Narriamo oggi una storia d’amore e d’amicizia, un sentimento profondo di lealtà e fedeltà che ha legato, è il caso di dirlo, per molti anni un cane al suo padrone. Un’unione che è andata oltre la morte e si è conservata nel corso del tempo.
Quella di Hachiko è una storia vera. Egli era solito accompagnare il suo padrone, un professore universitario di nome Hidesaburo Uero alla stazione ferroviaria ogni giorno. Ogni sera, puntualmente, tornava alla stazione per aspettarne il ritorno. Quando Uero morì, Hachico continuò a recarsi alla stazione per circa 10 anni.
Il cane divenne leggendario per la lealtà che dimostrò nell’aspettare il suo padrone, dopo che quest’ultimo morì a causa di un infarto mentre si trovava al lavoro, all’Università. Il fedele cane lo aveva accompagnato al treno al mattino e non lo aveva più visto tornare. Hachiko morì nel 1935, all’età di 13 anni. Dopo la morte, i ricercatori di quella che oggi è l’università di Tokyo, eseguirono l’autopsia sul suo corpo, scoprendo ascaridi nel cuore e del liquido nell’addome.
L’esame è stato ancora possibile poiché gli organi interni dell’animale sono conservati presso l’Università di Tokyo. Una riproduzione di Hachiko è in mostra al Museo Nazionale di Natura e Scienze di Tokyo, in Taito Ward, mentre una statua di bronzo fu costruita in suo onore, e messa nella posizione esatta dove il cane attendeva il suo padrone alla stazione di Shibuya.
Tra i due si instaura un’alchimia incredibile, quasi magica, tanto che il cane attende Uero/ Gere al ritorno dal lavoro, alla stazione dei treni, tutti i giorni alla stessa ora per un anno intero. Fino a quando il professore viene colpito da infarto e muore mentre sta facendo lezione. Hachico lo attende invano. Dopo la morte del padrone, il cane viene anche ceduto ad altre persone, al fine di trovargli una casa, ma scappa regolarmente per tornare alla stazione ad aspettare il ritorno del professore. Sempre alla stessa ora, sempre fermo nello stesso punto.
Ogni giorno, per 10 anni. Il film ruota intorno all’incredibile rapporto che nasce tra Richard Gere e Hachiko. Il regista si interessa a
Il regista sembra “avvolgere” il cane con un’invisibile coperta di compassione, regalando allo spettatore momenti di fortissimo impatto emotivo, amplificato da una fredda e piccola cittadina e da melanconici colori autunnali. Sulla fedeltà dei cani non ho mai avuto dubbi.
Che a volte essi siano migliori delle persone, neppure. Ma grazie a questo film, ora ho un nuovo eroe. È soprannominato Hachi, ha 4 zampe e vivrà in eterno nel ricordo della gente, immortalato in una statua di bronzo alla stazione di Shibuya, in Giappone. Sfida il tempo che passa, e rimane là, in attesa che ritorni il suo padrone.
Written by Cristina Biolcati