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Guida Pratica per Non Abbandonare il Blog (Parte 1)

Creato il 27 novembre 2012 da Giobblin @MrGiobblin
Guida Pratica per Non Abbandonare il Blog (Parte 1)
Gestire un blog è un lavoro duro. Anzi, è duro e basta, perchè parlare di "lavoro" in senso letterale è un'utopia. Occorre molto tempo per scrivere un articolo (anche quelli più semplici) in italiano coerente e dai contenuti interessanti. Ci vuole impegno, ci vuole passione, e fa comodo disporre di un fegato resistente. Ma a volte tutto questo non basta. Vuoi per mancanza di feedback, vuoi per delusioni personali, per mancanza di tempo o ispirazione... insomma, l'idea di mollare tutto e dedicarsi a cose più utili, tipo coltivare bonsai, la si accarezza spesso. Oggi ho intenzione di parlare proprio di quei momenti in cui il blogging diventa insostenibile, ispirandomi a questo guest-post di Blog Tyrant intitolato 13 Things to Try When You're Thinking About Giving Up on Blogging. Blog Tyrant è un blogger australiano professionista che vi consiglio di seguire- da un sacco di consigli utili! Non riprenderò i suoi consigli punto per punto, ma li userò come traccia per adattarli alle nostre esigenze in cinque passi. Prossimamente ve ne proporrò degli altri. Intanto visualizziamo insieme la scena: siete davanti al PC, l'ispirazione vi ha mollato, l'interazione coi lettori è insoddisfacente e la tentazione di cancellare il blog dalla faccia della Terra sta diventando sempre più forte... quoi faire?
1-Prendersi una Pausa è Cosa Buona e Giusta

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Sembra un consiglio banale ma credetemi, funziona. Parliamoci chiaro: se siete blogger italiani difficilmente ci perderete guadagni. Nessuno vi punta una pistola alla schiena intimandovi di continuare a scrivere. Uscite, fatevi una passeggiata, giocate col cane, sgomberate la mente per tutto il tempo che vi serve. Se vi costringete a produrre articoli anche quando non ne avete voglia danneggerete solo voi stessi- e i vostri lettori, in una singolare forma di burn-out. Siete VOI a gestire il blog e i suoi tempi, non viceversa. Il break può (e molto spesso deve) protrarsi anche per qualche giorno. Se l'assenza dura molto più a lungo e non sentite il bisogno di tornare a scrivere... beh, forse è stato un bene abbandonare, non trovate?
2- Scrivere Altrove

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Forse quello che vi serve è una boccata di aria fresca: avete considerato l'idea di scrivere un guest-post? Produrre articoli per altri blog/siti/webzine potrebbe essere un toccasana per la vostra ispirazione e vi metterebbe a contatto con realtà differenti dal vostro blog. Bonus: potreste anche rimediare nuovi lettori che vi seguiranno alla base. Certo, se andate a scrivere nel blog creato due giorni prima da vostro cuggino il guadagno in termini di notorietà sarà bassino...
3-Andare sul Personale
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Condividere pensieri e opinioni coi lettori aiuta a costruire un legame. Questo non significa che dobbiate trasformare il vostro blog in un lungo, confuso, delirante diario personale (a meno che non abbiate usato questa impostazione fin dal principio) ma che a volte è necessario esporsi, parlare a ruota libera, giusto per far capire che siete umani e non spambot. Significa anche che dovete curare le relazioni coi vostri lettori: Blog Tyrant consiglia di scrivere regolarmente una mail di "ringraziamento" agli utenti più attivi, ma questo modello non è sempre applicabile. Tenere vivo il legame coi vostri amici "virtuali" è sempre un potente rimedio contro la voglia di mollare tutto: se c'è gente che vi legge e vi stima non siete poi così male, no?
4- Creare un Palinsesto Flessibile

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Forse il vostro proposito di scrivere cinque articoli al giorno non è poi così geniale. E' importante tenere a mente i propri limiti di tempo ed energia, e ricordarsi che la Vita Reale manderà sempre all'aria i vostri piani. In caso di difficoltà imprevista cosa pensate che venga tagliato per primo: il lavoro o il blogging nel tempo libero?  Esatto. Creare un palinsesto- diciamo pure un business plan- aiuta moltissimo, perchè permette di gestire correttamente le proprie risorse e il proprio tempo. Però non deve essere interpretato come un obbligo assoluto: se non riuscite a sfornare in tempo la vostra Cazzata del Lunedì, la vostra Recensione del Mercoledì o l'Approfondimento del Sabato...  chi se ne frega? Ci perdete soldi? No. Piangeranno i lettori? Pazienza. Spostare una "scadenza" non è la fine del mondo e non dovreste assolutamente farvene una colpa. Prendete me: io ho sperimentato (e sto tuttora sperimentando) diversi tipi di palinsesto. In genere parlo di un libro e di un film a settimana, per il resto vado seguendo l'ispirazione. Se non avessi adottato questo sistema semirigido sarei impazzito da tempo. Fatevi un favore e riconsiderate la vostra programmazione settimanale- siete solo umani, dopotutto.
5-Tenere a Mente le Proprie Origini
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Vale per la vita, ma soprattutto nel blogging: chi me lo ha fatto fare? Risposta: voi stessi. Quando avete creato il blog avevate dei propositi, giusto? Lo avete fatto per noia, per desiderio di imparare, per avere uno spazio tutto vostro in cui scrivere... non ha importanza. Siete ancora sui binari giusti? Se il vostro blog ha più di sei mesi questa domanda ve la dovrete fare spesso. Come ho già detto altre volte la maggior parte dei novellini si sfracella in maniera imbarazzante dopo i primi mesi: piccole meteore che vogliono conquistare il mondo e che spariscono immediatamente all'orizzonte. Il primo semestre è un pò il primo giro di boa, la consacrazione. L'anno è un traguardo ambizioso. Due anni sono un'enormità. Tre anni... roba da Matusalemme. Avete raggiunto qualche obiettivo che vi eravate prefissato? Ve li ricordate ancora o state procedendo per inerzia? Dovreste considerare seriamente l'abbandono solo in due casi: 1) il vostro obiettivo era il guadagno (poveri allocchi) 2) avete completamente tradito il vostro intento e non ricavate alcun piacere dallo scrivere. Se avete creato un blog che parla di dolci e dopo un anno ospitate solamente immagini di gatti buffi o rant politici potreste aver perso di vista qualcosa. Prendete un bel respiro: ricordatevi le vostre origini, e il percorso che avete compiuto. Se la meta desiderata è ancora lì, allora non dovete far altro che continuare a seguirla.
[To be continued...]

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