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Haiti / Sfruttamento di minori in aumento /Campagna ILO a difesa

Creato il 12 settembre 2012 da Marianna06

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Un bambino su dieci ad Haiti lavora. E piccoli lavoratori, in base a dati raccolti dall’Organizzazione internazionale del Lavoro,agenzia ONU, raggiungono la cifra di almeno 225 mila.

In prevalenza i  minori,impiegati in attività lavorative, sono soprattutto le  bambine di età compresa tra i 5 e i 17 anni.

Queste bambine come i bambini prendono in lingua creola l’appellativo di “restavek”, che significa letteralmente “che sta con..”.

Un tempo questa consuetudine, che riguardava le bambine e i bambini delle campagne,i quali andavano a servizio presso i loro parenti in città nella speranza di poter avere, più avanti nel tempo, un’esistenza migliore, non destava eccessive preoccupazioni.

La società era più semplice e i pericoli decisamente minori.

Oggi non è più così. Il tessuto sociale si è deteriorato giorno dopo giorno anche nell’isola.

Quelli, maschi o femmine, che vanno a servizio presso le famiglie un po’ più benestanti sono, ad esempio, costretti a lavorare anche fino a quattordici ore al giorno e  soggetti ad ogni forma di maltrattamento.

Per le bambine e le adolescenti non è difficile inoltre immaginare  il genere di violenza in cui possono incappare da parte di padroni libidinosi e senza scrupoli.

Le condizioni economiche ancora difficilissime del dopo-terremoto,  quello che colpì e distrusse in buona parte l’isola nel 2010, concorrono a mettere in piedi, attualmente, e grazie ad intermediari molto avidi, che ne hanno fatto un “mestiere”, un autentico traffico di schiavi.

Pertanto l’Organizzazione internazionale del Lavoro , ha lanciato a livello mondiale, in questi giorni, una campagna di sensibilizzazione per tentare di arginare il terribile fenomeno.

Anche l’Africa, comunque, e nello specifico di alcune realtà in particolare, non ne è esente.

 

   Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

  

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