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Joe Dante era un grande regista. E dal fatto che abbia usato il passato, quelli tra voi attenti al lessico saranno subito giunti alle più drammatiche conclusioni su questo suo ultimo lavoro. Ma andiamo con ordine.
Il protagonista di questo The Hole in 3D (che però non ho visto in 3D) è il classico teenager come lo può immaginare una persona di una certa età: maglietta dei Killers, taglio di capelli a metà strada tra un emo e un Kakà, look che lo fa sembrare uscito da una puntata di The Vampire Diaries, atteggiamento negativo e ostile per via del trasferimento con la madre divorziata da Brooklyn a una città di provincia, cuffiette sempre nelle orecchie con musica pseudo-rock sparata a tutto volume. Chissà, forse i teenagers di oggi sono davvero così. Fatto sta che in questa galleria di stereotipi ti aspetti solo che da un momento all’altro saltino fuori anche Hannah Montana e Justin Bieber e poi siamo a posto.Tra le citazioni ggiovani ci dobbiamo invece accontentare di una battuta divertente sui Jonas Brothers e dell’Eric Cartman (South Park) pupazzo tirato giù nella botola. Tra le citazioni meno ggiovani c’è invece la teenager protagonista femminile (Haley Bennett, da tenere d’occhio) che legge (Joe) Dante Alighieri e uno svitato che somiglia a Doc Brown di Ritorno al futuro.
Esaurita la parte di stereotipi adolescenziali, il ragazzo protagonista insieme al suo pestifero fratellino e a una vicina bonazza scoprono nello scantinato una botola, un misterioso buco apparentemente senza fine. Per la prima mezz’ora sembra un film della Disney, con i tempi dei perfidi Gremlins che sembrano davvero lontani per Joe Dante.Però attenzione, perché a un certo punto la pellicola si trasforma in horror, con una escalation non da poco di lampi inquietanti che vanno a scavare tra le paure più nascoste e profonde (come un buco nero) dei personaggi: la scena nel bagno con una bambina spaventosa, un clow pupazzo very creepy, visioni da incubo continue, una bambina che potrebbe essere la sorella della Samara di The Ring e altre mostruosità uscite direttamente dal bucio in cantina.E allora ti rendi conto che Joe Dante probabilmente non è più un grande regista. Però è ancora un regista perlomeno valido e questo è un horror adolescenziale godibile. E a tratti un pochino, giusto un pochino, spaventoso.(voto 6+)
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