Magazine Africa

"Habka" di Tawfik e di Sami assieme ai loro progetti vive e ha un futuro

Creato il 11 marzo 2016 da Marianna06

Habka-600x500

Chi sono Tawfik e Sami e perché raccontiamo di loro?

Perché Tawfik Bensaud e Sami Elkwafi avevano un sogno, che una mano omicida, due anni fa, era convinta di cancellare definitivamente.

Invece le cose sono andate molto diversamente.

Procediamo, comunque, con ordine.

Tawfik e Sami, rispettivamente 18 e 17 anni, abili creativi, avevano disegnato un manga. Cioè un fumetto in cui raccontavano  la storia del loro Paese, la Libia, tormentata purtroppo da una guerra intestina, che dura a partire dal 2014.

E il fumetto, nelle loro intenzioni, doveva raccontare ai coetanei e non solo, in maniera simpatica e accattivante, i grossi problemi locali, cui la gioventù non sempre presta  la necessaria attenzione.

Ma qualcuno era di parere differente e così la "Shura Council of the Benghazi", una coalizione di milizie islamiste radicali, ha fatto sapere subito, in maniera esplicita, ai due di allontanarsi immediatamente dal Paese quali persone non gradite.

Non avendo prestato ascolto, Tawfik e Sami sono stati falcidiati, pochi giorni dopo, a colpi di arma da fuoco mentre viaggiavano in auto.

Oggi però, i loro amici, perché i due nonostante la giovane età (e forse proprio per quello) avevano seguito, grazie ai denari investiti da Lybian Transition Initiative, hanno pubblicato finalmente "Habka", il manga tanto temuto dai barbogi locali.

E, ancora, si è riusciti a creare un gruppo di disegnatori giovanissimi (meno di 27 anni) per continuare, con la massima libertà d'espressione, a raccontare  a fumetti  storie contro ogni forma di violenza, quelle stesse che Tawfik e Sami avrebbero raccontato se fossero tra noi.

E c'è anche un sito internet che consente la diffusione fuori dal Paese affinché tutti sappiano che c'è anche una Libia, quella delle giovani generazioni, che si sta impegnando per il cambiamento.

E lo fa... a colpi di matita.

                                Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog