Una guida utile alle domande del coach che possono essere utilizzate per riuscire a capire di cosa necessita il vostro cliente e come tirare fuori il potenziale che è in lui.Porre le giuste domande nell’ambito del coaching è essenziale: una stessa domanda, se posta nel modo scorretto, può rivelarsi completamente inutile allo scopo di formazione che si prefigge il coach. Ecco dunque una guida utile alle domande del coach che possono essere utilizzate per riuscire a capire di cosa necessita il vostro cliente e come tirare fuori il potenziale che è in lui.
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La struttura delle domande
A grandi linee possiamo dividere queste domande del coach in cinque diverse aree, ognuna delle quali lavora su un differente lato da migliorare della persona.
1) Domande per conoscere la struttura di pensiero del cliente
In questo caso le domande del coach vanno a scovare le limitazioni, i blocchi interni e i punti deboli della persona che si ha di fronte. Ecco alcuni dei punti che toccano queste domande:
- Esplorare l’ecologia del comportamento: “quali effetti porta questo suo atteggiamento alla sua famiglia?”
- Rendere consapevole l’interpretazione: “Cosa l’ha indotta a pensare che A la voglia danneggiare?”
- Chiarire le conseguenze di un’interpretazione: “E se A non avesse reagito così per i motivi che afferma?”
2) Domande per empatizzare con il cliente
Servono a mettersi nei suoi panni. In questa fase il coach inizia a comprendere il mondo nel quale il suo interlocutore vive e crea un dialogo volto a conquistarne la fiducia. Le giuste domande del coach mirano a:
- Approfondire la storia: “Quando è successo la prima volta di non esservi capiti?”
- Chiarire le emozioni: “E cosa prova lei in queste circostanze?”
- Richiamare i ricordi: “Rivede queste emozioni in eventi passati?”
3) Domande per suggerire nuove prospettive
Qui le domande del coach devono mostrare al cliente che il suo panorama è limitato ed esistono altre strade oltre a quelle che contempla.
- Vedere la situazione in retrospettiva: “Se ci incontrassimo tra qualche anno e tutto fosse andato bene, cosa mi racconterà?”
- Scoprire risorse non ancora utilizzate: “Chi potrebbe aiutarla?”
- Rendere consapevoli delle risorse già disponibili: “Cosa ha fatto fino ad ora per evitare che il problema scoppiasse?”
4) Domande che vanno ad indagare sulle competenze del cliente
Focalizzandosi sui successi del passato per rafforzare la fiducia e per rendere consapevoli del proprio potenziale e della voglia di cambiamento. Tra le fasi più comuni ci sono:
- Stimolare la creatività e l’immaginazione: “Se lei avesse una bacchetta magica, cosa cambierebbe?”
- Definire un obiettivo: “E cosa vorrebbe cambiare? Da cosa capirà che ha risolto questo problema?”
- Individuare il prezzo nascosto: “A cosa vorrebbe rinunciare per risolvere il suo problema?”
5) Domande volte ad orientare il cliente
In quest’ultima fase le domande del coach hanno lo scopo di trovare nuove soluzioni che stimolino verso un nuovo metodo di approccio con cui pensare:
- Esplorare la domanda di fondo: “Qual è la domanda di fondo alla quale vorrebbe dare una risposta?”
- Immaginare il sabotaggio: “E se una parte di lei volesse sabotare i suoi propositi di cambiamento, cosa potrebbe fare?”
- Esplorare le eccezioni: “In quali eccezioni il problema non si pone affatto?”
Queste sono le cinque aree di domande sulle quali un mental coach va a lavorare per ottenere risultati suoi propri clienti e che, se somministrate nel modo giusto, possono davvero portare l’individuo a riflettere su se stesso e ad agire per un futuro più soddisfacente e brillante.