In entrambi i casi vengono utilizzate delle porte attraverso le quali eMule riceve e invia dati per dialogare con gli altri utenti. Non sempre ciò è possibile perché alcuni ostacoli possono impedire ai dati in arrivo (cioè in ingresso) di raggiungere il nostro eMule, provocando quindi uno stato di non raggiungibilità.
Tale stato viene indicato sulla rete eD2K con il nome ID basso, mentre sulla rete Kad con la dicitura Dietro Firewall (o Firewalled a seconda della traduzione). Sono due nomi diversi, ma indicano rispettivamente lo stesso concetto!
E' inoltre uso comune indicare lo stato della connessione con un semplice Porte Aperte o Porte Chiuse, anche se tecnicamente poco corretto.
Come verificare lo stato delle porte ?
Esistono diversi modi per verificare se il vostro eMule è raggiungibile. Il più immediato e semplice è guardare il colore delle due freccette sul mappamondo presente nella barra di eMule in basso. Questi sono i diversi casi:
= Indica che siete connessi al server con ID ALTO e Kad è Connesso. Il vostro eMule è perfettamente raggiungibile su entrambi i network! = Indica che siete connessi al server con ID BASSO e Kad è Firewalled. Non siete raggiungibili!
Un secondo modo consiste nel controllare la finestra Server → Le Mie Informazioni (come in figura).
Per la rete eD2K verrà mostrato il classico ID Alto o ID Basso rispettivamente se siete raggiungibili o meno, mentre per la rete Kad verranno mostrate informazioni più precise, cioè lo stato della porta TCP (indicata semplicemente con Stato:) e UDP (indicata con UDP Stato:).
(non verificato) Se vicino la scritta UDP Stato: leggete “non verificato” non preoccupatevi, vuol dire che eMule non ha ancora completato la procedura di verifica della porta. Lasciatelo lavorare e vedrete che quella scritta scomparirà appena possibile.
Cosa comporta avere le "porte chiuse" ?
Avere le porte chiuse, quindi le freccette gialle, non inficia direttamente il download per cui eMule funziona tranquillamente anche con ID Basso e/o Kad Firewalled. Questo è possibile grazie ad una terza parte che fa da intermediaria e gestisce la comunicazione tra un utente raggiungibile e un utente non raggiungibile. Tale terza parte sulla rete eD2K è il server stesso al quale entrambi gli utenti sono collegati, mentre sulla rete Kad è un utente scelto che prende il nome di Compagno.
Nonostante ciò, esistono comunque delle limitazioni:
- Due utenti entrambi non raggiungibili (quindi con ID Basso o Kad Firewalled) non potranno mai dialogare tra loro, ma solo con altri utenti raggiungibili. Ciò comporta che un utente con ID Basso potrà richiedere file solo ad utenti con ID Alto, perdendo di fatto la possibilità di scaricare da tutte le fonti con ID Basso. Analoga situazione sulla rete Kad tra utenti in stato Firewalled.
- Come spiegato poco sopra i server fanno da intermediari, ma avendo poche risorse e per evitare sovraccarichi accettano la connessione da un numero limitato di ID Bassi (visibile nella colonna “ID Basso” della finestra Server), per cui è facile vedersi rifiutata la connessione nel caso il limite venga raggiunto.
- Se siete releaser e volete diffondere i vostri file ma avete ID Basso, potrete inviarli solo agli utenti con ID Alto collegati al vostro stesso server mentre il resto degli utenti non avranno modo di contattarvi da altri server.
- Le fonti con ID Basso/Kad Firewalled non vengono diffuse attraverso lo scambio fonti di eMule e quindi ancora una volta perderete in “visibilità”.
Cause e relative soluzioni.Il modo più efficace per risalire alla causa del vostro stato non raggiungibile è quello di seguire il percorso “virtuale” che inizia dal fornitore del servizio Internet e finisce nel vostro PC, escludendo passo dopo passo le varie cause dopo una attenta verifica e l'eventuale configurazione.
Non è raro inoltre avere una combinazione di cause, esempio un router e un firewall, quindi a meno di leggere “Problema irrisolvibile” (dove l'icona del semaforo è rossa o gialla per specifici casi) continuate nella lettura finché il problema non sarà stato risolto.
Causa Soluzione
Servizio di ADSL via Satellite
Problema irrisolvibile, avrete sempre le frecce gialle. Accontentatevi di usare eMule in queste condizioni.
Servizio di ADSL via antenna/wireless
(WI-FI / Wimax)
Problema irrisolvibile per molti, ma alcuni gestori forniscono il servizio di “apertura delle porte”.
L'unico modo per scoprirlo è contattare il servizio clienti del proprio fornitore e chiedere chiarimenti a riguardo.
Connessione con Fastweb
Problema risolvibile in specifici casi (utenti Fastweb con IP Pubblico), ma irrisolvibile per la maggioranza.
Per quest'ultimi si può comunque usare una MOD appositamente studiata per utenti Fastweb: seguite la guida alla Rete Fastweb e Mod Adunanza.
Connessioni Mobile
(Key o Cellulari con tecnologia GPRS/EDGE/UMTS/HSDPA/HSUPA)
Problema irrisolvibile con i gestori Vodafone e 3, mentre nessun problema con TIM e Wind per cui è obbligatorio passare a quest'ultimi gestori per non vedersi assegnate le frecce gialle.
Vodafone Station
Problema irrisolvibile se usate la Station in modalità ”Internet Key”, cioè navigate attraverso la chiavetta con SIM. Problema risolvibile se invece usate la classica modalità ADSL, cioè navigate attraverso la connessione al cavo telefonico. In quest'ultimo caso potete configurare le porte seguendo la guida alla Vodafone Station o alla Vodafone Station 2.
Routers
E' il caso più ostico, e purtroppo anche abbastanza frequente. In breve e per semplicità descrittiva il router è il dispositivo che consente di connettervi ad Internet, ed è quindi un normale modem ADSL ma con funzioni avanzate.
Per scoprire se il vostro modem è in realtà un router, e per proseguire con la sua configurazione dovrete seguire una serie di passaggi, spesso non semplici, descritti nella guida ai routers.
Firewalls
E' abbastanza comune la presenza di un Firewall sul proprio PC che necessita di una precisa configurazione in modo da non interferire con le porte di eMule.
Se non sapete cosa sia o per scoprire se ne avete uno ed eventualmente capire come configurarlo, seguite la guida ai Firewalls.
Filtri IP
Come suggerito dal nome, sono particolari elenchi di Indirizzi IP da bloccare, in modo da impedire ad eMule di contattare ed essere contattato da quelle connessioni.
Spesso in tali liste finiscono anche gli Indirizzi IP dei server eD2K, causando di fatto un ID Basso ogniqualvolta eMule si connetterà ad essi.
Per scoprire se ne avete una caricata cliccate in alto a destra sull'icona Strumenti → Filtri IP, se la tabella non è vuota ma presenta una lista di nomi e cifre allora è segno che ne avete caricata una. Spostatevi allora in Opzioni → Sicurezza e assicuratevi di aver abilitato la casella “Filtra anche i Server”, cioè deve avere il segno di spunta. Cliccate infine su Aggiorna e connettetevi nuovamente ad un server.
Attenzione: Se notate una diminuzione dei server in lista è del tutto normale, vuol dire che eMule li ha esclusi per via dei Fitri IP.
Fake Server
A volte può succedere di ritrovarsi con un ID Basso nonostante tutto sembra configurato correttamente o lo era fino a poche ore prima. Non è raro infatti che ci venga assegnato da parte del server un ID Basso per errore oppure intenzionalmente, per via dei numerosi server fasulli presenti in rete.
Seguite la guida per aggiornare la lista server, riavviate e infine cliccate nuovamente su Connetti per collegarvi alla rete eD2K.
Spiegazioni avanzate.Se volete approfondire le vostre conoscenze potete continuare con la lettura, troverete spiegazioni dettagliate su alcune funzioni presenti “sotto il cofano” di eMule.
Meccanismo di callback.
In condizioni normali un utente ID Alto non potrebbe iniziare una connessione con un utente ID Basso non conoscendone l'Indirizzo IP e la Porta (che ricordiamo sono “nascosti” dal router e/o dal firewall), mentre il contrario è sempre possibile.
Il meccanismo di callback consente invece ad un client con IB Basso di accettare connessioni in ingresso da un utente ID Alto grazie all'aiuto offerto da un Server eD2K.
Nel caso in cui l'utente A e l'utente B sono collegati allo stesso server eD2K, e l'utente A voglia contattare l'utente B per richiedere il download di un file, può aggirare questo ostacolo inviando semplicemente la richiesta al Server invece che all'utente. Il Server a sua volta avendo già una connessione aperta sia con l'utente B che con l'utente A, può inoltrare la richiesta all'utente B aggiungendo i dati della connessione dell'utente A, cioè l'Indirizzo IP e la Porta TCP, che ovviamente già conosce. A questo punto sarà l'utente B a contattare l'utente A (visto che ne conosce ora i dati della connessione) inviandogli il file richiesto, permettendo quindi grazie ad un espediente di dar vita al trasferimento del file e di instaurare una connessione permanente tra i due utenti senza più l'ausilio del server.
Lo stesso meccanismo è presente sulla rete Kademlia, ma l'aiuto è offerto da un terzo utente scelto precedentemente (chiamato Compagno) piuttosto che dal Server. Potete in ogni caso seguire la spiegazione per la rete eD2K e adattare perfettamente lo stesso concetto alla rete Kad.
Calcolo dell'ID.L'ID è un numero assegnato dal server al momento della connessione, e può essere Alto o Basso, ad indicare rispettivamente se il nostro PC con eMule risulta raggiungibile o meno, cioè se il PC accede alla rete Internet direttamente attraverso un IP Pubblico oppure se tale IP risulta nascosto.
L'ID Alto viene calcolato dall'Indirizzo IP (che ha la forma X.Y.Z.W) con la formula X + 256*Y + 256*256*Z + 256*256*256*W. Quindi se ad esempio l'Indirizzo IP fosse 95.245.125.52 e la porta TCP aperta, l'ID Alto sarebbe 880670047.
Finché non cambia l'Indirizzo IP, anche connettendovi ad un server diverso vi vedreste assegnato sempre lo stesso ID visto che ovviamente il calcolo è lo stesso.
L'ID Basso invece non viene calcolato dall'Indirizzo IP ma assegnato direttamente prendendo un numero inferiore a 16777216. Inoltre non è sempre uguale, ma potrebbe risultare differente cambiando server.
Eccezione: C'è un caso particolare in cui il server è indotto a sbagliare calcolo, cioè quando il nostro Indirizzo IP ha come ultima cifra lo zero, esempio 95.245.125.0. In tal caso il calcolo restituisce un numero inferiore a 16777216 che è la numerazione riservata agli ID Bassi, e quindi vi vedrete assegnato un ID Basso e un messaggio nel Registro Eventi reciterà Your ip (95.245.125.0) ends with a 0. The edonkey protocol assigns a LOWID to you. It's OK, dont panic!. Come suggerito dal messaggio ignorate il problema essendo solo un errore di calcolo, tanto il vostro eMule è perfettamente raggiungibile.
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- I dati sono rappresentati in formato specifico, per cui si è vincolati all’applicazione stessa per recuperarli; incrementale:
- Backup completo - Consente il salvataggio indistinto di qualsiasi file indicato, senza alcuna relazione con backup precedenti; paga: per recuperare un file all’interno di un set incrementale bisognerà recuperare prima il file conservato nell’ultimo backup completo e poi, via via, tutti le copie incrementali, fino ad arrivare al set che contiene la versione richiesta. Il che, ancora intuitivamente, porta l’evidente svantaggio di richiedere tempi di restore lunghi e uno swapping di supporti che in alcuni casi si può rivelare notevole. Diventa quindi necessario implementare una policy di backup che alterni registrazioni complete e incrementali basandosi su fattori contingenti, quali l’importanza data a un restore veloce, per esempio in sistemi pubblici con livelli di servizio cogenti, oppure le limitazioni dovute alla scarsa capacità dei supporti o al loro numero carente, oppure alla frequenza di rilascio dei dati e il conseguente riutilizzo dei supporti stessi o, ancora, alla frequenza con la quale vengono modificati i file da salvare. E’ un’alchimia, più che un’equazione, e il backup è un’arte minore, più che una scienza. Oltretutto, sistemi sofisticati richiedono un database in cui possa venire registrata la corrispondenza fra set di backup, file registrati e supporti sui quali viene salvato il tutto. Il che espone il rischi di trovarsi con un insieme di dati non coerenti nel momento in cui quest’unico database risulti corrotto. Certo, programmi come Afbackup provvedono a spedire un’email dopo ogni backup, allegando un set minimo di informazioni da utilizzare per il recupero dei dati, proprio nel caso in cui venisse a mancare il database di collegamento, ma il rischio permane in soluzioni meno evolute. Che fare, allora? Se non si hanno grandi quantità di dati da backuppare e questi possono essere tenuti giusto per poco tempo, due settimane o un mese, giusto per avere qualche set di emergenza per un pronto ripristino di un server, quindi non per un’archiviazione di lungo termine ma per un disaster recovery, è possibile affidarsi a qualche vecchia conoscenza del mondo Unix, ovvero all’accoppiata TAR/FTP, il tutto condito da poche righe di shell scripting.
Ultima versione stabile rilasciata: 3.5.3
- Backup completo - Consente il salvataggio indistinto di qualsiasi file indicato, senza alcuna relazione con backup precedenti; paga: per recuperare un file all’interno di un set incrementale bisognerà recuperare prima il file conservato nell’ultimo backup completo e poi, via via, tutti le copie incrementali, fino ad arrivare al set che contiene la versione richiesta. Il che, ancora intuitivamente, porta l’evidente svantaggio di richiedere tempi di restore lunghi e uno swapping di supporti che in alcuni casi si può rivelare notevole. Diventa quindi necessario implementare una policy di backup che alterni registrazioni complete e incrementali basandosi su fattori contingenti, quali l’importanza data a un restore veloce, per esempio in sistemi pubblici con livelli di servizio cogenti, oppure le limitazioni dovute alla scarsa capacità dei supporti o al loro numero carente, oppure alla frequenza di rilascio dei dati e il conseguente riutilizzo dei supporti stessi o, ancora, alla frequenza con la quale vengono modificati i file da salvare. E’ un’alchimia, più che un’equazione, e il backup è un’arte minore, più che una scienza. Oltretutto, sistemi sofisticati richiedono un database in cui possa venire registrata la corrispondenza fra set di backup, file registrati e supporti sui quali viene salvato il tutto. Il che espone il rischi di trovarsi con un insieme di dati non coerenti nel momento in cui quest’unico database risulti corrotto. Certo, programmi come Afbackup provvedono a spedire un’email dopo ogni backup, allegando un set minimo di informazioni da utilizzare per il recupero dei dati, proprio nel caso in cui venisse a mancare il database di collegamento, ma il rischio permane in soluzioni meno evolute. Che fare, allora? Se non si hanno grandi quantità di dati da backuppare e questi possono essere tenuti giusto per poco tempo, due settimane o un mese, giusto per avere qualche set di emergenza per un pronto ripristino di un server, quindi non per un’archiviazione di lungo termine ma per un disaster recovery, è possibile affidarsi a qualche vecchia conoscenza del mondo Unix, ovvero all’accoppiata TAR/FTP, il tutto condito da poche righe di shell scripting.