Un miliardo e 200 milioni di dollari: è la somma che dovrebbe entrare nelle casse pubbliche della Guinea una volta avviata la produzione di minerali di ferro nel sito di Simandou, oggetto di un accordo sottoscritto questa settimana tra il governo di Conakry e la multinazionale con sede in Australia Rio Tinto.
Secondo il presidente Alpha Condé, l’intesa è importante perché “l’industria estrattiva può cambiare la Guinea”.
Ritenuto uno dei più ricchi al mondo, il giacimento di Simandou è situato in una regione remota del sud-est del paese.
L’avvio delle esportazioni presupporrebbe la costruzione di ferrovie, strade e porti.
Ci si augura che non si tratti solo dell’ennesimo saccheggio in Africa.
E che più di qualche beneficio possa scaturire dall’accordo in questione sopratutto per le popolazioni locali.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)