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Handala e la Palestina

Creato il 20 luglio 2013 da Informazionescorretta

handala-sciarpa-verde“Io sono un bambino.Mi chiamo Handala. Non mostrerò il mio viso fino a che la Palestina non sarà libera e in pace.”

Dal 1975 al 1987 Naji Salim Al Ali (1938-1987) ha disegnato fumetti che descrivevano la complessa situazione dei Rifugiati Palestinesi. Fumetti ancora importanti oggi e Handala, il bambino profugo che vi compare, resta un potente simbolo di lotta del popolo Palestinesei per la giustizia e l’autodeterminazione. Naji Al Ali fu tanto amato quanto odiato, lo dimostrano le ricorrenti minacce di morte dirette a lui e alla sua famiglia. Il 22 luglio 1987 a Londra, Naji è stato assassinato in strada mentre si recava al suo ufficio al giornale Al-Qabas. Spirò in ospedale il 29 agosto. Il suo assassino non è mai stato catturato.

Naji ha scritto:
L’ho disegnato come un bambino non bello: ha i capelli come gli aculei di un riccio, quelle spine da usare come un’arma. Handala non è un bambino ben nutrito, felice, rilassato e coccolato. E’ scalzo come quelli dei campi profughi ed è l’icona che mi salva dal commettere errori . E’ rustico, ma profuma di ambra. Tiene le mani strette dietro la schiena in segno di rifiuto da quando le soluzioni che ci sono state sottoposte hanno il marchio dell’America.

Con Handala, compare spesso Palestina, la Madre. Porta le catene della dominazione subita dal suo popolo, ne conosce la sete, la fame, la povertà, la nostalgia, ma non ha da offrire che lacrime e pietre.
La situazione del popolo Palestinese è variamente tormentata: le vessazioni subite in Cisgiordania, gli attacchi su Gaza, l’emarginazione in Israele, il dolore della diaspora in Occidente. Ma forse nessuna è alienante, dolorosa, negatrice del futuro come quella vissuta nei campi profughi sparsi nel Medio Oriente, sempre più esplosivo.

Fonte: mcc43


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