Questa è la differenza tra la vita e il racconto…
In queste poche parole c’è tutto il commento dei risultati di queste ultime elezioni, la vita ci ha dato una risposta, netta, precisa; il racconto invece ci parla di un altro risultato, malleabile, confacente alla nostra volontà di vincitori comunque, anche se perdenti. Il racconto: la propaganda; esattamente quello che serve per buttare fumo negli occhi di chi segue, di chi vota, di chi crede nella falsa propaganda, indispensabile per dare un’illusione di vittoria, per riuscire a mantenere il POSTO, quella fantastica poltrona per cui si lotta tutti, e che finisce per diventare proprietà di pochi.
I pochi, gli unici vincitori, proprietari delle poltrone conquistate con i nostri voti, con la nostra condiscendenza, il nostro comodo delegare.
Ma questo, dicevamo, è soltanto il racconto, la vita dice altro. La vita in questo caso ci dice che FINALMENTE c’è un segno di tangibile protesta, una protesta forte, la protesta di chi si è astenuto, di chi ha scelto di far sentire veramente la propria voce di dissenso, stanchi di ascoltare il solito racconto moltissimi hanno deciso finalmente di urlare al paese la loro voce muta di protesta.
Certamente in un sistema rappresentativo basato sul voto, il non votare può sembrare una sconfitta, così come ci viene raccontato da tutti colori i quali vivono con i nostri voti, in reltà è il cavallo di troia del sistema, la leva, l’unica, che può distruggerlo. Un sistema che ormai vive solo per sé stesso, dimenticando la funzione per cui nasce, quella di rappresentare gli interessi di tutti, tutti quanti, il famoso interesse comune. E’ per questo che credo stia pian piano arrivando il momento di aumentare la forma di protesta nei confronti di questa classe politica che oramai ha finito per assomigliarsi, si è totalmente uniformata al perseguimento di un interesse che coinvolge innanzi tutto i loro di interessi, perpetuando la loro discendenza, poi, se ci sarà il tempo, si cercherà di risolvere anche gli interessi di tutti.Mai avevamo assistito ad una campagna elettorale come questa in cui si è parlato di tutto tranne che dei problemi da affrontare, ormai si vive soltanto di slogan, non c’è più la politica del confronto sui fatti, ma soltanto sul “faremo questo, faremo quello”, comanda la TV che propone questa propaganda vuota, parole parole parole, intanto i ricchi diventano più ricchi mentre i poveri diventano più poveri aumentando sempre di più. L’esempio vivo è, ai nostri occhi, il livello al quale la politica è arrivata da quando abbiamo al comando un sire inseguito dalla legge, che lotta per sé stesso prima che per tutti noi. A lui si è aggregata tutta una maggioranza che sa di valere zero senza questo capo come collante, e che a questo capo si prostra come zerbino, calpestando per l’interesse del capo gli interessi dei cittadini.
E’ contro questo modo volgare ed arrogante che si alza la voce dell’astensione, sempre più forte, sempre più viva, quell’astensione che descrive la sconfitta di questi ridicoli rappresentanti di sé stessi, di questi interpreti della famosa favola del Re nudo, quelli che cercano ancora di nascondere la sconfitta del loro mandato di rappresentanti del POPOLO!
Ma come ormai siamo abituati ci toccherà ascoltare ancora il RACCONTO… non la vita, quella che scriviamo noi, quella vita alla quale dedichiamo tutti i nostri sforzi ed in cui spesso finiamo per soccombere per colpa di qualche maledetto cantastorie.
Ma questa è la vita ed anche per questo vale la pena di essere vissuta.
Salutiamo i vincitori, questi per il momento sono ancora i nostri rappresentanti, se pensate anche voi di volerli come alleati siatene felici.
Io non posso che augurare buona fortuna a tutti noi.