Come ricorderete dalla recensione di
Orfani, accennavo il fatto che ci troviamo di fronte ad una nuova(?)
frontiera per il fumetto italiano seriale, in merito, parlare di
Dragonero era un must.
Dragonero esordisce come romanzo a
fumetti Bonelli nel 2007, un volumone ad opera di Luca Enoch e
Stefano Vietti che funge da numero 0 per la serie a fumetti, ma al
contempo esterna alla serie; stralci delle vicende del romanzo
vengono talvolta citati all'interno della serie tramite
flashback/ricordi, presumo per facilitare anche coloro che non hanno
letto il romanzo.
Facendola breve: recuperate il romanzo
a fumetti, perchè vi faciliterà enormemente la comprensione delle
vicende narrate nella serie, che è invece nata solo nel giugno 2013,
e al momento dell'uscita del post conterà 8 numeri a fronte di una
serializzazione che si preannuncia lunga (più avanti spiegherò il
perché).
Trama del romanzo
All'incirca 1500 anni prima
dell'inizio della nostra storia, le terre di Erodar erano
pacificamente dominate da tribù elfiche, e dai grandi Draghi
senzienti, la pace regnava sovrana finché i demoniaci Abominii non si
aprirono un varco dimensionale in quelle terre, seminando la
distruzione nelle antiche foreste, e trasformando il corpo e mente
degli elfi catturati, rendendoli fedeli soldati privi di coscienza,
gli Algenti.
Solo con lo sforzo congiunto degli
eserciti umani, ma soprattutto, dello sforzo combinato di maghi e
draghi senzienti, gli Algenti vennero respinti a nord. Proprio in
quei territori, alcuni draghi si immolarono, innalzando enormi
colonne col loro sangue pietrificato, chiudendo il portale da cui gli
Abominii erano venuti. La guerra era finita, molti dei draghi
superstiti migrarono lontano, in luoghi sconosciuti, e gli imperi
umani furono liberi di crescere.
Come maggior misura di sicurezza però,
fu eretta una grande fascia muraria, una sorta di Vallo di Adriano
per separare le terre del nord dall'impero umano, e costantemente
sorvegliato.
1500 anni dopo le colonne erette dai
draghi iniziano a crollare, e piccoli gruppi di Abominii prendono
d'assalto le mura, venendo però respinti abbastanza facilmente, ma
la situazione è destinata a peggiorare velocemente.
Alben, membro della Confraternita della
Luce, una delle due organizzazioni eredi degli antichi maghi che
combatterono gli Abominii (l'altra è la Gilda dei Tecnocrati, che
pone le basi nella scienza piuttosto che nella magia), è
particolarmente preoccupato alla prospettiva che il sigillo dei
draghi venga infranto, e invoca l'aiuto di diversi alleati, la monaca
guerriera Ecuba, la tecnocrate Myra Aranill, e soprattutto, suo
fratello Ian Aranill e l'amico orco Gmor.
Insieme cercheranno di scoprire quale
oscura forza sta rompendo i sigilli, e far sprofondare di nuovo il
mondo nel caos.
Commento
Ricordate il post su Orfani?
Sarei tentato di copia-incollare il commento, ma non lo farò, perché
ci sono molte più cose da dire, essendo il fantasy un genere a me
molto caro.
Da cosa cominciare? Dalla
Storia? Proprio come per Orfani, l'odore di "già visto"
permea buona parte della lettura, ma non in senso negativo,
prendiamola come la riscoperta di un genere che nella nostra
letteratura ha sempre tirato poco, lo Sword and Sorcery, Spada e
Stregoneria per chi non mastica l'inglese.
Una compagnia di
avventurieri supera mille insidie per completare la quest (trovo
inappropriato il termine Ricerca) e fermare i piani dell'oscuro signore di turno;
è oggettivamente un plot visto e rivisto centinaia di volte sin
dagli anni '30, ai tempi di Robert Howard e il suo Conan il Barbaro,
senza contare giochi da tavola (un esempio fra tutti è Dungeons &
Dragons), film, fumetti e videogiochi.
Le ispirazioni sono molteplici, a cominciare dal protagonista Ian, che acquista i suoi poteri bagnandosi nel sangue di un drago, la interpreterei volentieri come una citazione al Siegfried della saga del Nibelungo.
Per quanto riguarda la letteratura classica fantasy, secondo me non vale la pena pensarci, tutti si citano tutti ormai.
Tirando le somme, val la
pena scrivere ancora opere di questo genere? Ovviamente sì, perchè
in un mare di citazioni ci sarà sempre qualche elemento originale
che darà pepe all'ambientazione o ai personaggi, e solo per quello
val la pena esplorare.
Perfetto, ora che ce la
siamo menata con due mani parlando di tutto e niente, soffermiamoci
sul fumetto.
L'ambientazione è piuttosto
variegata, passando da ambienti e regni simil orientali fino al
medievale europeo, ognuno con la sua storia, tradizioni, luci ed
ombre, ma soprattutto quei piccoli ma numerosi particolari accennati
e mai spiegati del tutto che risvegliano l'amore per l'esplorazione
di un mondo sconosciuto e meraviglioso, e certamente, anche tanti
luoghi e storie per molti numeri a venire.
Parlando dei personaggi:
Ian Aranill: è il nostro
protagonista, un guerriero valoroso che lascia l'esercito imperiale,
in barba ad una sfavillante carriera e diventa uno Scout (no, non
quelli coi pantaloni corti e che cantano robe strane), essi sono
un'organizzazione imperiale di esploratori e ambasciatori (e nel
tempo libero, agenti segreti). Ian discende da un'antica casata
nobiliare, i Varliedarto, "uccisori di draghi" (draghi
selvatici, da non confondere con quelli senzienti), da cui eredita
per l'appunto, poteri estremamente efficaci per uccidere quelle
pericolose bestie.
Come già scritto, a seguito del bagno nel sangue di un drago, assume il soprannome di Dragonero.
Alben: è la classica figura del mago un pò
stereotipata alla Gandalf, è un tipo profondo e di larghe vedute.
.... molto larghe!
Gmor: ecco che arriva il mio
personaggio preferito... Gmor è un orco piuttosto fuori dal comune,
al di là dell'essere un temibile combattente, è anche estremamente
acculturato, ed un cuoco eccezionale. Che dire? Ho sempre adorato le
ambientazioni in cui si sovvertono i normali ruoli del fantasy, un
orco intelligente ne è l'esempio perfetto. I battibecchi tra Gmor e
l'elfa Sera fanno spesso da linea comica del fumetto.
Sera: quest'elfa è stata
richiamata da Alben per far parte della compagnia che avrebbe fermato
la minaccia del nord. Gli elfi silvani sono isolazionisti, e una
volta lasciate le loro città sugli alberi non posso mai più farvi
ritorno, Sera però vi è costretta, perchè la buona riuscita della
missione necessita del suo potere sulle piante. Triste e sconfortata
all'inizio, trova il conforto di una nuova famiglia vivendo assieme a
Ian e Gmor, cercando di abituarsi alla vita fuori dalle foreste.
Myrva Aranill: è la sorella
di Ian, membro attivo della gilda dei tecnocrati, oltre che in
possesso di marchingegni con una tecnologia particolarmente
sviluppata, è anche un'ottima guerriera, anche se il fratello deve
guardarle spesso le spalle.
No, non va a finire come in Berserk!
Purtroppo non posso
includere nella recensione anche il gioco di ruolo, appositamente
creato attorno all'ambientazione di Erodar dalla Wyrd Edizioni in
collaborazione coi due autori, perchè non ho avuto modo di provarlo,
ma per maggiori informazioni vi linko la pagina facebook.
In conclusione, vi consiglio
di non perdere questa occasione, perchè è la prova che anche in
Italia possiamo dignitosamente dire qualcosa sul gran bel genere che
è il fantasy.