In genere io odio andare dal parrucchiere. Lo so, non è molto femminile, anzi. Le donne adorano andare dal parrucchiere, farsi mettere le mani nei capelli e farsi impiastricciare tutte. A me, a dirla tutta, è sempre sembrato un modo per torturarsi e torturare. Bigodini, piastre, composti chimici così urticanti da schiarirti i capelli, orribili impiastri che colorano le chiome, forbici e rasoi. No, proprio non fa per me. Però, come diceva mia nonna “Chi bel vuol comparire, qualcosa deve soffrire” e proprio l’altro giorno guardandomi allo specchio mi è sembrato di avere l’aspetto di un topolino delle risaie. O meglio, di una nutria. Sì, decisamente avevo i capelli color nutria. Ed all’improvviso mi sono resa conto che, presa tra mille e più cose da fare, mille e uno impegni, da più di un anno non mi avvicinavo al parrucchiere nemmeno per sbaglio. E sì che di tempo ne è passato, ed i miei capelli non potevano sopravvivere un giorno di più i queste condizioni. Così mi sono arresa, ho preso appuntamento e sono andata. Un altro motivo per cui sono restia al parrucchiere è che mi manca la visione di me stessa. Sì, lo so, è grave, ma non sono mai in grado di dire Mi starebbe bene questo oppure Sto meglio così. Niente. Non lo so. E così sono anche complicatissima da consigliare e faccio impazzire il povero arruffa-capelli di turno che mi si deve spupazzare e cercare di indirizzare verso un taglio di capelli almeno umano. Sì. Che poi i parrucchieri si fanno delle idee su di te, che spesso e volentieri con te non c’entrano nulla e vorrebbero inventarsi cose assurde coi tuoi capelli. Che poi, una si deve pettinare tutti i giorni ed io son anche poco adatta. Così, su consiglio dell’Amoremio sono andata da un parrucchiere molto stiloso da cui lui va a curarsi la fluente chioma. Sapete, uno di quelli con il negozio pieno di vetri e frequentato da modelle anoressiche che vestono solo Liu Jo. Mi ci vedete? No, nemmeno io. Ma lui ed i suoi assistenti si sono buttati su di me come falchi su un topolino (sarà stato il colore dei capelli?) lasciandomi poca a ria da respirare. Ci facciamo rossa? Piuttosto muoio. Allora riccia, con un po’ di permanente! Mpf… Bionda? Ma tutta? No, solo un po’. Nature!!!! Sì, vabbè. Insomma, dopo quattro (e dico q-u-a-t-t-r-o!!!) ore di tortura in cui i miei capelli sono stati sabbiati, nutriti, riflessati, decolorati, ritinteggiati, scartavetrati, ammorbiditi, palpeggiati, tagliuzzati, scalati e molto altro ancora sono uscita dal parrucchiere. Con una testa nuova e molto più bionda. Oddio, ripensandoci la testa è sempre quella vecchia e piena di cavolate. Accontentatevi…