Un po’ Biancaneve, un po’ Beatrix Kiddo, un po’ Alice nel Paese delle Meraviglie, un po’ Nikita, un po’ Cappuccetto Rosso, Hanna è una ragazza adolescente, interpretata dalla sempre più brava e convincente Saoirse-occhidighiaccio-Ronan, che fin da piccola viene addestrata dal padre (Eric Bana), come un agente della CIA, con l’obiettivo di uccidere il crudele agente segreto, anch’esso della CIA, Marissa Wiegler, (la bravissima Cate-occhidighiaccio-Blanchett), responsabile dell’omicidio di sua madre.
E’ il regista di Orgoglio e Pregiudizio, Espiazione e del prossimo Anna Karenina, Joe Wright a dirigere questo thriller atipico, con tocchi di favola, di lotta, di sangue e di sentimenti.
All’inizio del film, vediamo come Hanna venga trasformata dal padre in una vera e propria macchina per uccidere, attraverso un addestramento fisico e di sopravvivenza (nella prima scena osserviamo Hanna uccidere una bella renna con una freccia dritta al cuore, di quest'ultimo particolare ricordatevene nel finale…).
Il padre si impegna anche nell’insegnamento delle lingue e in un acculturamento di tipo enciclopedico, che tocca argomenti come il viaggio della cagnetta Laika nello spazio, l’esplosione di una supernova, fino alla capacità testicolare di una balena azzurra (per i curiosi, circa 30 litri…).
Il viaggio di Hanna per vendicare la madre, si accompagna anche alla scoperta del mondo e della vita; esso partirà dalla Finlandia, per passare al Marocco e a gran parte dell'Europa.
Durante questo viaggio, infatti, Hanna, cresciuta isolata dal mondo e dalla società, mentre si oppone a freddi sicari assoldati per ucciderla, scopre valori come l’amicizia, l’amore, ma anche cose di tutti i giorni, come la musica, la televisione, i ventilatori…
Questo viaggio di formazione viene facilitato dall’incontro con una famiglia incontrata in Marocco, padre (il grande Jason Flemyng, che molti ricorderanno per i suoi personaggi nei film di Guy Ritchie, regista che adoro, eccezion fatta quando si è lasciato trascinare dai deliri cinematografici della moglie, Madonna Louise Veronica Ciccone), madre (l’Olivia Williams de “Il Sesto Senso”), la figlia maggiore, che inizierà Hanna all’amicizia e al primo bacio (scena molto divertente…) e il figlio minore che la fotografa come se non fosse umana…
Bellissimi i paesaggi che fanno da contorno alle vicende: si passa da un panorama innevato artico, all’arido deserto, alla metropoli, per arrivare in un parco giochi che ospita il finale.
La trama si sviluppa senza evidenti buchi e il finale è tutt’altro che scontato e personalmente l’ho trovato in linea con il resto del film, che risulta sicuramente ben riuscito.
Gli attori, come avrete intuito, danno ancor maggior forza al film; 2 nomi su tutti, Saoirse Ronan, la giovane protagonista, che fornisce un’ottima prova, risultando letale e fragile quando serve, e la ultra collaudata Cate Blanchett che conferma film dopo film la sua immensa bravura (chi ha la grave mancanza di non aver mai visto “Bandits” e “The Gift” provveda subito…).
Il lavoro è accompagnato da una regia e da un montaggio molto coinvolgenti, il tutto condito dalle stupende musiche dei Chemical Brothers.
Visto che questo è un blog dove il trucco, il mascara e il fondotinta la fanno da padroni, non posso esimermi dal citarvi la teoria che la madre di famiglia, Olivia Williams, sostiene sul rossetto:
“Se studi Storia dell’Arte o Antropologia impari che il rossetto imita l’eccitazione, suggerisce la fisionomia delle piccole labbra."
Piaciuta la citazione??? Allora a proposito di rossetto, labbra, ecc… vi lascio con la definizione che Hanna dà a un ragazzo prima di baciarlo (mmm… baciarlo è una parola grossa…): “Baciarsi impegna un totale di 34 muscoli facciali e anche 112 muscoli posturali, il muscolo più importante, fra quelli coinvolti, è il muscolo orbicolare della bocca perché serve ad arricciare le labbra.”
Per ora è tutto !! Ci vediamo e Forza Azzurriiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii !!!!!!!!!!!
P.S. E’ inutile che mi chiedete di scrivere su “The Avengers”, il film che ha sbancato i botteghini di tutto il mondo e che ha battuto tutti i record d’incasso!!! Non sprecherò mai il mio tempo per parlare di quella squallida operazione commerciale, un po’ videogioco, un po’ cartone inanimato, un po’ fumetto, un po’ parodia, un po’ trashata esplosiva.
Per la serie “Come sprecare una decina di ottimi attori e un modello australiano di abbigliamento intimo per girare un cinefumettone demenziale” (La scena della pseudo-litigata tra i vari supereroi è da antologia del banale, ognuno che dice la sua battuta teatrale, come nelle recite di fine anno in cui la maestra dà una battuta per uno, tanto per far parlare tutti…).
Poi dopo aver assistito all’apoteosi della insipidezza, ti convinci che almeno la battaglia finale sia decente, invece assisti al nulla cosmico, con la pseudo sopresa citofonata finale, che, a dire il vero, è in linea con l’assenza totale di trama che ha contraddistinto tutto il film.
Visti i risultati di popolarità e incassi, devo dire che però la produzione non ha sbagliato nulla, massimo risultato col minimo dello sforzo.
Vorrà dire che al pubblico odierno basta veramente poco per sentirsi soddisfatto...
Dopo quest’ultima analisi, che mi procurerà molti altri nuovi “amici” vi saluto…
Daje Italiaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa !!!!!!
Dr.Bloc