Halloween – Le case infestate

Da Flaviociaranfi @flavio_ciaranfi

Una delle mie tante passioni , e’ il mistero e tutto quello che puo essere definito paranormale.

Essendo il 30 Ottobre e domani e’ Halloween, festività che si celebra principalmente negli Stati Uniti rimanda a tradizioni antiche della cultura celtica e anglosassone, vi accompagno in un viaggio alla ricerca delle case infestate in Italia

Ca’ delle anime di Voltri (Genova)

Narra il Dall’Orto (Carlo Dall’Orto: Voltri, antologia di fatti e personaggi, scuola tipografica opera SS Vergine di Pompei, Genova edizione 1962) che, due secoli fa, sull’antica strada del Giovo, detta anche delle Capanne o Cannellona, arteria sulla quale le merci dello scalo di piazza Lerda proseguivano per la Lombardia e il Piemonte, si trovava, a poco più di un chilometro da Voltri, un albergo. Migliaia di pellegrini, mercanti, uomini d’affari, artigiani percorrevano ogni giorno la strada a piedi, a dorso di mulo o in calesse; l’albergo, unico posto di ristoro per chilometri che si trovasse sull’erta via, era perciò molto frequentato.
Proverbiale l’accoglienza che i tenutari dell’albergo (in realtà briganti senza scrupoli) riservavano ai clienti, specialmente a quelli più danarosi.
Una delle stanze poste in uno dei più tranquilli angoli della casa era tenuta a disposizione di questi “speciali” ospiti. Ma la pace che questi ultimi trovavano in quella stanza, mai avrebbero potuto raccontarlo ad alcuno, visto che sarebbe stata “pace eterna!”: il soffitto mobile di questa stanza, calandosi nel cuore della notte sull’ospite “di riguardo” addormentato ne provocava la morte, senza che alcuno, vista l’ubicazione della stanza, potesse udirne le grida. I gestori potevano così impossessarsi del denaro dell’ignaro cliente.
“La lentezza delle comunicazioni, il brigantaggio delle strade, i cento e cento pericoli di un lungo viaggio favorivano l’impunità degli assassini, anche quando all’autorità veniva denunciata la scomparsa dei poveri viandanti, i cui corpi, sepolti nottetempo nel folto dei boschi circostanti, nessuno più trovava” (op. cit., pag. 51).
In realtà pare che alla fine, forse a seguito di una “soffiata” di uno dei briganti pentiti, gli assassini siano stati arrestati. Ma i corpi degli ignari viandanti? Dall’Orto racconta che nel 1955 alcuni contadini ritrovarono, a circa 500 metri dalla casa incriminata, le ossa di un cadavere sepolto in un sacco di liuta, che una perizia necroscopica appurò essere appartenuta ad un essere umano “di epoca assai remota”.
La prova scientifico-storica di questa “Cá de Anime” non è però mai venuta alla luce, secondo il Dall’Orto, che spiega però anche come questo macabro resto potesse essere il corpo “di uno dei caduti delle molte battaglie combattute nella zona”.

Casa del Violino a Scogna Sottana (La Spezia)

Questa casa, molti anni or sono, fu abitata da un giovane musicista: il ragazzo passava la maggior parte del suo tempo ad esercitarsi e perfezionarsi con il suo strumento.Una volta scomparso, la notte il suo violino continuo’ imperterrito a suonare senza che nessuno lo toccasse: questo fenomeno accade ogni notte, nonostante il violino si trovi custodito all’interno di una custodia all’interno di un mobile.Alcuni “intrepidi” hanno deciso di rimanere una notte all’interno dell’edificio, confermando addirittura di avere visto il violino uscire dalla custodia ed iniziare a suonare da solo.A questi fenomeni, che nonostante la paura iniziale potrebbero comunque risultare piacevoli, a volte si sarebbero aggiunti altri fenomeni uditivi fatti di urla terrificanti provenienti dalle mura della casa.La casa non è mai più stata abitata dopo la morte del violinista, e gli abitanti del paese sono pronti a metterci una mano sul fuoco: di notte, da quelle mura, il suono del violino continua a riecheggiare.Dopo alcune ricerche, non è stato momentaneamente possibile trovare ulteriori informazioni sull’esatta locazione della casa, anche perchè non risulta una frazione dal nome Scogna Sottana, a meno che non si tratti del nome locale di Scogna Inferiore, una pittoresca località nel comune di Sesta Godano. Lancio un appello ai lettori di Italia Parallela: chi volesse darci maggiori informazioni ci scriva via mail e pubblicheremo tutto! ©Monica Taddia

Palazzo Malvasia a Trebbo di Reno (Bologna)

Si e’ fatta chiarezza, recentemente, sulla proprieta’ di Villa Clara, che in realta’ si chiama villa Malvasia ribattezzata Clara per via non di una bimba murata viva, ma semplicemente in onore di uno dei recenti proprietari.
Resto’ per parecchio tempo abbandonata semplicemente per un problema legato all’eredita’ dello stesso.
Recentemente il legittimo (e a quanto pare per lunghi anni inconsapevole) proprietario, ha avviato i lavori di restauro, e grazie a Dio le splendide opere d’arte, che sono l’unca vera attrattiva di questo posto, torneranno a splendere.

La scuola della Croara a S. Lazzario di Savena (Bologna)

Secondo la versione della donna, un bambino un tempo, vi mori spinto da un compagno di classe mentre litigavano per contendersi una palla. Il bambino rotolò giu’ per le scale (che portano alla cantina) rompendosi l’osso del collo. Qui finiscono le notizie certe. Si racconta che dal giorno della tragedia, strani malori colpirono insegnanti e bambini. A questi ultimi, spesso capitava che avvicinandosi alla scalinata della disgrazia, venissero colti da svenimenti e che dopo pochi secondi, confusi, si riprendessero giurando di aver visto una palla rossa rimbalzare lungo i gradini. Si narra che in certi giorni, all’ ora della morte del piccolo, nel silenzio si senta un pianto di bambino accompagnato dal suono di una palla che rimbalza. Il preside si licenziò senza una valida ragione e (Questo proviene dalle mie fonti) si trasferi’ frettolosamente lontano dalla scuola ( La sua abitazione era adiacente alla scuola). In seguito la scuola chiuse, si racconta , per un susseguirsi di “Strani” incidenti come: allagamenti improvvisi di bagni, professori colti da improvviso malore e bidelli bloccati all’interno dell’ aula dove lo sventurato fanciullo seguiva le lezioni. Alcuni testimoni sostengono che la notte del 5 Novembre, data in cui il piccolo mori’, si possa ancora udire il pianto e il rimbalzare della palla che da quasi impercettibile diventerebbe ossessionante e fortissimo.

Castello di Bardi a Parma

Costruita nel IX secolo in posizione strategica sull’incrocio tra il Ceno e il Noveglia, il Castello di Bardi aveva inizialmente una funzione difensiva contro l’avanzata degli Ungari. Col passare dei secoli la fortezza che si erge dalla cima di un piccolo colle e domina la valle sottostante diventa presidio militare e caserma, fino a diventare, nel 1868, sede del municipio.

La leggenda narra  del fantasma Moroello, il giovane comandante della guardia vissuto nel XV secolo che si innamorò della splendida Soleste, dama di compagnia alla corte dei Landi e  già promessa sposa dal padre ad un feudatario locale, Con lei il giovane iniziò una romantica relazione segreta. Un giorno Moroello dovette partire in battaglia;  Soleste lo credette morto e decise di suicidarsi, lanciandosi dalla torre. Quando il comandante, vivo e vittorioso, fece ritorno alla Fortezza ed apprese la terribile notizia, si gettò anche lui nel vuoto e suggellando così il suo amore per Soleste. Da allora si narra che il fantasma del comandante vaghi nel castello, nel tentativo di incontrare quello di Soleste. la mia ricerca continua , per qualsiasi approfondimento  potete visitare il portale del GHR, associazione che si occupa

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