
Quanto è ancora letto, Gustave Flaubert?
Chissà che non vi faccia venire qualche appetito il ritratto che le dedica Silvia Ronchey in Il guscio della tartaruga...
Chissà che non venga voglia di leggerlo come lui pretendeva che si leggesse:
Non leggete come fanno i bambini, per divertirvi, né, come gli ambiziosi, per istruirvi. No, leggete per vivere
E a prescindere dal fatto che io non sia del tutto convinto che si debba fare proprio così - magari si potesse leggere come i bambini - che righe come fasci di luce Silvia Ronchey getta su di lui, su questo scrittore che quasi si svuotò di vita per riempirsi solo di scrittura.
Lui che sosteneva:
Una frase ha valore quando corrisponde a tutte le le necessità della respirazione
Lui che ne era convinto:
L'artista deve fare in modo che la posterità creda che non abbia vissuto
Antico dilemma, quello che contrappone l'arte alla vita. Anche a questo credo poco: ma fa bene rifletterci sopra, di tanto in tanto.