Guns, Gore & Cannoli – Mafia, Metal Slug, carni putride e tanto humor nero

Da Videogiochi @ZGiochi

Guns, Gore & Cannoli – Mafia, Metal Slug, carni putride e tanto humor nero

di Luca "Neuromante" Paternesi

tSe si vuol dar credito alle credenze popolari è cosa risaputa che l’abito non fa il monaco. Fortunatamente, in questo caso, il noto proverbio è quanto di più lontano dalla realtà ci possa essere: Guns, Gore & Cannoli è una chiara dichiarazione d’intenti fin dal titolo e non si può far altro che aspettarsi una “trashata” di proporzioni gargantuesche, con un’accezione del termine tutt’altro che negativa. Il giovane team belga Crazy Monkey Studios confeziona un meltin pot letale di meccaniche ludiche a la Metal Slug e un’atmosfera horror-kitsch, totalmente fuori di testa, che unisce humor nero e carni putride non morte con l’America proibizionista dei lontani anni ’20 e, come andremo a vedere nel prosieguo dell’articolo, questa bizzarra alchimia finisce per funzionare a meraviglia nonostante qualche rigidità strutturale, figlia probabilmente dell’inesperienza del team e delle ristrettezze di budget proprie di una produzione indipendente.

TRA IL PADRINO E GEORGE ROMERO

Nella folle avventura partorita dai Crazy Monkeys Studios vestiremo i panni della simpatica canaglia Vinnie Cannoli, “picciotto” di fiducia di Don Belluccio, boss dell’omonimo clan mafioso che controlla la zona. Il nostro “padrino” ci affiderà una missione delicatissima, anche se all’apparenza “ordinaria”: recuperare tale Frankie (che per motivi ignoti appare importantissimo per il nostro Don) tenuto prigioniero, nella fittizia cittadina di Thugtown, da un clan mafioso concorrente. Purtroppo per il nostro Vinnie, all’arrivo a Thugtown, quella che si prospettava come una missione d’ordinanza si rivelerà essere ben più complicata del previsto con la cittadina oramai in preda ad un’epidemia zombie di proporzioni inusitate. Qui comincerà l’odissea del nostro Vinnie che porterà la nostra simpatica canaglia ad attraversare la città, oramai empia di putrescenti creature affamate della sua mafiosissima carne, districandosi tra quartieri portuali, bordelli burlesque, putride fogne e altre “evocative” location di genere dimenandosi tra pallottole, marciulente carni deambulanti e musica swing. Premettendo che data la tipologia di gioco non ci troviamo di certo di fronte a una narrazione da Nobel per la letteratura dobbiamo necessariamente ammettere che, anche grazie a delle fantastiche cut-scene degne del miglior b-movie, per tutto il perdurare dell’avventura l’impalcatura narrativa regge divinamente e riesce a regalare momenti di pura ilarità trash e situazioni pulp anche grazie alla dirompente personalità tamarra del nostro protagonista.

MAFIAL SLUG

Il team belga non fa mistero di essersi ispirato al capolavoro SNK (Metal Slug per l’appunto) finendo tra l’altro per omaggiarlo con qualche gustosa citazione in-game, e Guns, Gore & Cannoli riesce ampiamente nel suo intendo prendendo una formula collaudata e adattandola alla follia creepy ideata dai designer belgi. Il titolo Crazy Monkey Studio fa sue le meccaniche shooter-platform del titolo SNK e le applica con dovizia a una gustosa sezione platformistica decisamente ben calibrata, una completissima e altrettanto curata selezione di bocche da fuoco e una buonissima varietà di nemici ben caratterizzati e decisamente organizzati (anche se purtroppo le boss fight sono solo tre e non propriamente memorabili seppur assolutamente ben contestualizzate). L’armamentario spazia dalla classicissima pistola d’ordinanza (l’unica con munizioni infinite) alla più che ovvia lupara, passando per una corposa selezione di fucili e mitragliatori per finire con i devastanti lanciafiamme e bazooka. Tutte le armi sono decisamente realistiche riguardo alle tempistiche di sparo e ricarica e ognuna di esse ha una sua precisa utilità nel gioco rendendo praticamente indispensabile il saggio utilizzo di ognuna nella situazione di gioco appropriata anche in virtù di un sistema di checkpoint (con annesso vassoio di cannoli per il refill della salute) si ben bilanciato ma non propriamente permissivo. Ovviamente stiamo parlando della difficoltà hard, da noi consigliata vivamente, in quanto già a normale le cose si faranno eccessivamente semplicistiche e ciò andrà a minare sia la strategia del gameplay che la longevità della nostra avventura.

Seppur finora abbiamo espresso solo elogi per le meccaniche del titolo Crazy Monkey Studios dobbiamo necessariamente, purtroppo, affermare anche che qualche stortura c’è nell’impalcatura ludica di Guns, Gore & Cannoli: nonostante le meccaniche di gioco premino, giustamente, la nostra precisione di tiro rendendo gli “headshoot” decisamente più dannosi dei colpi al resto del corpo l’assenza di un sistema di puntamento in diagonale limita tantissimo questa possibilità. In Guns, Gore & Cannoli purtroppo si può sparare solo in linea retta e ciò costringe il gameplayer a una complessa e snervante gestione dello sparo in salto per colpire i nemici nel punto prestabilito, stortura che risalta ancora di più quando vediamo tra le fila nemiche poliziotti zombie che sparano tranquillamente in diagonale o militari non morti che sventagliano senza problemi con le loro mitragliatrici. Altro problema non da poco sono gli hitspot dei nemici, a volte mal calcolati, che in alcuni rari casi ci renderanno inermi di fronte a uno zombie incollato a noi. Sia chiaro, niente di tutto ciò è eccessivamente penalizzante ai fini dell’esperienza ludica ed è altrettanto pacifico che tutto ciò può essere ampiamente superato con un filo di pratica che una volta acquisita farà si che la frustrazione iniziale lasci il posto a un sano godimento blastatorio. Non ci rimane infine che trattare la longevità che riteniamo senza dubbio assolutamente valida (considerando anche una buona modalità multi per un massimo di quattro giocatori) in rapporto al prezzo richiesto (9.99 euro su Steam, mentre le versioni PS4, Xbox One e Wii U sono previste per la fine del 2015). La durata dell’avventura si attesta circa sulle 7-8 ore se si affronta il gioco alla massima difficoltà mentre, come abbiamo sopra detto, intraprendendo l’avventura alle difficoltà inferiori la longevità scende drasticamente fino alle solo 2-3 ore di gioco e, in definitiva, la rigiocabilità vista l’assenza totale di collezionabili, si presenta decisamente molto bassa.

ECCESSIVO, IPERSATURO E GUSTOSAMENTE TRASH

Appurato che Guns, Gore & Cannoli non fa nulla per non essere volutamente eccessivo e “naif” dobbiamo necessariamente notare la letale caratterizzazione di personaggi e locations: tutto nel titolo Crazy Monkey Studios è all’insegna della scemenza più totale quasi fosse un Day of Tentacle mafioso e shooteristico. Tutta l’impalcatura visiva è un grand guignol di idiozia e splatter sia per quanto concerne gli improbabili personaggi che per le meravigliosamente caratterizzate e fuori di testa locations descritte in precedenza. Il “bestiario” che ci parerà contro spazierà da semplici gangster nemici ai più improbabili tipi di non morti quali casalinghe col grembiulino e il vomito acido facile, giocatori di football, ballerine di burlesque fetish desiderose di fustigare il nostro affezionatissimo Vinnie, soldati e poliziotti non morti e altre idiozie di ogni genere. Tecnicamente parlando, poi, il gioco è tutt’altro che disprezzabile e, seppur non lontano tecnologicamente da produzioni di qualche lustro fa e evidentemente figlio di un budget limitato, le scelte estetiche eccessive e la suddetta caratterizzazione rendono l’avventura di Vinnie decisamente godibile mettendo in secondo piano una certa legnosità delle animazioni e una totale staticità dei fondali. Altrettanto eccellente, poi, sovviene l’accompagnamento sonoro che tra musiche swing della big band era e motivetti di una scemenza totale e esilarante accompagna perfettamente la folle avventura di Vinnie assieme ad azzeccatissimi (e altrettanto idioti) effetti sonori che prendono a braccetto alla perfezione lo sbudellamento di putride carni presente a schermo. Degni di nota, infine, i dialoghi (in inglese) sempre sopra le righe e assolutamente esilaranti impreziositi da un lavoro di sottotitolazione italiana assolutamente di livello e rispettoso del tono dell’opera.


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