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Guida Brasile 2014, gruppo H: il Belgio

Creato il 12 giugno 2014 da Pablitosway1983 @TuttoCalcioEste

In un mondiale che già da adesso verrà ricordato come quello delle grandi assenze il Belgio di Marc Wilmots arriva in Brasile con una rosa intatta. Les garçons terribles sono pronti a estasiare il pubblico carioca, pronti a stupire tutti, pronti se è necessario ad assumere il ruolo di mina vagante. In questi ultimi anni les diables rouges hanno avuto una crescita notevole complice un cambio generazionale favorevole. La storia del Belgio nella coppa del Mondo conta di 12 partecipazioni ma è bizzarro notare come prima del primo mondiale giocato in Uruguay, il Belgio fu vincitore di un Olimpiade di Anversa nel 1920, competizione che venne poi vinta nel 24′ e nel 28′ dall’Uruguay che ancora oggi sente quei titoli suoi segando nella maglia quattro stelle e non due come i mondiali riconosciuti dalla Fifa.

Il Belgio però non ha mai sentito sua quella vittoria. In Uruguay nel 1930 fu una delle poche nazionali europee a compiere il viaggio transatlantico e la figura fu pessima. con l’eliminazione patita al primo turno dopo le sconfitte con Stati Uniti e Paraguay. Stessa sorte accadde nei mondiali del 34′, 38′, 54′ e nel 70′. Proprio nei mondiali messicani il Belgio ottenne la prima vittoria nella coppa del Mondo contro El Salvador. Ma le sconfitte successive contro U.R.S.S e Messico costrinse i rossi a lasciare il mondiale anzitempo. Nel 1980 ebbe inizio un periodo florido per il Belgio con la finale degli Europei conquistata e persa contro la Germania Ovest, les diables rouges si presentano nell’82′ in Spagna e fanno un ‘ottima impressione vincendo il girone e venendo eliminati soltanto nel secondo turno da U.R.S.S e Polonia.

Romelu Lukaku

Romelu Lukaku

Nell’86 ottiene il suo miglior piazzamento in un mondiale. Si qualifica come miglior terza e e batte per la prima volta agli ottavi l’U.R.S.S e ai quarti la Spagna. Verrà eliminato in semifinale dall’Argentina con un Diego Maradona in versione divina. I mondiali del 1990 sono sicuramente quelli che hanno fatto più male ai tifosi belgi. In Italia infatti vennero eliminati agli ottavi dall’Inghilterra con un gol all’ultimo minuto dei supplementari di David Platt. Quattro anni più tardi negli Stati Uniti capita la stessa sorte ma questa volta i giustizieri belgi sono i tedeschi che vincono agli ottavi per 3-2. Il 98′ è il Mondiale dei pareggi, tre punti, rispettivamente contro Olanda, Messico e Corea del Sud, e eliminazione al primo turno. Nel 2002 il Belgio viene eliminato dal Brasile agli ottavi di finale dopo essersi vista annullare nel primo tempo un gol regolare di Marc Wilmots. Dodici anni di buio hanno permesso ai diavoli rossi di ripartire, proprio con Wilmots che con i suoi ragazzi ha superato con estrema facilità ottenendo otto vittorie e due pareggi. The Future is now.

ANALISI TECNICO-TATTICA

Soltanto nel 2010 la squadra di Marc Wilmots era la numero 62 del Ranking Fifa. Ora si trova a partecipare a un mondiale come teste di serie e come numero 5 al mondo, posizione che fa di questa nazionale la vera outsider dei mondiali brasiliani. In porta il c.t Wilmots potrà contare su uno come Courtois, campione della Liga e vice campione d’Europa con l’Atletico Madrid. Il portierone di Bree, cittadina di 14.000 abitanti, ha stupito tutti quest’anno con prestazioni eccellenti tanto che ha fatto si che il tecnico del Chelsea Josè Mourinho lo riportasse in Inghilterra per la prossima stagione. Per chi pensa che la difesa sia il punto debole si sbaglia di grosso. Nelle retrovie il Belgio potrà contare sull’esperienza di gente come Verthonghen, Van Buyten e Kompany con Alderweireld che sgalopperà sulla fascia sinistra. Vermaelen, Gillet e Lombaerts scalpitano per un posto da titolare in panchina. La vera gatta da pelare è a centrocampo con tanti giocatori che possono giocare. Per il momento Wilmots si affida alla diga formata da Fellaini e Dembelè con Witsel che parte in questo momento sfavorito rispetto a questi due. Le tre pedine di cui sicuramente i diavoli rossi non possono fare a meno sono Hazard, De Bruyne e Mirallas, con quest’ultimo che parte favorito rispetto a Mertens. In avanti il Belgio affiderà le sue speranze nella macchina da gol Lukaku, anche se in questi ultimi giorni si è parlato di un suo leggero infortunio che rischia di fargli saltare la gara inaugurale contro l’Algeria

Eden Hazard

Eden Hazard

LA STELLA

Classe 1991. Così giovane e pure così esperto. Si perché Eden Hazard la maglia della nazionale maggiore la veste dal 2008, da quando aveva solo 16 anni. Un balzo che lo ha portato dalle partite dell’ Under 19 a quelle nei grandi palcoscenici mondiali. Con la nazionale belga Eden conta 45 presenze e 6 gol, pochi è vero ma la sua qualità e far segnare. Cresciuto nelle giovanili del Lille, comincia nel 2017 la prima esperienza in Ligue 1 che lo porterà poi a conquistare un double nel 2012, vincendo il campionato e la coppa di Francia, e a collezionare 145 presenze e 36 gol. Nell’estate del 2012 Roman Abramovich non ci pensa su e sborsa nelle casse del Lille 40 milioni di euro. Con la maglia del Chelsea conquista subito una Champions ma per infortunio non disputa la finale. A soli 23 anni Hazard è la stella indiscussa del Belgio, l’uomo che può far sognare una nazione intera.

LA SORPRESA

Immancabile nella formazione titolare è David De Bruyne. Un altro talento del calcio belga, ma questi rispetto a Eden Hazard ha avuto minor fortuna o forse è meglio dire minor possibilità di metter in mostra le sue doti. Acquistato dal Genk nel 2008 diventa a soli 16 anni un punto cardine della squadra con prestazioni eccellenti. Nel 2012 il Chelsea lo acquista e lo manda in prestito per formarsi. Ovunque vada fa bene, prima con il Genk poi in Germania con il Werder Brema dove realizza 10 reti in 33 presenze da centrocampista avanzato. Il ritorno ai blues è immediato ma David trova poco spazio e decide di cambiare area. Abramovich dopo aver cercato in tutti i modi di convincere il ragazzo a rimanere decide di accettare l’offerta di 16 milioni di sterline del Wolfsburg. Questo mondiale potrebbe consacrare il suo talento che sino a questo momento è rimasto troppo nascosto.

Kevin De Bruyne

Kevin De Bruyne

PROSPETTIVE

Il Belgio arriva ai mondiali consapevole di essere una squadra che farà paura a molti. Nel girone dovrà affrontare Algeria, Corea del Sud e Russia, con la squadra di Capello che sarà sicuramente la squadra più temibile del girone. I diavoli rossi non dovranno specchiarsi troppo però perché in un mondiale tutte le partecipanti daranno il massimo. Il vero tabù per il Belgio sarà superare gli ottavi, fase che l’ha visto per troppe volte venire eliminato anche immeritatamente.

CONVOCATI

N. Pos. Giocatore Data nascita Squadra

1 1P Thibaut Courtois 11 maggio 1992 Atlético Madrid (Spa)

12 1P Simon Mignolet 6 agosto 1988 Liverpool (Ing)

13 1P Sammy Bossut 11 agosto 1985 Zulte Waregem

2 2D Toby Alderweireld 2 marzo 1989 Atlético Madrid (Spa)

3 2D Thomas Vermaelen 14 novembre 1985 Arsenal (Ing)

4 2D Vincent Kompany 10 aprile 1986 Manchester City (Ing)

5 2D Jan Vertonghen 24 aprile 1987 Tottenham Hotspur (Ing)

15 2D Daniel Van Buyten 7 febbraio 1978 Bayern Munich (Ger)

18 2D Nicolas Lombaerts 20 marzo 1985 Zenit (Rus)

21 2D Anthony Vanden Borre 24 ottobre 1987 Anderlecht

23 2D Laurent Ciman 5 agosto 1985 Standard Liège

6 3C Axel Witsel 12 gennaio 1989 Zenit (Rus)

7 3C Kevin De Bruyne 28 giugno 1991 Wolfsburg (Ger)

8 3C Marouane Fellaini 22 novembre 1987 Manchester United (Ing)

16 3C Steven Defour 15 aprile 1988 Porto (Por)

19 3C Mousa Dembélé 16 luglio 1987 Tottenham Hotspur (Ing)

22 3C Nacer Chadli 2 agosto 1989 Tottenham Hotspur (Ing)

9 A Romelu Lukaku 13 maggio 1993 Everton (Ing)

10 4A Eden Hazard 7 gennaio 1991 Chelsea (Ing)

11 4A Kevin Mirallas 5 ottobre 1987 Everton (Ing)

14 4A Dries Mertens 6 maggio 1987 Napoli (Ita)

17 4A Divock Origi 18 aprile 1995 Lille (Fra)

20 4A Adnan Januzaj 5 febbraio 1995 Manchester United (Ing)


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