Il presidente uscente della Guinea, Alpha Condé, ha ottenuto un secondo mandato nelle elezioni di domenica scorsa. Secondo i dati diffusi dalla commissione elettorale, Condé ha prevalso al primo turno con il 58% dei consensi, contro il 31% ottenuto dal principale avversario, Celou Dalein Diallo, che ha confermato di non riconoscere la validità del risultato.
Diallo ha inoltre annunciato che non ricorrerà in giudizio - come pure la legge lo autorizza a fare - contro l’esito del voto, a cui ha partecipato circa il 66% degli aventi diritto e che è stato giudicato regolare dagli osservatori europei malgrado vari problemi logistici. Al contrario, ha pubblicamente invitato “gli altri candidati e tutti i cittadini che sono le vere vittime di questa rapina elettorale ad organizzare, conformemente alla legge, manifestazioni per esprimere la nostra disapprovazione di questa situazione”.
L’appello ha suscitato reazioni miste, come mostra un editoriale apparso su uno dei principali portali d’informazione locale, Guineenews, che pure riconosce i problemi verificatisi durante le consultazioni. “Mettersi contro la comunità internazionale - si legge tuttavia nell’articolo intitolato “Elezioni: vittoria senza gloria e sconfitta senza disonore” - non è saggio”. “Logica” è invece definita la conferma di Condé, per cui il leader uscente “ha lavorato cinque anni”. Compito del capo di stato, ammonisce però l’editorialista, Moise Sidibé, è ora essere il presidente “di tutti i guineani”, mettendo innanzitutto fine a “ogni contenzioso sociale”.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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