Hai mai sentito le sirene cantare?

Creato il 06 marzo 2013 da Almacattleya

di Carlo Chiostri

Ho udito le sirene cantare l'una all'altra.
Non credo che canteranno per me.
Le ho viste al largo cavalcare l'onde
Pettinare la candida chioma dell'onde risospinte:
Quando il vento rigonfia l'acqua bianca e nera.
Ci siamo troppo attardati nelle camere del mare
Con le figlie del mare incoronate d'alghe rosse e brune
Finché le voci umane ci svegliano, e anneghiamo.


(tratto da Il canto d'amore di J. Alfred Prufrock di Thomas S. Eliot)
Una caratteristica delle Sirene è di avere una voce ipnotica: nessuno può sfuggire a questo sublime incanto.

Anche non credendo alle sirene, la voce esercita un fascino incredibile

I hear your voice on the wind
And I hear you call out my name
"Listen, my child," you say to me
"I am the voice of your history
Be not afraid, come follow me
Answer my call, and I'll set you free"
I am the voice in the wind and the pouring rain
I am the voice of your hunger and pain
I am the voice that always is calling you
I am the voice, I will remain
I am the voice in the fields when the summer's gone
The dance of the leaves when the autumn winds blow
Ne'er do I sleep thoughout all the cold winter long
I am the force that in springtime will grow
I am the voice of the past that will always be
Filled with my sorrow and blood in my fields
I am the voice of the future, bring me your peace
Bring me your peace, and my wounds, they will heal
I am the voice in the wind and the pouring rain
I am the voice of your hunger and pain
I am the voice that always is calling you
I am the voice
I am the voice of the past that will always be
I am the voice of your hunger and pain
I am the voice of the future
I am the voice, I am the voice
I am the voice, I am the voice

Il suono della voce come strumento a sé.
Voce come strumento arcaico, potente e tagliente oppure soave.


Facendo teatro mi sono accorta di quanto la voce sia importante non soltanto per dire, per recitare la tua parte, ma attraverso la voce ti lasci possedere.Da lì, e forse anche da molto prima, è cominciata la mia ricerca interiore sulla voce (qui e qui dove ne ho parlato) ed è stato soprattutto attraverso due ruoli che è cominciata questa ricerca. Uno è stato mentre interpretavo l'Impero in una rivisitazione di Spartacus dove la mia voce doveva essere davvero cavernosa e in un altro quando ho interpretato Maria Callas in un laboratorio tratto da Antonio Moresco.Ovviamente non ho cantato lirico, ma la mia ricerca è stata tale che sentivo di entrare in un oceano e di poter andare su e giù grazie alla voce.Inoltre non dimentichiamo che alla voce è legato il respiro.Però cosa succede?Abbiamo dimenticato il respiro col diaframma. Lo sentiamo meglio quando siamo stesi (provateci e mettete una mano sulla pancia. Vedrete che questa si alza e si abbassa senza sforzo.) Quindi la nostra voce è molto limitata.Inoltre la voce spesso è slegata dal nostro corpo come se fossero due entità differenti eppure non è così.
La voce è una vibrazione.Tutto il mondo è vibrazione!


Se ho mai sentito le sirene cantare?Non ancora, la mia ricerca non è finita.

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