Puó capitare anche a Londra -con la stessa frequenza di una vincita al superenalotto in un anno bisestile durante il passaggio della Cometa di Halley- una giornata estiva talmente calda e talmente afosa da farvi desiderare ardentemente un rinfrescante bagno all’aria aperta.
In questi rari unici giorni si puó anche verificare la differenza tra un italiano medio ed un londinese DOC: L’italiano medio si ammasserá certamente a Trafalgar Square, cavalcando un tritone di marmo ed infilando le bocche dei delfini sotto ad ogni ascella; il londinese DOC invece, inorridito da tanta “mediaggine” (e soprattutto terrificato all’idea di sbiancare ulteriormente per via dei litri di cloro infilati in suddette fontane) si recherá invece in un altro ameno loco, meno conosciuto ma certamente piú soddisfacente e naturistico: Hampstead Ponds.
Hampstead Ponds non é altro che un gruppo di tre bacini d’acqua di considerevoli dimensioni, localizzati entro il certamente piú famoso parco di Hampstead Heath ed originariamente creati come serbatoi idrici, tuttavia essi sono ora adibiti esclusivamente al pubblico sguazzamento (c’é persino la banchina con tanto di trampolino!).
Il fatto che i bacini siano tre ha permesso anche una comoda suddivisione delle utenze degli stessi: uno infatti é aperto a tutti, uno riservato alle sole donne ed infine uno riservato ai soli uomini. Inutile sottolineare che il londinese vero, quello coraggioso ed impavido, se ne frega del bacino misto e si lancia in quello “man only” (che tra le altre cose é anche casualmente l’ultimo ad essere rifornito dopo che l’acqua é passata agli altri due), come ha ovviamente fatto il sottoscritto dopo essersi lanciato nella prima tube di passaggio come Nesta Carter alle Olimpiadi di Pechino 2008.
Diciamo immediatamente che l’esperienza é stata davvero unica (nel senso che il giorno dopo giá c’erano di nuovo 16 gradi e quindi non si poteva ripetere) e sopratutto naturistica, e quando dico naturistica non intendo che si nuota senza il costume, ma che non so in quali altri posti nuotando liberamente vi potrá capitare di trovarvi affiancati da mamma anatra che si affretta a scortare i suoi piccolini lontano dal vostro percorso di passaggio, o di nuotare supini ad osservare le nuvole che scorrono veloci mentre in sottofondo potete sentire i picchi mantellare un tronco d’albero, o buttare l’occhio al vecchio signore in lontananza che osserva i vostri tuffi acrobatici mentre sonnecchia sulla sua canna da pesca. Insomma ci si sente davvero a contatto con la natura, si ritorna bambini, ci si rivede in quella scena ricorrente in molti film americani dove due bambini fanno il bagno nel lago lanciandosi dalla banchina di legno.
Capirete che tutto questo, per un qualsiasi impiegato disperato della city londinese, é praticamente un miracolo.
Inutile dire che l’acqua é piú verde che azzurra, che non si vede il fondo (e aprire gli occhi sott’acqua un po’ fa paura), che i bagnini se vi vedono in difficoltá se la ridono, che se vi fate un paio di bevute poi magari il giorno dopo vi viene la diarrea, ma a parte tutto questo datemi retta: se capitate nei presupposti per godere di quest’esperienza, provatela.
Al solito le curiositá di fine articolo:
- I “Ponds” non sono riforniti dal Tamigi, bensi da uno degli svariati fiumi sotterranei che in esso si riversano: il River Fleet (che é il piú grande di questi e guardacaso passa sotto a Fleet Street dandogli pure il nome)
-Nel 2004 il “City of London Corporation” ha tentato di chiudere i Ponds per via dei costi di mantenimento ingiustificati e per il ”rischio posto alla salute dei nuotatori” (rischio non definito, erano indecisi..). Alcuni cittadini hanno portato la questione all’alta corte di giustizia vincendo: da allora tuttavia l’ingresso ai Ponds dovrebbe costare £2. Dico dovrebbe perché in realtá le macchine automatiche sono state vandalizzate in protesta e de facto l’ingresso é ancora gratuito.
- I Ponds sono aperti tutto l’anno!! Se non sapevate in quale posto originale passare il vostro capodanno (inteso come l’ospedale) potreste provare questa simpatica avventura.