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H&M; conscious: perchè la moda non merita di finire nei rifiuti

Creato il 14 aprile 2013 da Taccodieci @Taccodieci

H&M; conscious: perchè la moda non merita di finire nei rifiuti
Qualche tempo fa ho raccontato come, assieme ad un gruppo di amiche, abbiamo dato vita al "mercatino delle amiche" per scambiare tra noi abiti che non indossiamo più, ma che comunque possono diventare una risorsa per un'altra ragazza.
Dopo quel post mi è stato fatto intelligentemente notare che non tutte abbiamo delle amiche che portano la stessa taglia e, di conseguenza, non è sempre possibile innescare un circuito di riciclo tra persone di fiducia per sconfiggere la crisi. Pensavo non ci fosse via d'uscita e che le ragazze con un fisico o dei gusti radicalmente differenti rispetto alle proprie amiche dovessero rassegnarsi a pensare "ok, bella iniziativa, ma io che me ne faccio?".
Non mi reputo una fashion blogger, penso semplicemente che, mediamente, abbiamo dei lavori demotivanti e così precari che non ci permettono nemmeno di contrarre dei debiti, respiriamo crisi, ogni giorno è una rinuncia: ci manca solo che andiamo in giro come delle straccione e tanto vale farla finita. Non sono una fashion victim, ma sono una donna e so bene quanto la camicetta giusta o un reggiseno nuovo solo un po' pushup possano cambiare la giornata e farci vedere tutto meno grigio. E Dio sa se abbiamo bisogno di un po' di rosa in questo mondo.
Per la maggior parte delle persone (di sesso maschile) si tratta di [@g@t€, ma per noi sono importanti.
Ecco perchè ho il piacere di segnalare, per tutte coloro che hanno amiche molto più magre o grosse di loro, o con dei gusti decisamente discutibili, una geniale iniziatiza di H&M destinata a trasformare ciò che non indossiamo più in buoni sconto per l'acquisto di abiti nuovi.
La dinamica è semplice: basta raccogliere capi di vestiario di cui vogliamo/possiamo sbarazzarci, in qualunque condizione si trovino (va benissimo ciò che non indossiamo più, ma anche vestiti strappati, irrimediabilmente macchiati o infeltriti), in una borsa e consegnarla al negozio H&M più vicino.
In cambio della nostra borsa, una gentile commessa ci consegnerà un buono di € 5, che verranno scalati da una spesa complessiva di almeno € 40.
Ogni cliente può consegnare al massimo due borse di vestiario al giorno.
A seconda delle condizioni degli abiti che vengono consegnati, H&M programma per loro una nuova vita.
H&M; conscious: perchè la moda non merita di finire nei rifiuti
  • Reindossare: i capi ancora indossabili vengono riproposti sul mercato mondiale come abiti di seconda mano.
  • Riutilizzare: i prodotti tessili non più indossabili vengono convertiti in altri prodotti, ad esempio in stracci per la pulizia.
  • Riciclare: i capi non più utilizzabili ricevono una nuova vita come fibre tessili o vengono utilizzati nella manifattura di altri prodotti, come ad esempio materiali assorbenti o isolanti per l'industria automobilistica.
  • Energia: se nessuna delle tre precedenti opzioni è possibile, i tessili vengono usati per produrre energia.

Un'iniziativa doppiamente lodevole, quindi, perchè permette a noi di rimettere in circolazione i vestiti che altrimenti butteremmo o rimarrebbero ad ammuffire nei nostri guardaroba, facendoci risparmiare qualche soldino, ma allo stesso tempo persegue un ideale di fashion sostenibile che rende onore ad H&M e a noi che decidiamo di aderire al progetto.
H&M conscious riduce infatti l'impatto ambientale dell'industria della moda limitando la quantità di rifiuti che finisce nelle discariche e riducendo la quantità di CO2 nell'atmosfera. Per fare un esempio, produrre una tshirt significa liberare nell'atmosfera tra 1,5 e 3,6 kg di CO2: nel processo di riciclo questi valori vengono ridotti di circa l'85-90%.
Il tutto senza incidere minimamente sulla nostra voglia di essere fashion, anzi, regalando a noi qualcosa di nuovo e delle splendide endorfine in circolazione.
Fashion con valore aggiunto: mi piace!
La Redazione

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