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Halo: Glasslands

Creato il 23 marzo 2013 da Rostislav @videogiochiword

Eccoci nuovamente pronti per essere lanciati. Come ogni buon helljumper (ODST) che si rispetti dall’orbita in cui siamo non proviamo alcun timore e anzi, non vediamo l’ora di essere catapultati in una discesa adrenalinica e vertiginosa  da uno schermo fatto di vetro ad uno schermo fatto di carta.

Posate i joypad, armatevi di una coperta che vi funga da unica copertura ed abbandonatevi sulla vostra più comoda poltrona, un buon libro di Halo è qui che non aspetta altro di essere aperto, e noi curiosi non possiamo di certo lasciarci scappare l’occasione di nuovo emozionante viaggio tra anelli, mondi scudo e stelle.

Halo: Glasslands

Trama

Halo: Glasslands riprende la narrazione direttamente da dove ci aveva lasciato Halo : I fantasmi di Onyx.
Grazie al sacrificio di Kurt, la dottoressa Halsey ed una ristretta cerchia comprendente alcuni Spartan (2 e 3) e il Capo Mendez, riscono a fuggire da il pianeta Onyx (che si stava velocemente disgregando) attraverso un passaggio dimensionale che li porta in un mondo scudo ideato dai Precursori.
In questa dimensione separata, completamente isolati dal mondo, i sopravvissuti dovranno esplorare queste lande immense e sconosciute alle prese con i misteriosi costrutti dei precursori e alle prese soprattutto con i problemi personali tra i vari membri del gruppo, con vecchie ferite che tornano inesorabilmente a sanguinare.
Dall’altra parte la storia ci narrerà le vicende della squadra Kilo-5, squadra costruita e messa in sella appositamente dall’ONI per muoversi dietro le linee nemiche, con l’intento di portare alla guerra civile il pianeta dei Sangheili, già instabile e restio a siglare l’accordo di pace con gli umani, voluto dall’Arbiter.

 

Analisi

Partiamo da un presupposto. Con Halo 4 (gioco di cui questo libro è il prequel) si sancisce una dirette e definita linea di demarcazione. L’Halo Bugie e l’Halo post Bungie. L’ Halo Bugie è un opera fantascientifica fantastica, ben orchestrata e che il mondo cartaceo che attorno gli era stato costruito aveva contribuito ad espandere ed appesantire il giusto, staccandosi dai colori molto vivaci che il gioco proponeva per dare a tutta la storia tematiche più “grigie”, dove la guerra non era combattuta solo da grandi soldati invincibili, ma era fatta di traumi, di  piccoli soldati, di colonie distrutte e di progetti di potenziamento genetico di dubbia morale. L’Halo post Bugie raccoglie l’eredità cartacea in toto ma la porta ad un livello di maturazione superiore. Così è anche per i nuovi scritti, come questo Halo: Glasslands, che costituisce di fatto il primo capitolo della nuova trilogia che girerà intorno ad Halo 4.
Il passo più grande compiuto da questo nuovo corso, come nel gioco, è sicuramente l’altissima attenzione riservata al lato introspettivo dei personaggi. E in questo si districa molto piacevolmente la nuova autrice a cui è stato affidato il timone della serie, Karen Traviss, che ci regala continuamente varie e molteplici situazioni personali coerenti e ben approfondite: andremo in profondità nei tormenti di Sangheili nati per combattere ma che si ritrovano immobili e senza più alcuna guida da seguire; vedremo l’evoluzione della psiche di un IA inizialmente restia al contatto con l’uomo, via via invece sempre più partecipe e coinvolta; vedremo la razza umana più sporca che mai in questa saga, alle prese continuamente con guerre da innescare e con guerre da reprimere, scoppiate al suo interno.
A livello più specifico però, verrà dato grandissimo spazio al personaggio di Catherine Helsey in tutta la sua natura controversa, come scienziata e come madre, nelle sue eterne lotte di coscienza.
Il cambio di penna ha sicuramente dato una marcia in più alla serie che comunque non perde di vista i suoi saldi punti di riferimento, come i continui salti narrativi, e le prospettive del mondo presentateci da personaggi più piccoli che trovano grande importanza, come gli ODST, gli eroi che molte volte la storia si dimentica.
Unico peccato forse, il poco spazio concesso alle bellissime e ben descritte battaglie navali, veri e propri momenti epici dei passati capitoli. Un sacrificio richiesto e dovuto da una trama che si impegna molto nel far pesare in maniera sempre più gravosa l’immorale progetto di creazione degli Spartan, in un finale che mette da parte gli eventi storici per soffermarsi sulle gravose conseguenze che questo progetto fatto per un bene “superiore”, ha portato in realtà,  una distruzione di cui non ci si cura, di individui inconsapevoli che finalmente acquistano un nome ed anche un cognome.
Questo capitolo segna anche il graditissimo ritorno della razza degli Engineer, apparsi in Halo: Odst, poi misteriosamente accantonati, che finalmente ci vengono presentati ed approfonditi a dovere, risultando sicuramente una delle razze più riuscite ed interessanti dell’intero campionario.

Edizioni

L’edizione si presenta nell’ottimo formato Multiplayer.it Edizioni con copertina plastificata, al prezzo di 15 euro, a fronte delle 471 pagine che costituiscono il libro.


Halo: Glasslands

In fin dei conti quindi un libro da avere per tutti gli appassionati di Halo, che pur non risultando imprescindibile a fronte degli eventi narrati, lo risulta per la narrazione, con il suo netto miglioramento rispetto ai capitoli precedenti.

Per tutti i non fan invece, sicuramente un buon libro di fantascienza ma che vista la pochezza della trama e la connessione della stessa con i precedenti capitoli, potrebbe lasciare indifferenti.

 


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