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Guy Gavriel Kay: La rinascita di Shen Tai

Creato il 25 marzo 2012 da Martinaframmartino

Guy Gavriel Kay: La rinascita di Shen TaiDopo ben diciotto anni giovedì arriverà nelle nostre librerie un romanzo di Guy Gavriel Kay. Si tratta di Under Heaven, l’ultimo opera dello scrittore canadese datata 2010 e tradotta come Il ritorno di Shen Tai. Io ho già letto il libro in lingua originale, come ormai faccio con tutte le opere di Kay da diversi anni.

Dopo aver imparato a leggere in inglese avevo deciso di concentrarmi su scrittori che già amavo ma che non venivano più tradotti, perciò ero faticosamente partita con due romanzi di Mercedes Lackey. Faticosamente perché la lingua era quella che era, e all’inizio ho arrancato anche con il mio terzo romanzo, A Song for Arbonne dello stesso Kay. Penso che in molti sappiano a cosa mi riferisco quando parlo di comprensione faticosa del testo e di un vocabolario usato un po’ troppo spesso. Ho impiegato due mesi a leggere le prime 200 pagine, finché qualcuno non ha tirato una freccia nella notte. Era un tiro straordinario per la sua difficoltà, e il protagonista cosa fa? Soccorre l’amico e sta con lui fino alla guarigione? No, va a cercare chi ha lanciato quella freccia, e noi seguiamo le sue indagini non dal suo punto di vista ma da quello di un altro personaggio che non sa nulla di quel che sta accadendo e che per motivi suoi decide di spiarlo.

Non so quante pagine siano passate prima di riuscire a scoprire se il ferito sarebbe sopravvissuto. Però so che prima di avere quell’unica informazione che all’inizio mi interessava tanto ho ricevuto così tante altre informazioni da rimanerne sconvolta. In quell’indagine scopriamo intrighi e retroscena non da poco, e io sono rimasta così colpita da quanto stava avvenendo da leggere le ultime 400 pagine in sole due settimane.

Guy Gavriel Kay: La rinascita di Shen Tai
Amavo già le opere di Kay. Tigana, tradotto da noi con il brutto titolo Il paese delle due lune per evitare l’assonanza con un giocatore di calcio. Ma Tigana è il Paese schiacciato da Brandin di Ygrath, ed è per Tigana che agiscono i protagonisti. La sorte di Saevar e del suo re, così vicini nella notte di malinconia che precede la fine della loro terra, è di una tristezza struggente. Le parole di Kay sono magiche, e gli bastano pochi tocchi per evocare un’atmosfera e per far vibrare le corde del cuore. E l’avventura che parte da lì è semplicemente straordinaria. Qui ci sono alcuni commenti a ruota libera: http://librolandia.wordpress.com/2011/06/11/incipit-il-paese-delle-due-lune-di-guy-gavriel-kay/, mentre qui c’è l’articolo sulla lotta compiuta dai protagonisti per ridare a Tigana il suo nome e la sua identità: http://librolandia.wordpress.com/2011/03/25/guy-gavriel-kay-il-paese-delle-due-lune/.

Qualche tempo dopo Il paese delle due lune era stata tradotta la Trilogia di Fionavar, e quando qualcuno soffre per come George R.R. Martin tratta i suoi personaggi io penso al Sentiero della notte e so che nessuno può dirsi al sicuro.

Dopo sono arrivati gli altri romanzi, quelli in inglese. A Song fot Arbonne, The Lions of Al_Rassan, Sailing to Sarantium, Lord of Emperors, The Last light of The Sun, Ysabel, che ho anche recensito (http://librolandia.wordpress.com/2011/07/18/ysabel-di-guy-gavriel-kay/) e infine Under Heaven, la cui recensione si trova qui: http://www.fantasymagazine.it/libri/16173/under-heaven/.

Guy Gavriel Kay: La rinascita di Shen Tai

Non mi piace il titolo La rinascita di Shen Tai, mi sembra poco suggestivo e troppo limitante. Shen Tai non è l’unico protagonista, come sembrerebbe qui, anche se indubbiamente è quello le cui vicende seguiamo più a lungo e che funge da centro intorno a cui ruotano tutta una serie di eventi. E sotto il cielo è un’espressione che ricorre più volte in queste pagine, e che contribuisce a crearne l’atmosfera. Un’atmosfera molto ricca e affascinante, anche se ci vuole un po’ per trovarsi completamente immersi al suo interno. Ho letto il primo capitolo in italiano, e ancora non so cosa pensare della traduzione. Kay è anche poeta, e la cosa nella sua prosa si sente. Non so se questo si riuscirà a percepire anche in italiano, per saperlo dovremo leggere il libro. Intanto Fanucci è stato così gentile da inviarmi il primo capitolo, che uno di questi giorni pubblicheremo su FantasyMagazine insieme al mio articolo di segnalazione della pubblicazione del romanzo.

Under Heaven comprende 573 pagine, diventate 592 in traduzione, il che mi fa sospettare che i caratteri di stampa saranno abbastanza piccoli, come già avvenuto con Sanderson e Rothfuss. Il romanzo è costituito da quattro parti, ventisette capitoli in tutto, più un epilogo. Quello che pubblicheremo è il primo capitolo, e visto che Kay non è tipo da partire in media res in queste pagine avviene ben poco. Kay ci fornisce alcuni retroscena della vita di Tai, ma sono troppo pochi per poterlo capire davvero. Sono solo alcune informazioni di base per inquadrare la storia, in attesa di farci scoprire tutto a tempo debito. Non è che ci siano segreti tenuti in modo artificiale, è solo che se una cosa non è importante in quel momento lo scrittore non ce la dice. Non so quanto libri ho letto in cui un personaggio voleva sapere qualcosa ma non ci riusciva perché altri lo tenevano deliberatamente all’oscuro “per il suo bene”. No, se ci sono pericoli è meglio sapere che non sapere, almeno li si affronta con una certa preparazione, e se le domande espresse chiaramente non ricevono una risposta da chi potrebbe e dovrebbe darla spesso lo scrittore non sta mantenendo la suspance. Sta solo prendendo in giro il lettore.

Guy Gavriel Kay: La rinascita di Shen Tai
La conclusione di questo capitolo è esemplare del metodo di Kay: Tai e Bytsan sanno di cosa stanno parlando, si scambiano anche informazioni importanti, solo che noi, pur assistendo al dialogo, non riusciamo a capire cosa stanno combinando. E quando questo ci viene rivelato l’effetto è molto forte. A volte la rivelazione arriva sotto forma di azione, altre volte sono riflessioni a posteriori del personaggio. Certo è un modo molto particolare, e notevolmente efficace, per gestire le informazioni. Ci lascia lì, con il fiato in sospeso, e intanto ci affascina e incuriosisce con altre cose. Poi, quando siamo sufficientemente distratti, arriva la mazzata.

Perciò questo capitolo è interlocutorio, vediamo il dono ma non sappiamo cosa questo comporti. The world could bring you poison in a jewelled cup, or surprising gifts. Sometimes you didn’t know which of them it was.

In più non sappiamo come valutare quello che ci viene detto. Dall’accenno alla favorita dell’imperatore, di cui non ci viene detto neppure il nome, non sappiamo cose pensare di lei. Forse solo che è una donna bellissima che così è diventata potente, ma che non merita il potere che detiene. Ma è davvero così? Le donne di Kay sono in gamba, e usano tutte le armi che hanno a disposizione.

Rakhot non ha infranto Jennifer, e Kim si è rifiutata di usare la gemma che portava quando non ne condivideva il richiamo. Dianora ha scelto una strada difficile e dolorosa, e anche se Catriana è stata meno combattuta di lei il suo percorso non è dei più semplici. E poi ci sono le altre, Lisseut, Ariane, Jehane, Alixiana e tutte le altre. Alixiana è proprio quella che maggiormente mi è tornata alla mente leggendo di Wen Jian, anche se le due donne hanno tante affinità quante sono le loro differenze. Forse sono semplicemente donne forti che non smettono di lottare per trovare il loro spazio anche se quello in cui vivono è un mondo di uomini.

Come detto, uno di questi giorni pubblicheremo un mio articolo su questo libro. Ho in mente altro su Kay, ma vediamo di fare una cosa alla volta. Però, come forse avrete notato, quando parlo di uno scrittore che mi piace dimentico cosa sia la sintesi. È quello che mi è accaduto anche stavolta. Non ho mai scritto una notizia che segnala la pubblicazione di un libro lunga come quella che ho dedicato a La rinascita di Shen Tai.Forse conosco giusto un pochetto l’autore e avevo alcune cose da dire. Cos’ facendo però ho ingoiato completamente tutte le informazioni fornitemi dall’editore con un comunicato stampa. Le incollo qua sotto, giusto se qualcuno è curioso di leggerle.

 

Guy Gavriel Kay: La rinascita di Shen Tai

Guy Gavriel Kay

LA RINASCITA DI SHEN TAI

Collana Collezione Fantasy

Pagine 592

14,90 euro

In libreria dal 29 marzo 2012

“Kay è un genio. Leggo i suoi libri da una vita, e il suo lavoro non manca mai di ispirarmi. Impossibile non amarlo.” Brandon Sanderson

 

La rinascita di Shen Tai è praticamente tutto quello che un lettore potrebbe volere da un libro: un’avventura mozzafiato, una storia d’amore, un romanzo di crescita, una cronaca militare, un complicato intrigo di corte, una tragedia, e mille altre cose ancora. Questo libro è un autentico banchetto di parole, una storia meravigliosamente scritta, il cui cuore intenso e vibrante non potrà che farvi rimpiangere di essere arrivati all’ultima pagina.”

Globe and Mail (Canada)

“Uno straordinario racconto epico, cesellato con maestria,

che trascina il lettore nel suo vortice e non lo lascia più andare.” The Huffington Post

 

“La ricostruzione fantastica della dinastia T’ang e della sua antica Cina ad opera di Guy Gavriel Kay in La rinascita di Shen Tai ha l’accuratezza di un autentico documento storico. Per chiunque abbia voglia di leggere un thriller politico, un’appassionante ricostruzione storica o anche soltanto una bella storia di fantasmi, questo romanzo li riunisce tutti in una trama incredibilmente scorrevole.” Bookpage

 

La quarta di copertina:

Shen Tai è il figlio del generale che ha condotto le forze dell’impero di Kitai nell’ultimo scontro contro i Tagur, vent’anni or sono. Quarantamila uomini, su entrambi i fronti, hanno perso la vita in quella battaglia, sulle remote rive di un lago nascosto tra le montagne occidentali. Il Generale Shen Gao è ormai deceduto. Per onorare la memoria del padre, Tai decide di trascorrere i due anni di lutto ufficiale ritirandosi in eremitaggio sul sito della battaglia, tra gli spiriti dei defunti, sforzandosi di dare una degna sepoltura ai loro resti sparpagliati. Una mattina di primavera, però, apprende che la sua veglia non è passata inosservata: la Principessa di Giada Bianca dei Tagur gli offre in dono duecentocinquanta cavalli sardiani, come ricompensa – scrive lei – per il suo coraggio e il suo impegno nell’onorare la memoria dei defunti.

Dona a un uomo uno dei rinomati cavalli sardiani e lo ricompenserai grandemente. Concedigliene quattro o cinque, e lo eleverai al di sopra dei suoi simili, attirandogli gelosie finanche mortali.

Duecentocinquanta cavalli sono un tesoro che va oltre ogni immaginazione, un dono in grado di sopraffare perfino un imperatore. Tai riprende la strada dell’est, verso la scintillante capitale imperiale, densa di pericoli, preparandosi a lasciare il suo ritiro solitario sulle rive di un lago lontano per tornare alla sua vita, ormai cambiata per sempre.

 

Guy Gavriel Kay è un autore canadese di narrativa fantasy. Molti dei suoi romanzi sono ambientati in mondi immaginari che ricordano però luoghi e periodi storici reali. Ha scritto oltre 10 romanzi e numerosi racconti. Le sue opere sono state tradotte in 22 lingue e hanno venduto oltre due milioni di copie.

La rinascita di Shen Tai ha vinto il Sunburst Award battendo opere di autori come Robert J. Sawyer, Douglas Smith, S.M. Stirling e Hayden Trenholm, è stato scelto come miglior romanzo fantasy dall’American Library Association ed è stato finalista al World Fantasy Award (premio già vinto da Kay con il suo romanzo precedente, Ysabel).



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