuito del power bank ed il cavo utilizzato (utilizzare un cavo di qualità può fare una grande differenza) ed al consumo, seppur minimo, del carica batterie portatile stesso, che serà mediamente del 20-30%, quindi assolutamente non trascurabile
- Stabiliamo quanta scorta di energia portare con noi: a seconda delle tue esigenze e, soprattutto, dell’uso più o meno intensivo che fai dei tuoi dispositivi, potresti aver bisogno di più o meno energia, alla stessa stregua del carburante nel serbatoio della nostra auto. Quindi, se con la batteria del nostro dispositivo carica al 100% arriviamo a 2/3 della giornata ci basterà un’altra mezza carica per riuscire ad arrivare a sera. Se, invece, arriviamo solo a 1/3 della giornata avremo bisogno di altre due cariche complete e così via…
- Calcoliamo la potenza minima del nostro power bank ideale: adesso che abbiamo a disposizione tutti i parametri necessari basterà applicare la seguente formuletta per conoscere la capacità in mAh di cui hai bisogno
ΣmAh*1,20*CaricheNecessarie
Per ΣmAh si intende la somma delle capacità delle singole batterie calcolata al punto 1 (mel mio caso 2100+4400=6500mAh); 1,20 equivale ad aggiungere il 20% di perdita riportato al punto 2 (se vuoi essere più sicuro moltiplica per 1,30 per aggiungere un prudenziale 30%); CaricheNecessarie sono il numero di cariche che ti serviranno per tirare a fine giornata come descritto al punto 3. Per fare un esempio pratico, facciamo finta che io abbia bisogno di 2 cariche per arrivare a fine giornata avremo: 6500*1,20*2= 15600mAh (Niente male direi!;)
- Verifichiamo l’amperaggio del carica batterie: dobbiamo verificare preventivamente anche la corrente il uscita (output) del carica batterie originale onde evitare che il nostro nuovo power bank appena acquistato carichi troppo lentamente o, addirittura, non carichi affatto! Infatti la corrente di uscita dei carica batterie in dotazione è sempre di 5 Volt ma l’amperaggio può variare, quindi se possiedi uno smartphone a carica rapida o un tablet potresti avere dei problemi se le porte del tuo power bank hanno un amperaggio troppo basso. Ad esempio l’iPad Air ha bisogno di 2,4A, l’iPad mini 2,1A, il Tab S 10,5 2A, quindi in questi casi bisognerà verificare che la corrente di uscita delle porte USB del powerbank sia pari o superiore (non temere di fare danni usando porte dall’amperaggio più alto, è il dispositivo collegato che “comanda” su quanta energia verrà erogata)
- Stabiliamo quante porte deve avere: a seconda del numero di dispositivi che desideriamo caricare, eventualmente, contemporaneamente dovremo verificare il numero di porte a disposizione (per tornare al mio caso “clinico”, a me basterebbero 2 porte, una da 2A per il Kindle Fire HD ed una da 1A per l’S3 Neo)
- Cavi integrati o porte USB: se le tue massime priorità sono praticità e comodità tieni in considerazione i power bank che integrano cavi e relativi connettori. In questo modo non avrai in giro cavi e cavetti, ma basterà tirare fuori quelli integrati nel power bank per essere sempre pronto. L’unico grosso difetto di questo tipo di soluzione è la scarsa flessibilità, invece le porte usb andranno sempre bene per qualsiasi dispositivo tu abbia necessità di caricare.
- Dai 2200 mAh in giù lascia stare: per i motivi sopra descritti è difficile che possa esserti di aiuto in caso di necessità.
- Preferiamo la qualità al prezzo: ovviamente senza spendere cifre folli, cerca di non farti tentare troppo dal prezzo e cerca di acquistare carica batterie portatili di qualità riconosciuta (leggi i pareri positivi e negativi nei commenti e forum di settore). Molto spesso 5/10€ in più fanno la differenza tra una baracca ed un power bank valido
- Occhio ai fake: oggi si chiamano “fake” una volta si chiamavano “tarocchi” o “pacchi”… Come avrai già inteso, girano sul web, o sulle bancarelle dei venditori di strada, power bank che dichiarano capacità gonfiate proprio per ingolosire i poveri malcapitati che ci cascano… Informati bene sulla reputazione del venditore e diffida di prezzi troppo bassi o vantaggiosi, probabilmente si tratta di una fregatura…
Conclusioni
Bene, siete arrivati a questo punto e non avete tentato la fuga o, peggio, il suicidio!;) Ora siete pronti per acquistare il vostro power bank con cognizione di causa ed evitare di rimanere in panne alla prima occasione, così da godere a pieno dei vostri dispositivi mobili preferiti.
L’articolo ti è piaciuto? Condividilo con chi vuoi attraverso il tuo social network preferito usando la barra a sinistra.
Cosa ne pensi? Hai bisogno di aiuto? Condividi con noi la tua esperienza lasciando un commento!
photo by: