
Dal 'dolore' per le vicende personali, alla partita più importante della sua breve e ricca esperienza azzurra. Antonio Conte dopo aver scalciato il mondo sul suo ruolo da allenatore, sembra aver trovato un equilibrio di serenità proprio alla vigilia della sfida alla Croazia (diretta tv su Rai 1) , crocevia del cammino di qualificazione a Euro 2016. "Dopo qualche mese mi sono calato nel ruolo, non è la stessa cosa che fare l'allenatore di club - spiega dallo stadio di Spalato - e devi fare di necessità virtù. Cambio anche l'Italia, perché un allenatore si deve adattare ai giocatori e non viceversa. Su una cosa però non cambio: non firmo per un pari".
La stagione della risalita del calcio azzurro, dalla parabola della nuova Italia fino ai risultati dei club in Europa, si chiude con un esame davvero "tosto", come lo definisce Conte. Croazia e Italia si guardano occhi negli occhi, così come la città di Diocleziano che ospita la partita fronteggia la costa italiana. La maglia biancorossa è quasi un tabù per gli azzurri, in otto incontri una sola vittoria e alle origini, nel 1942. Il talento abbondante fino allo spreco non manca mai, all'avversario, di diverso semmai c'è un calcio azzurro non più così brillante. Mancherà il pubblico di casa, squalificato per le intemperanze dell'andata a Milano, mentre Lotito si è 'autosospeso' dal suo presenzialismo dopo gli sviluppi giudiziari del caso Iodice. A conti fatti, anche senza sostegni, la Croazia resta favorita. Dopo la partita, l'Italia sarà impegnata martedì in un'amichevole a Ginevra con il Portogallo
QUI CROAZIA - Senza pubblico né Modric, ma con tanto talento e ancor più considerazione di sé. La Croazia affronta l'Italia da capoclassifica del girone di qualificazione a Euro 2016 e i numeri certificano una superiorità tecnica che Conte riconobbe anche prima dell'andata a Milano. Oggi a Spalato, in una partita crocevia per gli uni e per gli altri, lo stadio dell'Hajduk sarà privo di pubblico per la squalifica Uefa seguita agli incidenti di San Siro. "Ci dispiace molto - afferma il ct, Niko Kovac - ma io dico sempre che il calcio è un terreno di gioco, undici contro undici: tutto il resto deve rimanere fuori. In ogni caso, anche senza pubblico faremo una partita eccezionale". Usa diplomazia, Kovac, di fronte ai pronostici che vedono la Croazia favorita ("il calcio non si gioca sulla carta") ma per lui dà voce all'orgoglio calcistico croato il capitan, Darijo Srna: " La penso diversamente, siamo favoriti, e in campo dimostreremo perché". All'andata a Milano la padronanza della partita fu dei croati e si dimostrò la differenza di tasso tecnico.
Negli 8 confronti ufficiali contro l'Italia la Croazia è in vantaggio per 3 successi ad 1, con 4 pareggi a completare lo score. L'Italia ha vinto il primo degli 8 confronti diretti, 4-0 nel 1942, in amichevole a Genova. Gli incroci in terra croata sono invece soltanto 2, entrambi finiti in pareggio: 1-1 nell'ottobre 1995 (qualificazioni ad Euro '96) e 0-0 nell'aprile 1999 (qualificazioni ad Euro 2000). La Croazia è imbattuta in casa nelle partite di qualificazioni agli Europei, che ha iniziato a disputare dal 1994 (percorso verso Inghilterra '96): il bilancio interno dell'ex repubblica jugoslava è finora di 22 vittorie e 7 pareggi in 29 match disputati. Italia ancora imbattuta nell'era-Conte, tra partite ufficiali e gare amichevoli: 5 vittorie e 3 pareggi lo score azzurro in 8 incontri disputati. In queste 8 gare Italia sempre in rete, per un totale di 12 marcature. Italia imbattuta, in gare di qualificazione agli Europei - in assoluto - da 25 incontri consecutivi, per un bilancio di 20 successi e 5 pareggi. L'ultimo k.o. risale al 6 settembre 2006, 1-3 a Parigi, contro la Francia. Data fortunata per il calcio azzurro quella del 12 giugno: Italia imbattuta nelle 5 partite disputate, con score - a proprio favore - di 3 successi e 2 pareggi. Due di queste gare erano inserite in Mondiali, poi vinti dagli azzurri: 3-1 sulla Francia nel 1938 e 2-0 sul Ghana nel 2006.

ARBITRO: Dirige l'inglese Atkinson, classe 1971, internazionale dal 2006, giudicato assieme al connazionale Clattenburg il miglior arbitro della Champions League 2014/15 con media-voto di 7,7. All'esordio con la nazionale croata, conta ben 6 precedenti con l'Italia, il cui bilancio è - finora - di 3 vittorie, 2 pareggi ed 1 sconfitta.


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