Nanni Moretti e Zazie, Parigi, 7 Settembre 2011 - Foto di Alex Pachiaudi
"Il Morettismo di questa ragazza... è preoccupante!"Sembrerebbe la scena di un film di Moretti, con Michele Apicella che urla una delle sue tante verità al mondo e invece, per una volta, si tratta della vita reale! Moretti pronuncia questa frase mentre cammina nello studio di architettura in cui lavoro e nel quale è venuto a trovarci mercoledì mattina, e la ragazza in questione... beh... c'est moi, Zazie! Il morettismo dilagante, comunque, non è solo mio, è quello di una città intera, forse di un intero paese. Qui infatti il regista romano è, da sempre, amatissimo.
Nanni Moretti è a Parigi per l'uscita francese del suo Habemus Papam, ma anche per partecipare a numerose iniziative che la Cinémathèque Française gli dedica dal 5 al 25 Settembre: anteprima assoluta del nuovo film, retrospettiva completa dei suoi lavori, dialogo con Serge Toubiana (il direttore della Cinémathèque), nonché per un "Concert Moretti" che si è svolto sabato 10 Settembre allo spazio culturale MC93 di Bobigny. Concerto in cui Moretti ripercorre la sua carriera attraverso le colonne sonore dei suoi film (suonate dal vivo dall'Orchestra Nazionale dei Conservatori con il Maestro Franco Piersanti) accompagnate da stralci di dialoghi e parti del suo diario (letti e interpretati da Moretti stesso).
Personalmente, questo incontro con Moretti, erano anni che lo sognavo. In pratica dalla prima volta che ho visto un suo film, ed ero giovanissima, ma la possibilità è diventata concreta solo pochi anni fa, quando lui e il mio capo si sono incontrati per caso e sono diventati un po' amici. Da allora, non ho perso occasione per telefonare alla Sacher Film e sfinire la gentilissima Anna-Maria (che qui ufficialmente ringrazio per avermi sopportata) con inviti e proposte di ogni tipo che purtroppo, per qualche ragione, non si concretizzavano mai. Questa settimana, finalmente, il sogno è diventato realtà. Quando Moretti mi ha telefonato mercoledì mattina per chiedermi come arrivare in studio, gli ho fatto subito la rassegna stampa: "Allora, sei in copertina di Le Monde, Libération (prima pagina dell'inserto culturale con la scritta Super Nanni), e quelli di Télérama hanno dato al tuo film il massimo dei voti". Lo sentivo ridere dall'altro lato della cornetta. Poi mi ha detto: "Ho saputo che questa mattina alla proiezione delle 9, perché qui a Parigi si può andare al cinema anche alle 9 del mattino, all'UGC Les Halles ci sono stati già 77 spettatori". Non ci potevo credere, sembrava una scena tratta da Il Giorno della prima di Close-Up. Quando è arrivato in studio, mi ha chiesto: "Ma tu lo avevi già visto Habemus Papam?" "Ma certo - ho risposto - sono tornata apposta in Italia ad Aprile per vederlo". E' stato lì che ha capito che ero un caso di morettismo gravissimo. L'ho portato alla mia scrivania e lui ha appoggiato la giacca alla mia sedia. Oddio, la giacca di Moretti sulla mia sedia!!! (vedi foto).
Ha guardato il muro di fianco alla mia scrivania, dove ho appeso di tutto (poca architettura e molto cinema) e ha esclamato: "Gabriel Byrne!" Già uno che mi riconosce così al volo Gabriel Byrne (in prima pagina della sezione cultura del Guardian con la scritta: The shrink we'd all like to have) ha tutta la mia stima, se poi è Moretti, figuriamoci: "Pensa che mi avevano proposto di fare la versione Italiana di In Treatment, poi ho guardato la serie: era stupenda, scritta benissimo, recitata divinamente, Gabriel Byrne è bravissimo, bellissimo, io ho pensato: lasciamo perdere, sarebbe tutto inutile". E da lì, niente, è stata la fine, tutto un parlare fitto fitto di cinema che avremmo sfinito chiunque. E gli ho anche fatto a raffica tutte le domande che mi passavano per la testa (e quando mai mi ricapiterà l'occasione?): "Lo sai che ho partecipato al tuo cine-quiz? Ho trovato con degli amici 30 film su 40, ma alcuni erano sbagliati. Però se adesso ti dico qual è secondo me il n° 18, tu mi dici se è quello giusto?" Mi ha fatto promettere di non dirlo a nessuno, ma con grande soddisfazione posso dirvi che l'avevo azzeccato. E poi, vabbé, gli ho confessato che avevo un blog di cinema e che avevo già scritto una recensione di Habemus Papam. Ed ecco che mi sono subito guadagnata una dedica:
Che volete che vi dica? E' stato uno dei momenti più belli della mia vita: parlare per un'ora di cinema e andare a pranzo con il mio regista italiano preferito... ma vuoi vedere che qualche volta la realtà supera la fantasia?
E comunque, Nanni, lo scrivo qui perché non ho avuto il coraggio (stranamente) di dirtelo a voce: è vero, Gabriel Byrne è bravissimo e bellissimo... ma pure tu, non sei niente male!
Con affetto, Zazie