HangarBicocca presenta bau bau, la mostra personale di Céline Condorelli
Creato il 08 novembre 2014 da Roberto Milani
HangarBicocca presenta
bau bau, la mostra personale di Céline Condorelli:
un percorso tra sculture, video e installazioni che unisce arte e design, idee e funzionalità, luce e ombra.
Oltre a un’opera nuova nata dalla collaborazione dell’artista con una delle fabbriche Pirelli.
11 dicembre 2014 - 10 maggio 2015
Preview per la stampa Mercoledì 10 dicembre ore 11.
Inaugurazione Mercoledì 10 dicembre ore 19.
Céline Condorelli
baubau, 2014
Sign, Museum of Contemporary Art Leipzig, (GfZK), Leipzig, Germany.
Photo: Lars Bergmann Courtesy the artist
HangarBicocca, lo spazio per l’arte sostenuto da Pirelli, presenta
bau bau, la prima mostra personale in Italia di Céline Condorelli
che comprende circa venti opere tra cui installazioni, sculture e video
realizzati tra il 2008 e il 2014, oltre a una selezione di scritti
dell’artista. A cura di Andrea Lissoni, la mostra
si tiene negli spazi dello “Shed” dall’11 dicembre al 10 maggio,
proponendo una selezione fra le opere più significative dell’artista che
durante il suo percorso artistico
si è distinta per la capacità di interpretare
relazioni tra l’arte e l’architettura, lo spazio e il contesto storico-sociale, attraverso un approccio performativo e di coinvolgimento del pubblico. Una
nuova opera, nata da un’inedita collaborazione con l’innovativo Polo Tecnologico Pirelli di Settimo Torinese, riporta al tema dei processi di produzione e alla loro influenza sulle relazioni umane e sul contesto circostante.
bau bau è la prima mostra dedicata a
Céline Condorelli che rende conto della sua attività poliforme che comprende l’arte, l’architettura, la curatela,
il design, la scrittura e l’insegnamento.
La
sua attitudine trasversale l’ha infatti portata a reinventare e
aggiornare tanto la cultura dell’arte e del design proveniente da un
tradizione italiana, come quella di Bruno Munari, quanto il solco dell’arte concettuale
ed in particolare quella relazionale degli anni Novanta del secolo scorso.
L’artista ha concepito l’allestimento della mostra
dispiegando
nello spazio e nei vari oggetti che la raccontano, come testi
informativi per il pubblico e didascalie, i suoi singolari tratti
poliedrici, interagendo con tutte
le professionalità dell’istituzione e creando una specifica congruenza
tra i contenuti, la veste grafica e l’apparato allestitivo e
comunicativo. E spiega: “c’è un intero mondo nell’ombra di ogni
risultato”.
Attraverso
l’utilizzo di molti e differenti media, come la scultura, il video,
l’installazione, Céline Condorelli ha concepito la mostra come un
contesto
in cui gli oggetti e il pubblico attivano la coesistenza di idee e funzionalità. Le sue opere abitano come
strutture semi-funzionali lo spazio ex-industriale di
HangarBicocca dove piccoli ma radicali interventi alterano la struttura
del luogo in profondità. L’intero “Shed” è soggetto a una variazione di
tempi e di luci che ne scandiscono una nuova temporalità.
L’artista forza e modifica i limiti architettonici funzionali
dell’edificio (porte e finestre) e si concentra sulle strutture di uso
comune come le tende, le sedute, le lampade per alludere alla perdita di
confini tra il tempo del lavoro e il tempo dello svago.
Il percorso si sviluppa intorno a
due aree delineate da tende, un motivo ricorrente nel lavoro dell’artista: una illuminata da
luce naturale e da ritmi di luce in grado di riprodurre la diversa intensità solare fin dall’alba,
area che metaforicamente rappresenta il “giorno”, e una caratterizzata da una maggiore
oscurità, la “notte”.
La divisione tra i due ambienti - luce e buio, bianco e nero - è in relazione diretta con due opere presenti in mostra:
White Gold (2012) che rimanda alle ricerche
dell’artista sulla produzione del cotone in Egitto nei primi anni del
Novecento (la cui pianta era chiamata “oro bianco d’Egitto”), e la nuova
produzione per HangarBicocca che fa riferimento all’impiego
del Carbon Black (nero di carbone o nerofumo), componente alla base della produzione degli pneumatici Pirelli.
Support Structure, Red (2012-2014), è un’ideale “struttura
di sostegno” delle due opere: installata nel centro della mostra, funge
da display delle fonti su cui si basano le ricerche dell’artista sul
cotone e sulla gomma, funzionando come una
sorta di indice o di atlante di documenti, fotografie e frammenti
visivi riferiti alle opere stesse.
La nuova opera
prodotta da Céline Condorelli in collaborazione con la fabbrica Pirelli di Settimo Torinese,
parte da una riflessione dell’artista sui processi produttivi di uno
pneumatico, sui materiali impiegati durante la sua lavorazione e sulle
persone coinvolte
in tale sviluppo. Il Polo Industriale di Settimo Torinese, che
rappresenta lo stabilimento tecnologicamente più avanzato ed efficiente
del gruppo Pirelli nel mondo, con un corpo centrale progettato
dall’architetto Renzo Piano, ha costituito il contesto ideale di
eccellenza innovativa e tecnologica in cui
l’artista ha agito “fisicamente”. Condorelli da una parte è
intervenuta nel processo di sviluppo per alterarne il prodotto finale,
dall’altra ha documentato i materiali e le persone che hanno partecipato
alla creazione dell’opera. Il risultato di questo
lavoro è un’installazione che, come una lunga striscia sul pavimento,
mantiene ed evoca una traccia del processo avvenuto e allo stesso tempo
attraversa lo spazio, ridisegnandolo.
Molti lavori presenti in mostra sfidano la relazione fra arte e quotidianità e rendono labile il confine tra l’aura dell’opera
e una sua possibile funzionalità. Le opere in bau bau propongono
occasioni di seduta, riposo, riflessione, ascolto, conversazione,
condivisione, suggerendo aggregazione e scambio tra le persone. Gli
oggetti e i mobili diventano altro: un tavolo è anche
una scala, una scultura è un’ambiente per fare crescere piante, una
serie di tavoli divengono una biblioteca.
The Weird Charismatic Power That Capitalism Has For Teenagers (to Johan Hartle),
2014 per esempio, si presta alla conversazione a due o quattro; la costruzione
The Double and the Half (to Avery Gordon), 2014 è un
assemblaggio costituito da diversi piani d’appoggio e di condivisione
che offre una veduta inedita verso l’esterno dell’edificio, proiettando i
limiti della mostra all’esterno.
Il titolo della mostra rimanda da una parte all’aspetto ludico legato al suono “bau
bau” dell’abbaiare del cane, dall’altra al significato etimologico della parola
bau che nella lingua tedesca significa costruzione. Coniugando
questi due piani, che richiamano tanto all’esperienza del Bauhaus (un
riferimento storico importante per l’artista) quanto all’immagine
dell’animale,
bau bau (costruzione in costruzione) rimanda all’idea di processo specifica di tutto il suo lavoro. baubau
è inoltre il titolo dell’opera presentata nel 2014 al GfZK di Lipsia
(Germania), dove Céline Condorelli trasformò una delle sale del museo
in un bar. Una versione lampeggiante della sua insegna sarà collocata
sulle mura esterne dello spazio espositivo di HangarBicocca.
Il
lavoro di Céline Condorelli fa riferimento ai concetti di sostegno e
amicizia, intesi come relazioni essenzialmente politiche, di alleanza e
responsabilità,
che influiscono sulle diverse modalità di lavoro collettivo. Relazioni
che si concretizzano attraverso elementi culturali e economici, fisci e
sociali che l’artista stessa ha definito
“Support Structures” (strutture di sostegno). “Support
Structures” è anche il titolo di una sua pubblicazione, che verrà
ristampata per l’occasione da Sternberg Press.
Céline Condorelli (Parigi, 1974) vive e lavora a Londra.
Il suo lavoro è stato esposto
in numerose istituzioni artistiche tra cui l’Artist Space di New York
(2009), il SALT di Istanbul (2012), il Project Art Centre di Dublino e
la Grazer Kunstverein (entrambe nel 2013). Nel 2010 ha esposto alla
biennale europea d’arte contemporanea Manifesta
8, mentre nel 2014 la Chisenhale Gallery di Londra e il Van Abbemuseum
di Eindhoven le hanno dedicato due mostre personali. Céline Condorelli
co-fondatrice dell’artists run space
Eastside Projects (Birmingham, UK), nato nel 2009, presso il quale ha curato anche diverse mostre tra cui
Curtain Show (2010) e Puppet Show (2013). Nel 2009 ha scritto e curato il libro Support Structures e recentemente ha pubblicato The Company She Keeps (2014). Negli anni l’artista è stata lecturer presso diverse istituzioni
accademiche e dal 2012 insegna alla NABA (Nuova Accademia di Belle Arti) di Milano.
Il programma espositivo di HangarBicocca
L’esposizione
bau bau di Céline Condorelli
si colloca all’interno del programma di mostre firmato da Vicente
Todolí insieme ad Andrea Lissoni. Il progetto espositivo è presentato
in concomitanza con la mostra personale di Joan Jonas, a cura di Andrea
Lissoni, allestita fino 1 febbraio 2015. Il calendario di Pirelli
HangarBicocca del 2015 proseguirà con le mostre
di Juan Muñoz (aprile 2015), Damián Ortega (giugno 2015) e Philippe
Parreno (ottobre 2015).
HangarBicocca
HangarBicocca,
lo spazio per l’arte contemporanea sostenuto da Pirelli, è il naturale
proseguimento di una lunga tradizione di
attenzione verso la cultura, la ricerca e l’innovazione che accompagna
l’azienda fin dalla sua fondazione avvenuta oltre 140 anni fa. Grazie
all’impegno di Pirelli, HangarBicocca rende accessibile al pubblico una
programmazione di alto livello e una serie
di attività per ragazzi e famiglie, ed è diventato ormai un punto di
riferimento per Milano e per il pubblico internazionale.
Scheda info
Artista
Céline Condorelli
Titolo
bau bau
A cura di Andrea Lissoni
Inaugurazione Mercoledì 10 dicembre 2014, ore 19.00
Periodo di mostra dal 11 dicembre 2014 al 10 maggio 2015
Luogo HangarBicocca, Via Chiese 2 Milano
Orari Giovedì – Domenica dalle 11.00 alle 23.00
Ingresso Gratuito
Laboratori Per bambini tutti i weekend (11.15 – 15.30)
Tel per il pubblico 02.6611.1573
Info per il pubblico
[email protected] | www.hangarbicocca.org
Ufficio Stampa
Angiola Maria Gili | tel. 3356413100 |
[email protected]
Stefano Zicchieri | tel.3346160366 |
[email protected]
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