ha dell'incredibile..Pavia, la chiesa resta senza sede

PAVIA - «Mi hanno dipinto come un camorrista, eh?»: non ha perso il senso dell'umorismo Federico Kadi, pastore della chiesa evangelica di Pavia coinvolto, suo malgrado, in una vicenda dai contorni paradossali per una questione di permessi legati alla nuova sala di culto di via dei Campeggi 1, sulla sponda del Naviglio, cui martedì sono stati posti i sigilli dall'autorità giudiziaria per abuso edilizio e danni ambientali.
Una realtà evangelica vivace, la chiesa fondata nel 2000 da Kadi, che conta oggi circa trecento membri e che proprio per la sua rapida crescita ha dovuto, un anno fa, cercare una sala più capiente, lasciando i locali comunali di via Tasso.
I problemi nascono una volta individuata la struttura di via dei Campeggi, un capannone di quattromila metri quadri non più utilizzato dalla Sicte, che Kadi e i membri della comunità ristrutturano; la facciata a sua volta viene resa più consona a un edificio di culto con un'impalcatura coperta di cartongesso e una croce a indicare la destinazione dei locali.
Una situazione probabilmente simile ad altre, nel nostro Paese, dove le chiese evangeliche difficilmente riescono a costruire edifici propri, e devono quindi adattarsi a quel che trovano cercando di districarsi tra le questioni legali grazie alla consulenza di persone considerate competenti.
Così ha fatto anche Kadi, che per ottenere informazioni sul da farsi si è rivolto a Carlo Chiriaco, responsabile dell'Asl pavese, che in qualche modo prende a cuore la questione e offre la sua disponibilità. Solo che, all'insaputa della comunità evangelica pavese, Chiriaco risulta intercettato dalla magistratura nell'ambito dell'inchiesta sulla 'ndrangheta "Crimine-infinito", e in quelle telefonate pare riveli un suo interesse economico per l'area affittata dalla chiesa, facendo sorgere negli inquirenti il dubbio su possibili rapporti poco chiari con la comunità evangelica. Come atto dovuto i magistrati valutano la posizione della chiesa evangelica, scoprendo a margine le irregolarità relative proprio alla facciata.
«Un atto dovuto, certo - commenta Kadi - ma che ha portato alla chiusura, a mio avviso inspiegabile, anche di due appartamenti in cui alloggiavamo due ragazzi in difficoltà che stavamo seguendo». L'impegno della chiesa di via dei Campeggi non è infatti solo spirituale, ma anche molto pratico: dal banco alimentare alla consulenza psicologica, la comunità si muove in aiuto dei più deboli e dei bisognosi, tanto che tra i prossimi obiettivi figurano l'apertura di un asilo e di un centro di accoglienza per minori.
Il secondo capo di imputazione ascritto a Kadi suona ancora più singolare: «i "danni ambientali" di cui parlano i magistrati - spiega il pastore - sarebbero riferiti alla pulizia di un terreno pertinente ai nuovi locali», su cui è stato realizzato un campetto di calcio abbattendo, secondo l'accusa, alcuni alberi e infrangendo così il vincolo paesaggistico della zona.
«In questo caso - confessa Kadi - devo ammettere di aver commesso una leggerezza: non avrei mai pensato di causare un danno bonificando un'area coperta da macerie e arbusti. Gli alberi abbattuti erano oltretutto acacie, considerate piante infestanti, e quindi non dovrebbero rientrare nel novero delle piante tutelate».
La questione, in ogni caso, sta andando verso una soluzione: «proprio oggi - conclude - abbiamo parlato con il sindaco, che si è dimostrato molto sensibile al nostro impegno sociale, e con lui abbiamo concordato i passaggi necessari per sanare la situazione. A voler essere ottimisti, entro un paio di domeniche la storia sarà solo un ricordo».
la mia preghiera è che si risolva al più presto questa situazione e che il Signore si muova e si manifesti nei cuori di ognuno.