
Sprazzi di azzurro,
ora attende paziente il
ginkgo biloba.

Non basteranno
ringhiere ed inferriate
contro le masse!

Partendo, mi ha
solo sfiorato – dito
di divinità.

Divertiti tu,
mite animaletto –
prima del gatto!

Un palloncino,
prigioniero di nuovo:
pensiero vano.

Ultimi tenui
bagliori, crepuscolo –
assenti gli dei!

Silenzio vola
sul mio pensiero vacuo –
airone bianco.

Mi accorgo di non
essere di me stesso
ombra nemmeno.

Limiti? Sono
soltanto quelli che noi
stessi imponiamo!

Vorrei davvero
avere una faccia di
tenera pietra.

E poi spiccare
l’ultimo, lungo volo,
su ali amare.

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