Dopo aver diretto un film classicheggiante come Orgoglio e Pregiudizio, uno drammatico sentimentale (bellissimo!) come Espiazione e un biopic come Il Solista, Joe Wright si butta nell'action.
In quanto tale non mancano combattimenti, roba da spionaggio ed elementi thrilling oltre a cliché tipici del genere, che a tratti ricordano lo smemorato Jason Bourne o la "dolce" Nikita di Besson. Però, proprio perché dietro la macchina da presa abbiamo un regista non avvezzo a questo tipo di film, si denota una certa lontananza dalle usuali spettacolarizzazioni dei film di azione. Wright agisce spesso per sottrazione, cerca di velocizzare e centellinare il più possibile le scene di inseguimento o di combattimento, concentrandosi molto di più sul personaggio di Hanna (ragazzina soldato addestrata nella foresta) e del suo essere fuori posto nel mondo reale. Personalmente però, pur restando affascinato dalle scelte stilistiche e di racconto adottate, ho notato stonature. Infatti i pochi combattimenti presenti risultano legnosi e, nonostante ci sia la volontà di farli sembrare il più reale possibile, risultano invece ancora più finti. Anche la parte mistery della trama è debole e sciorinata in fretta e furia, non dando spiegazione dei comportamenti dei vari personaggi. Il cast è interessante e fa quel che può. Bravissima Saroise Ronan nella parte di Hanna, un po' in ombra Eric Bana (la cui ultima grande prova resta Munich), brava e spietata Cate Blanchet nonostante il suo personaggio non abbia un perché.
Siamo sul limite della sufficienza, un vero peccato perché c'era dell'ottimo potenziale!