Hai mai usato l’usato?

Creato il 11 marzo 2014 da Rodolfo Monacelli @CorrettaInforma

Il successo dell’usato e i suoi molteplici vantaggi

Molti sono gli italiani che negli ultimi anni hanno usato… l’usato. Infatti, secondo le stime della rete nazionale operatori dell’usato riportate dal network “L’occhio del Riciclone”, sarebbero 80 mila le persone occupate nel settore dell’usato in più di 7000 esercizi sparsi in tutta Italia, a cui si dovrebbero aggiungere i numerosi negozi ambulanti. L’usato investe i più disparati settori: si va dal tradizionale campo automobilistico a quello informatico, dai classici siti e negozi di libri usati a quelli di vestiti. In perfetta linea con l’andamento della crisi economica, il trend dell’usato trova maggiori profitti proprio nel settore dei beni di uso comune, a discapito dell’usato cosiddetto superfluo: collezionismo, oggetti d’epoca, antiquariato ecc.

D’altronde sono molti i vantaggi che l’usato offre e non è, quindi, difficile comprendere il perché di tanto successo. Iniziamo col sottolineare, concretamente, il risparmio che la compravendita dell’usato comporta. Analizzando un settore, in forte crisi, come quello dei libri si potrà notare che siti internet come libraccio.it offrono l’opportunità di comprare testi scolastici usati con un risparmio del 40%: il che significa che da una spesa media di 400 euro si può passare a 240 euro; attraverso, tra l’altro, un metodo semplice ed efficace perché il database del sito aggiorna annualmente le liste di libri di testo a seconda della regione, città e scuola che si frequenta, permettendo all’utente di sapere i libri consigliati, quelli da comprare o quelli già in uso. Parodiando un tormentone si potrebbe dire: oltre al risparmio c’è di più.

L’usato, infatti, se comprato nei posti giusti e analizzato nel dettaglio, è spesso sinonimo di qualità. Prendiamo il settore dell’abbigliamento: cos’è il vintage, così di moda oggigiorno, se non vestiti usati, appartenenti a epoche passate?  Abiti usati delle più grandi firme mondiali, materiali pregiati, stili ricercati e creazioni delle antiche sartorie italiane che cucivano vestiti su misura, sono elementi fondamentali dei numerosi negozi vintage e dei pochi siti vintage come il vitrinevintage che offre la possibilità di scegliere tra usato d’autore e di seconda mano; insomma usato a portata di qualsiasi tasca.

L’usato ha anche un altro risvolto positivo: è ecologico. Come riporta l’occhio del riciclone network, per la prima volta sono stati misurati, con metodo scientifico (da ODR e Mercatino SRL) peso e impatti ambientali del riutilizzo degli operatori dell‘usato. Si è scoperto che ciascun negozio in conto terzi preso a campione evita ogni anno l’emissione di 475 tonnellate di CO2. I risultati di tali ricerche hanno permesso, poi, di riflettere sulla necessità o meno di concedere sgravi fiscali, considerando anche il fatto che chi vende usato, ad esempio un negozio conto terzi medio, paga proporzionalmente più tasse rispetto a chi vende merce nuova.

Una campagna pro usato non gioverebbe soltanto all’ambiente ma anche alla società di oggi. L’usato, infatti, potrebbe trovare nuova vita anche in un settore insospettabile come quello del cibo. Molte sono state le polemiche sullo spreco di cibo negli ultimi anni, polemiche rivolte soprattutto a grandi catene alimentari, a supermercati o a mense che sono obbligate a buttare cibo avanzato o in scadenza. Una proposta alternativa potrebbe essere quella di usare tali quantità di cibo per le mense dei poveri, per le associazioni caritas che, mai come in questi anni di crisi, sono sempre più affollate. Sarebbe cibo “usato”  molto bene e con un grande scopo sociale.

Che dire poi del messaggio che c’è dietro il concetto dell’usato?

Usato significa anche riutilizzo e quindi creatività. Nelle scuole si insegna a riciclare e quindi riutilizzare, spesso però non si educa concretamente al riutilizzo e all’usato perché vige l’idea che buttare è meglio di riparare, come scriveva Huxley nel 1932 in “Mondo Nuovo”.

Poco conosciute ma molto interessanti sono le idee nate dal riutilizzo degli oggetti come ad esempio pannelli e piastrelle da soffitto nate dall’uso di bottiglie di plastica. Altre idee che investono l’usato riguardano gli abiti da sposa, ad esempio, che vengono scambiati tra molte future spose così da ammortizzare i costi del giorno fatidico. L’usato spesso sfocia anche nel fenomeno del baratto: sono nati molti siti, tra cui coseinutili.it in cui si scambiano gli oggetti usati più vari; per non parlare dei negozi di baratto dove lo scambio di abiti usati avviene sulla base di un valore attribuito alla merce da parte del negoziante.

Insomma usa la creatività per affrontare la crisi con l’usato.




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