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Halloween al centro della psiche

Creato il 30 ottobre 2015 da Ambrogio Ponzi @lucecolore

Halloween al centro della psiche

Il racconto d'orrore danzerà fino al centro della tua vita e troverà quella porta della stanza segreta di cui solo tu credevi di conoscere l’esistenza. Danse Macabre, Stephen King

Halloween al centro della psiche

Camminavo lungo la strada... quando il sole tramontò, il cielo si tinse, all’improvviso, di rosso sangue, mi fermai, mi appoggiai, stanco morto, a un recinto. Sul fiordo nerazzurro e sulla città c’erano sangue e lingue di fuoco ...e io tremavo ancora di paura e sentivo che un grande urlo infinito pervadeva la natura. Edvard Munch

Attendendo Halloween
La casa non era isolata, non era l'ultima, in fondo a quel viale, non era munita di finestre che ridono, tra ombre spettrali e silenzi cimiteriali. Sorgeva, oscenamente normale, in una rientranza della strada; dietro, alberi neri, agitati, senza sosta, da un vento pernicioso.
Aprivo una porta, scrostata e sgangherata, e salivo scale, strette e buie, come quelle per un patibolo, con la sensazione della  presenza inquietante di Norman Bates, fino ad un solaio, che esalava e trasudava  sentori di umido, di muffa, di legno marcio e di putredine da ogni parete, come certi vecchi loculi. 
Somigliava ad una delle cripte tombali di Lovecraft, con una cassapanca, incastrata in  una nicchia, che mi attendeva, da tempo immemorabile. Dentro, coperto di sassi, stracci e foglie, io ero convinto di aver seppellito Qualche Cosa o Qualcuno di laido. Non sapevo se fosse morto o in letargo, in attesa di risvegliarsi, come Nosferatu, per reinserirsi  nella mia vita ed incatenarmi ai sensi di colpa di tutta un'esistenza.  Mi sentivo parte de L'incubo  di Füssli, ma la femmina contorta sul letto ero io, e sul petto mi gravava quel mostriciattolo osceno, appena sceso dal terrificante cavallo dagli occhi vitrei. 

Halloween al centro della psiche

L'incubo  di Füssli

Temevo che il Sepolto riaprisse le labbra, incollate dalla Morte, per biascicarmi ancora oscuri lamenti, dopo avermi perseguitato per anni. L'Ignobile aveva risospinto alla superficie i Mostri dell'Id, celati negli abissi della mia In-coscienza.  Così, mi autoassolvevo dall'averlo colpito forte, stroncando quel Che di maligno ed inutile. Uscivo dalla casa fetida, e mi incamminavo per la consueta erta misteriosa, affiancato da un lemure biancastro, fino a raggiungere il lago di Böcklin, nell'Isola dei morti, Die Toteninsel. 

Halloween al centro della psiche

Bocklin "Isola dei morti"

Sulla barca squinternata, l'Ombra spettrale di prima, ed  una bara, su cui sedevo, mentre il legno si muoveva, silente, sull'acqua scura, verso un'isoletta, su cui sorgeva  un piccolo tempio a colonne. Ma la barca faceva il giro dell'isolotto, tornava a riva, ed io riprendevo la discesa verso la casa maligna.  In fondo alla strada, intravvedevo la larva disperata de L'urlo di Munch, ma i colori del paesaggio erano più lividi e spenti di quelli del quadro. Mi univo al suo ululato, angosciato e straziante, nel Vuoto e per l'Eternità, ritto sulle zampe unghiute, le zanne levate ad una luna che non c'era. 31 ottobre, di un anno qualunque... Laggiù, al piano terreno di quella casa, mi aspettavano i soliti amici, per festeggiare, insieme, Halloween. Franco Bifani

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