Guilty Crown è un anime dalla storia originale (cioè non tratta da nessun altro media precedente) realizzato dalla Production I.G la stessa che si occupò della realizzazione del celeberrimo Ghost in the Shell.
Essendo ormai pochi gli anime dalla storia originale poterne vedere uno è sempre un piacere. Infatti Guilty Crown è nato principalmente come anime, anche se a novembre ne verrà lanciato anche il manga, mentre per il 2012 è previsto anche un gioco per computer.
Ma torniamo a parlare dell’anime, che può vantarsi di avere alla direzione Araki Tetsurō lo stesso di Death Note.
Guilty Crown è ambientato nel futuro e per l’esattezza nel 2029 quando un’epidemia ha messo in ginocchio il Giappone, costringendolo quindi, a farsi aiutare da un’organizzazione internazionale, che di fatto, adesso ha pieno potere all’interno della nazione.
In questa situazione un gruppo ribelle che non digerisce quest’ingerenza esterna comincia ad organizzarsi nel tentativo di liberare il Giappone, rendendosi di fatto un organizzazione terroristica.
Dentro tutto ciò, viene tirato dentro un ragazzo che, incontrando per caso una ragazza che fa parte dei ribelli (da quello che ho potuto intuire nella prima puntata), si ritrova ad acquisire un particolare potere che gli permette di “estrarre” dalla ragazza un’arma molto potente in grado di contrastare il potere dell’organizzazione che controlla il Giappone.
L’anime presenta diversi elementi degli elementi sci-fiction cyberpunk: virus che decima la popolazione, organizzazioni che controllano interi paesi, grossi mecha (grandi armi mobili dalle forme umanoidi comandati da persone a bordo), grandi grattacieli e ambienti scuri.
L’elemento forte è sicuramente l’animazione, i paesaggi infatti sono curati nei minimi dettagli, e anche se gli ambienti sono scuri e cupi grazie al gioco di luci si riesce comunque sempre a comprendere bene le scene. Altra nota positiva mi sono sembrate le musiche, mi è piaciuta molto la canzone che la ragazza della resistenza cantava, inoltre comunque contribuiscono a dare quell’atmosfera malinconica che probabilmente attraverserà la storia.
Le note negative purtroppo arrivano dalla trama, l’incipit del primo episodio è piuttosto scontato e abusato già in diverse altre serie. L’evoluzione del ragazzo che da semplice codardo che pensa semplicemente alla propria vita, diventa un grande eroe che salva la ragazza in difficoltà dura poco più di mezza puntata, mettendo in evidenza che la trama non è stata molto elaborata, ma anzi decisamente abbozzata.
Ho letto che alcuni hanno fatto un parallelismo con Code Geass visto che molti elementi sembrano in comune. Ovviamente è solo un primo giudizio e io sinceramente spero che ci sia di più perché l’atmosfera creata mi ha molto trascinato (un po’ meno la trama).
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