di Renzo Zambello
So di essere contro corrente, ho letto ottime critiche all’ultimo film di Moretti: “Habemus Papam” ma, a me non è piaciuto.
Ciò che mi ha disturbato non è tanto il gioco del paradosso, l’improbabile partita a pallavolo dei Cardinali, né il sottostante parallelismo tra la “chiesa” cattolica e quella psicoanalitica, né il coraggio, diritto di evidenziarne i rispettivi limiti, i tic, le banalità, l’ umanità. Ciò che mi ha disturbato é che racconta tutto questo per sostenere una bugia che l’analista, Moretti, sostiene essere la tremenda verità che Darwin ci ha lasciato: “Nulla ha un senso”.
Non c’è “La Speranza” nel film di Moretti. Certo, c’è la “Carità”, la comprensione e anche il rispetto dei limiti dell’uomo, ma manca, viene negata la speranza che invece é nella scienza, nella storia ma soprattutto connaturata all’animo unano.
Moretti, con la voglia di essere dissacrante, arriva a raccontare delle bugie. E’ vero, ognuno di noi è sicuramente limitato, inadeguato, ha dentro mostri e “cose” non elaborate, soffre per antiche ferite narcisistiche, fa i conti con “deficit di accudimento” ma, può crescere, essere capace di “portare la sua croce” fino a risorgere come un uomo adulto.
Non è questione di avere “la Fede”, quella è un dono ma, leggere la realtà senza pregiudizi, senza la voglia di buttare tutto in un gioco che sfiora il qualunquismo.