Guidato da una Spada Insanguinata: Dragonero - la Recensione

Creato il 10 febbraio 2014 da Marco Giorgio @MarcoGiorgioGM
Come ricorderete dalla recensione di Orfani, accennavo il fatto che ci troviamo di fronte ad una nuova(?) frontiera per il fumetto italiano seriale, in merito, parlare di Dragonero era un must. Dragonero esordisce come romanzo a fumetti Bonelli nel 2007, un volumone ad opera di Luca Enoch e Stefano Vietti che funge da numero 0 per la serie a fumetti, ma al contempo esterna alla serie; stralci delle vicende del romanzo vengono talvolta citati all'interno della serie tramite flashback/ricordi, presumo per facilitare anche coloro che non hanno letto il romanzo. Facendola breve: recuperate il romanzo a fumetti, perchè vi faciliterà enormemente la comprensione delle vicende narrate nella serie, che è invece nata solo nel giugno 2013, e al momento dell'uscita del post conterà 8 numeri a fronte di una serializzazione che si preannuncia lunga (più avanti spiegherò il perché). Trama del romanzo All'incirca 1500 anni prima dell'inizio della nostra storia, le terre di Erodar erano pacificamente dominate da tribù elfiche, e dai grandi Draghi senzienti, la pace regnava sovrana finché i demoniaci Abominii non si aprirono un varco dimensionale in quelle terre, seminando la distruzione nelle antiche foreste, e trasformando il corpo e mente degli elfi catturati, rendendoli fedeli soldati privi di coscienza, gli Algenti. Solo con lo sforzo congiunto degli eserciti umani, ma soprattutto, dello sforzo combinato di maghi e draghi senzienti, gli Algenti vennero respinti a nord. Proprio in quei territori, alcuni draghi si immolarono, innalzando enormi colonne col loro sangue pietrificato, chiudendo il portale da cui gli Abominii erano venuti. La guerra era finita, molti dei draghi superstiti migrarono lontano, in luoghi sconosciuti, e gli imperi umani furono liberi di crescere. Come maggior misura di sicurezza però, fu eretta una grande fascia muraria, una sorta di Vallo di Adriano per separare le terre del nord dall'impero umano, e costantemente sorvegliato. 1500 anni dopo le colonne erette dai draghi iniziano a crollare, e piccoli gruppi di Abominii prendono d'assalto le mura, venendo però respinti abbastanza facilmente, ma la situazione è destinata a peggiorare velocemente.
Alben, membro della Confraternita della Luce, una delle due organizzazioni eredi degli antichi maghi che combatterono gli Abominii (l'altra è la Gilda dei Tecnocrati, che pone le basi nella scienza piuttosto che nella magia), è particolarmente preoccupato alla prospettiva che il sigillo dei draghi venga infranto, e invoca l'aiuto di diversi alleati, la monaca guerriera Ecuba, la tecnocrate Myra Aranill, e soprattutto, suo fratello Ian Aranill e l'amico orco Gmor. Insieme cercheranno di scoprire quale oscura forza sta rompendo i sigilli, e far sprofondare di nuovo il mondo nel caos. Commento Ricordate il post su Orfani? Sarei tentato di copia-incollare il commento, ma non lo farò, perché ci sono molte più cose da dire, essendo il fantasy un genere a me molto caro. Da cosa cominciare? Dalla Storia? Proprio come per Orfani, l'odore di "già visto" permea buona parte della lettura, ma non in senso negativo, prendiamola come la riscoperta di un genere che nella nostra letteratura ha sempre tirato poco, lo Sword and Sorcery, Spada e Stregoneria per chi non mastica l'inglese. Una compagnia di avventurieri supera mille insidie per completare la quest (trovo inappropriato il termine Ricerca) e fermare i piani dell'oscuro signore di turno; è oggettivamente un plot visto e rivisto centinaia di volte sin dagli anni '30, ai tempi di Robert Howard e il suo Conan il Barbaro, senza contare giochi da tavola (un esempio fra tutti è Dungeons & Dragons), film, fumetti e videogiochi. Le ispirazioni sono molteplici, a cominciare dal protagonista Ian, che acquista i suoi poteri bagnandosi nel sangue di un drago, la interpreterei volentieri come una citazione al Siegfried della saga del Nibelungo.  Per quanto riguarda la letteratura classica fantasy, secondo me non vale la pena pensarci, tutti si citano tutti ormai. Tirando le somme, val la pena scrivere ancora opere di questo genere? Ovviamente sì, perchè in un mare di citazioni ci sarà sempre qualche elemento originale che darà pepe all'ambientazione o ai personaggi, e solo per quello val la pena esplorare. Perfetto, ora che ce la siamo menata con due mani parlando di tutto e niente, soffermiamoci sul fumetto. L'ambientazione è piuttosto variegata, passando da ambienti e regni simil orientali fino al medievale europeo, ognuno con la sua storia, tradizioni, luci ed ombre, ma soprattutto quei piccoli ma numerosi particolari accennati e mai spiegati del tutto che risvegliano l'amore per l'esplorazione di un mondo sconosciuto e meraviglioso, e certamente, anche tanti luoghi e storie per molti numeri a venire. Parlando dei personaggi: Ian Aranill: è il nostro protagonista, un guerriero valoroso che lascia l'esercito imperiale, in barba ad una sfavillante carriera e diventa uno Scout (no, non quelli coi pantaloni corti e che cantano robe strane), essi sono un'organizzazione imperiale di esploratori e ambasciatori (e nel tempo libero, agenti segreti). Ian discende da un'antica casata nobiliare, i Varliedarto, "uccisori di draghi" (draghi selvatici, da non confondere con quelli senzienti), da cui eredita per l'appunto, poteri estremamente efficaci per uccidere quelle pericolose bestie. Come già scritto, a seguito del bagno nel sangue di un drago, assume il soprannome di Dragonero. Alben: è la classica figura del mago un pò stereotipata alla Gandalf, è un tipo profondo e di larghe vedute.

.... molto larghe!

Gmor: ecco che arriva il mio personaggio preferito... Gmor è un orco piuttosto fuori dal comune, al di là dell'essere un temibile combattente, è anche estremamente acculturato, ed un cuoco eccezionale. Che dire? Ho sempre adorato le ambientazioni in cui si sovvertono i normali ruoli del fantasy, un orco intelligente ne è l'esempio perfetto. I battibecchi tra Gmor e l'elfa Sera fanno spesso da linea comica del fumetto.
Sera: quest'elfa è stata richiamata da Alben per far parte della compagnia che avrebbe fermato la minaccia del nord. Gli elfi silvani sono isolazionisti, e una volta lasciate le loro città sugli alberi non posso mai più farvi ritorno, Sera però vi è costretta, perchè la buona riuscita della missione necessita del suo potere sulle piante. Triste e sconfortata all'inizio, trova il conforto di una nuova famiglia vivendo assieme a Ian e Gmor, cercando di abituarsi alla vita fuori dalle foreste. Myrva Aranill: è la sorella di Ian, membro attivo della gilda dei tecnocrati, oltre che in possesso di marchingegni con una tecnologia particolarmente sviluppata, è anche un'ottima guerriera, anche se il fratello deve guardarle spesso le spalle.

No, non va a finire come in Berserk!

Purtroppo non posso includere nella recensione anche il gioco di ruolo, appositamente creato attorno all'ambientazione di Erodar dalla Wyrd Edizioni in collaborazione coi due autori, perchè non ho avuto modo di provarlo, ma per maggiori informazioni vi linko la pagina facebook.
In conclusione, vi consiglio di non perdere questa occasione, perchè è la prova che anche in Italia possiamo dignitosamente dire qualcosa sul gran bel genere che è il fantasy.

Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :