
Se vuole è anche bellino, dai.
Sono ipnotizzato dalla faccia di Mads Mikkelsen, ha un ché di scolpito o disegnato apposta per turbare – complice anche la riga da una parte che fa leccata perfettina. Poi guardo altre foto che non riguardano Hannibal e quasi non lo riconosco. Mi piacciono i trasformisti, i camaleonti, quelli che hanno una faccia particolare e tuttavia – anche se la diresti unica – riescono a farne di tutto un po’. C’è del talento nell’usare il volto come una maschera, come se facessero Commedia dell’Arte con carne, sangue e cartilagine. Ok, senza volere mi è scappata una similitudine a tema. O è un’allegoria? Mi confondo sempre. Va beh, procediamo col post.

Artwork by Giordano Efrodini
Negli episodi precedenti, Garret Jacob Hobbs – l’Averla del Minnesota – dopo essere stato stanato (ma preventivamente avvertito da Lecter che per qualche strano motivo sembra lo stia emulando) ha sgozzato la moglie e tentato di fare lo stesso con la figlia, Abigail, che adesso è sospettata di essere stata sua complice. Interessante.

La cosa davvero affascinante però è il senso paterno sviluppato nei suoi confronti sia da Lecter che da Graham, che invece ha freddato il padre per salvarla ma che adesso è in un abisso di sofferenza per aver ucciso qualcuno (immagino che la sua peculiare forma di empatia complichi le cose). Il bello è che tra Graham e Lecter, quello più sano pare quasi il dottore cannibale.
Sano… beh, parliamone.
Uccide l’unica amica che le sia rimasta emulando una volta di più il genitore defunto, procede a incastrare il fratello di una delle vittime dell’Averla coprendo il fatto che Abigail, per legittima difesa lo ha squartato con un coltello da caccia – questo lo dice lui, a me è sembrata una normale coltellata – in fine la fa uscire dalla struttura in cui è accolta, la porta a casa sua, la droga coi funghi per suscitare visioni ma viene raggiunto dalla sua collega Alana che lo sgrida, ma intanto Abigail li guarda e ha allucinazioni di mamma e papà a colazione.

No, tutto sommato Will Graham che cincischia con regali inappropriati, si fa interminabili sedute di autocommiserazione e disserta sul male di recidere una vita è il papà depresso e noioso, mentre Hannibal è quello “divertente” (una coppia che mi ha ricordato Louis e Lestat con la povera Claudia). Che fortuna sfacciata questa Abigail, eh? Comunque il suo mistero, con flash e negazioni, dialoghi e azioni, per ora resta chiuso in lei come il nome di Turandot. Ho idea che sarà il fil rouge che unirà tutte le puntate come una collana di rotule (perché sono sicuramente più a tema delle perline).


Questa signora vince il Premio Joan Crawford Madre dell’Anno.
Nel secondo episodio della serata (io li guardo al giovedì su Italia1 e il giorno dopo faccio anche fatica a scinderli nella memoria, perciò fatemi causa ma scriverò quello che ricordo) qualcuno fa strage di famiglie a cui è stato rapito un figlio tempo prima. In apparenza sono tutte sane, benestanti, felici e trallalléro come i Von Trapp. Il modus operandi è sempre lo stesso: un colpo di proiettile a testa per cena, e per ultima la madre. Si scopre che a ucciderli sono stati i figli rapiti, opportunamente ribattezzati Bimbi Sperduti (alla Peter Pan) e traviati da qualcuno che inizialmente si crede essere il primo ragazzino scomparso, ma poi emerge una donna che si sta facendo una famiglia obliterando le altre.
