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Guida galattica per autostoppisti (romanzo)

Creato il 28 gennaio 2016 da Nehovistecose

(The Hitchhiker’s Guide to the Galaxy)cover1

Autore Douglas Adams

Editore Mondadori

PAESE GB 1979

GENERE Fantascienza

PP 224

Prezzo 10,20

“Lo spazio è vasto. Davvero vasto. Non riuscireste mai a credere quanto enormemente incredibilmente e sbalorditivamente vasto esso sia. Voglio dire, magari voi pensate che andare sino in farmacia sia un bel tratto di strada, ma è una bazzecola in confronto allo spazio. Ascoltate…”

Ecco come comincia la famosa Guida Galattica, libro indispensabile per ogni intrepido esploratore che voglia mettersi in viaggio verso lo Spazio interstellare . A contribuire alla sua stesura, i due protagonisti del nostro libro : Arthur Dent, anonimo terrestre con un amico speciale e Ford Prefect , alieno ricercatore itinerante (sulla Terra proprio per contro della “Guida”) amico di un anonimo essere umano. Quando un giovedì un nugolo di navi dell’Ente Galattico di Viabilità Interspaziale raggiunge la Terra e il loro portavoce comunica che “i piani per lo sviluppo delle zone periferiche della Galassia richiedono la costruzione di una superstrada interspaziale che attraversi il vostro sistema solare e purtroppo il vostro pianeta è uno di quelli che è necessario demolire”, inizia il viaggio dei due .

Tra astronavi dotate di motore ad improbabilità infinita, alieni alla ricerca di pianeti improbabili e robot depressi, Adams butta in un frullatore personaggi, luoghi e situazioni surreali e al limite del non senso, li trita li mescola e li amalgama fino a tirarne fuori un gustosissimo universo, da esplorare tutto d’un fiato . Un trentasettenne che proprio non da segno di invecchiare anzi, questo piccoletto di 230 pagine sembra scritto ieri . Nato da una serie radiofonica scritta da Adams nel 1977 per la BBC , nel 1984 il libro divenne un best seller in Inghilterra e diede luogo ad una serie di ulteriori romanzi (fu seguito infatti da “Il ristorante al termine dell’Universo”, “La vita, l’universo e tutto quanto”, “Addio e grazie per tutto il pesce” e “Praticamente innocuo”). Il ritmo incalzante, la scrittura scorrevole e l’ironia irriverente sono le caratteristiche più brillanti di questo genio che è Adams. Epocale l’incipit, tre pagine travolgenti che risucchiano il lettore come un ottovolante impazzito, se lo masticano per bene e lo sputano stordito e un po’ spettinato: la magia è fatta. A quel punto è impossibile abbandonare la lettura fino alla fine della storia .

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Come ogni buon romanzo di fantascienza anche “Guida galattica per gli autostoppisti” è in realtà un momento di riflessione sul genere umano: fatto alla Adams con gusto e autoironia, ma non per questo meno acuto e spietato. E ciò che rimane alla fine, quando alzi lo sguardo dal libro e torni alla vita reale, è proprio quel messaggio celato tra una battuta e una risata: quelli davvero strambi nell’Universo siamo noi , che diamo valore alle cose futili, che ci comportiamo da prepotenti, cinici e superficiali, mentre la vita ci scappa tra le dita come acqua fresca.Senza renderci conto che , come recita la Guida stessa, lo spazio è vasto. Davvero vasto. E noi siamo piccoli. Davvero piccoli.

Tuttavia Adams lascia aperto uno spiraglio di speranza e lo fa con il protagonista terrestre Dent, che tutto sommato in questo rocambolesco viaggio per l’Universo non se la cava affatto male, per essere solo un piccolo umano mai uscito prima dal suo piccolo quartiere chiamato Terra . Un libro che consiglio a tutti, anche a chi di solito non legge fantascienza o a chi sta cercando il giusto romanzo con cui cominciare a conoscerla.

Voto

Eleonora Marchesi

Se vuoi leggere la recensione del film tratto da questo romanzo clicca QUI.

Douglas Adams (1952 - 2001)

Douglas Adams (1952 – 2001)

L’ESTRATTO

“E’ un fatto importante, ancorché comunemente noto, che le apparenze molto spesso ingannano. Per esempio, sul pianeta Terra gli uomini hanno sempre ritenuto di essere più intelligenti dei delfini. Sostenevano infatti che mentre loro avevano inventato un sacco di cose, come la ruota, New York, le guerre eccetera, i delfini non avevano fatto altro che sguazzare nell’acqua divertendosi. Esattamente per le stesse ragioni i delfini pensavano invece di essere di gran lunga più intelligenti degli uomini. Strano ma vero, i delfini sapevano da tempo dell’imminente distruzione della Terra e avevano tentato più volte di avvertire l’umanità dell’incombente pericolo; ma i loro messaggi erano stati fraintesi e interpretati come divertenti tentativi di colpire dei palloni o di fischiare per avere bocconi prelibati. Così alla fine i delfini rinunciarono e se ne andarono dalla Terra con i propri mezzi, poco prima che arrivassero i vogon.

L’ultimissimo messaggio lanciato dai delfini fu interpretato come un tentativo estremamente raffinato di fare un doppio salto mortale all’indietro dentro un cerchio, fischiettando nel contempo La bandiera a stelle e strisce, in realtà il messaggio diceva: “Addio e grazie per tutto il pesce”.

In effetti, c’era una sola specie, sul pianeta, più intelligente dei delfini: era una specie che passava la maggior parte del tempo nei laboratori di ricerca del comportamento, a correre in tondo dentro delle ruote e a condurre esperimenti estremamente fini e complessi sull’uomo. Il fatto che ancora una volta l’uomo dimostrasse di fraintendere del tutto il rapporto con un’altra specie era pienamente in conformità coi piani degli esseri più intelligenti della Terra.”



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