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Halloween

Creato il 31 ottobre 2013 da Spaceoddity
Stasera non farò niente di speciale, non mi ha mai interessato Halloween. Solo che non ho nulla contro. Mi guardo un po' in giro e vedo tanti preparativi oppure tanto accanimento, o ancora manovre diplomatiche per giustificare la partecipazione a una festa. E io non capisco: non capisco per quale motivo ci si debba "difendere", dichiarare vicini o estranei. Certo, Halloween non fa parte delle nostre tradizioni (anche se mi pare di ricordare uno studio recente che voleva dimostrare proprio il contrario, cioè di come siamo stati noi a esportare questa festa); ma per chi, come me, è cresciuto con i Peanuts, il Grande Cocomero è un protagonista indiscutibile del più tenero immaginario infantile. Niente di dark, mettiamo alla Tim Burton, solo dei bambini alle prese con l'intangibile sfera delle proprie paure e dei desideri.Halloween
Lo so bene, una civiltà deve difendere il confine tra l'immaginario e le tradizioni: non si può andare in giro giustificando tutto sulla base del proprio mondo interiore, una festività si basa proprio sul movimento contrario, sull'adesione a un orizzonte più impersonale, collettivo, su un ingresso nel mondo extratemporale, nella misura in cui è extratemporale la storia che precede e segue le nostre strettoie biografiche individuali. Ma davvero può dirsi accettabile una civiltà che accetti la festa soltanto nella celebrazione di una ricorrenza tradizionale? Una civiltà può confinare sempre sempre l'apotropaico sotto la sua sfera di potere e di senso o deve accettarne gli sbandamenti?
Noi duplichiamo il carnevale, il febbrile ingresso del mondo ultraterreno nel nostro quotidiano e questo deve avere un suo significato. Così come deve essere importante il fatto che ci si travesta più volte l'anno. Io non mi travesto più dalle elementari, perché non amo in nessun caso esibirmi e non c'è nessuno che si esibisca di più di colui che maschera le sue fattezze reali.  Forse ci segnaliamo alla morte, diciamo "sono qui", e intanto ci nascondiamo. Sogniamo clandestinamente un Grande Cocomero, o forse non lo sogniamo neanche, abbiamo importato acriticamente una mitologia a scatola chiusa e non abbiamo poi tutta questa premura di vedere come si sviluppi. Questo mi dispiacerebbe, in fin dei conti, in feste del genere: che spesso sono occasioni per banalizzare o addirittura vanificare il senso di ciò in cui si può credere oppure no.

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